Lockheed Martin ha ricevuto da NASA l’incarico di realizzare un prototipo per un habitat destinato allo spazio profondo (oltre la LEO). Il modello in scala 1:1 verrà realizzato modificando il modulo MPLM Donatello, l’unico dei tre esemplari costruiti a non aver volato nello spazio. Gli MPLM sono stati impiegati nell’era Shuttle per trasferire carichi da e per l’ISS. Accanto al lavoro sull’hardware vero e proprio è previsto un massiccio ricorso alla realtà virtuale ed aumentata, per contenere i costi e rispettare le scadenze grazie alla possibilità di individuare potenziali problemi già in fase di design preliminare.
La realizzazione richiederà circa 18 mesi, ed è inquadrata nel programma Deep Space Gateway, una sorta di “spazioporto” in orbita cislunare che dovrebbe servire a testare le tecnologie per missioni a più ampio raggio, al servizio della capsula Orion e del sistema SLS.
Il prototipo dovrà confermare la possibilità di realizzare un ambiente altamente automatizzato (in quanto disabitato per lunghi periodi), ma in grado di accogliere in sicurezza gli equipaggi di Orion all’occorrenza. L’esperienza del costruttore americano nella realizzazione di sonde automatiche dovrebbe risutare preziosa in tal senso.
Parallelamente, Lockheed Martin realizzerà un laboratorio per l’integrazione delle avioniche da spazio profondo, per sviluppare le procedure di comando e controllo tra il Deep Space Gateway ed Orion e le relative interfacce dati. Il laboratorio fungerà anche da palestra per addestrare gli astronauti alle procedure medesime.
fonte: Lockheed Martin
Nota: l’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale per meglio specificare che MPLM Donatello non ha mai volato nello spazio.