La NASA ha annunciato che, a causa del danneggiamento di un’antenna del satellite TDRS-M durante le fasi finali della preparazione, il lancio dell’ultimo componente del Tracking and Data Relay Satellite System, previsto per prossimo 3 agosto, dovrà essere posticipato.
L’incidente si è verificato il 14 luglio a Titusville (Florida), presso la processing facility della Astrotech Space Operations (la società di Lockheed Martin che offre a privati e enti governativi un servizio di preparazione di satelliti al lancio, che include test, rifornimento, inserimento nel fairing e trasporto alla rampa) e ha coinvolto una delle antenne Omni S-band che dovranno essere utilizzate dal controllo di terra per ricevere la telemetria e inviare comandi a TDRS-M (non è stato specificato se si tratta di quella disposta anteriormente o di quella di poppa). I danni non sono riparabili e il delicato dispositivo dovrà essere sostituito.
TDRS-M è il terzo dei satelliti di terza generazione prodotti da Boeing sulla piattaforma BSS-601, sulla base di un contratto firmato nel 2007. Il satellite pesa 3.454 kg, e oltre alle due citate, è dotato di due antenne paraboliche con riflettori da 4,6 metri, per comunicazioni in banda Ka, Ku ed S con la ISS e gli altri veicoli nello spazio, di un’antenna phased array, in grado di supportare comunicazioni multiple in banda S, e una parabola di 1,9 metri dedicata al collegamento spazio-terra.
Il lancio di questo satellite, per quanto non indispensabile per mantenere in funzione il network che permette alla NASA di assicurare il collegamento con la Stazione Spaziale Internazionale ed altri oggetti in orbita, senza dipendere da stazioni terrestri, consentirà comunque di migliorare l’efficienza e prolungare l’esistenza di un sistema che si sta dimostrando straordinariamente longevo, se si considera che il dispiegamento della flotta è stato avviato agli inizi degli anni ’80 (nell’articolo che AstronautiNEWS dedicò al lancio di TDRS-K si può trovare una storia della costellazione). In 34 anni, degli 11 satelliti messi in orbita (non contiamo perciò nel numero TDRS-B, distrutto con lo Shuttle Challenger), solo due sono stati ritirati dal servizio – TDRS-A (1) e TDRS-D (4) –, tutti gli altri sono ancora operativi.
L’agenzia spaziale americana ha anche rivelato che, mentre si organizza la sostituzione dell’antenna, si sta indagando su un altro evento, non correlato, riguardante scariche elettrostatiche che potrebbero essere state prodotte sul satellite da uno dei dispositivi di supporto, sempre durante le operazioni a Titusville. A prescindere dai tempi di riparazione del danno principale, quindi, quest’ultimo fattore potrebbe concorrere a fare slittare ulteriormente la data del liftoff che – secondo il comunicato della NASA – sarà decisa attraverso il confronto tra l’agenzia spaziale americana, Boeing produttore del satellite e ULA che gestirà il lancio.
Infatti, come i suoi gemelli TDRS-K, nel 2013, e TDRS-L, nel 2014, anche TDRS-M sarà immesso in orbita di trasferimento geostazionario da un Atlas V, in configurazione 401, ossia base, senza booster aggiuntivi. I fan dell’affidabile vettore di United Launch Alliance, che è assente dalla SLC 41 di Cape Canveral dall’aprile scorso, un tempo lunghissimo, dovranno pazientare ancora. La nuova data, appena disponibile, sarà senz’altro pubblicata sul calendario spaziale di AstronautiNEWS.
Fonte: NASA