Il Dream Chaser passa la verifica di integrazione con la Stazione Spaziale Internazionale
Sierra Nevada Coorporation (SNC) ha superato con successo il terzo traguardo intermedio di integrazione del programma Dream Chaser nell’ambito del contratto Commercial Resupply Services 2 (CRS2) con NASA, portandosi un bel passo più vicino all’obiettivo di fornire servizi di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
La verifica, denominata Integration Review #3 (IR3), ha confermato che il progetto del Sistema Cargo Dream Chaser di SNC soddisfa a pieno i requisiti chiave di NASA e che massimizza le probabilità di successo della missione durante i futuri voli. Anche l’affidabilità del progetto è stata esaminata a fondo come parte della prima fase del processo di verifica della sicurezza di NASA e anche in questo caso il progetto ha soddisfatto pienamente i criteri di sicurezza e affidabilità di missione. Per quanto riguarda questa parte le verifiche hanno riguardato tutte le fasi delle operazioni di una tipica missione: a terra in preparazione alla missione, durante il lancio, nel volo vero e proprio e in conclusione durante l’atterraggio.
“Passare la terza verifica di integrazione CRS2 è realmente una gran cosa per il programma e il suo futuro,” ha detto Steve Lindsey, vice presidente ai Sistemi di Esplorazione Spaziale di SNC. “Siamo fieri di questo traguardo e di essere in perfetta tabella di marcia verso il raggiungimento del prossimo obiettivo critico e delle rimanenti fasi di sviluppo. E’ una bella sensazione raggiungere tutti i nostri obiettivi nei tempi previsti e riuscire a proseguire speditamente lungo il percorso verso i voli operativi.”
Il contratto CRS2 prevede per il Dream Chaser almeno 6 missioni da svolgersi tra il 2019 e il 2024. Le caratteristiche uniche di questo sistema cargo permetteranno di trasportare verso la ISS più massa (circa 5.500 kg) in ogni singola missione. Ma oltre a ciò la peculiarità principale del sistema risiede nel fatto che una parte consistente del carico, quasi 2.000 kg, potrà essere riportata a terra dalla ISS e specificamente con un “delicato” atterraggio su una pista presso un luogo prescelto. La scelta progettuale di dotare il Dream Chaser di sistemi che non utilizzano durante il loro funzionamento sostanze tossiche, consente al personale di terra addetto alle fasi di atterraggio di salire sul veicolo semplicemente subito dopo l’atterraggio (in gergo, appena si fermano le ruote), fornendo così immediato accesso agli esperimenti critici dal punto di vista temporale: una possibilità unica e che permetterà di estendere ulteriormente le possibilità di scienza sulla ISS.
L’approfondito e completo processo di verifica non ha trovato significativi problemi di progettazione, costruzione o di sistema e ha invece sottolineato che il Dream Chaser è pronto al volo.
La verifica a cui è stato sottoposto il progetto ha riguardato molti aspetti e ha comportato una grossa mole di lavoro ma ha permesso di completare la prima fase di verifica di sicurezza della NASA stabilendo che l’architettura progettuale del Dream Chaser soddisfa tutti i requisiti (hardware, software, di dinamica del volo, di controllo termico, etc) del programma CRS2. Tra le tante adempienze che SNC ha dovuto soddisfare ci sono stati ben 32 rapporti di rischio e 16 pacchetti dati forniti dalla società e che NASA ha approvato, a cui vanno aggiunti oltre 100 documenti di progetto dettagliati e più di 30 verifiche di progetto che sono stati consegnati sempre all’agenzia spaziale statunitense. Il processo è durato 3 giorni nell’arco dei quali i gruppi di lavoro di NASA e dell’Ente Federale di Controllo dell’Aviazione Americana (Federal Aviation Administration – FAA), composti in totale da 45 membri, hanno visionato più di 1.000 diagrammi dimostranti il livello di maturità raggiunto dal progetto e che alla fine è stato approvato come Preliminary Design Review.
Per raggiungere questo importante obiettivo naturalmente sono stati presi in considerazione anche i contratti esterni con i fornitori e le loro caratteristiche, in particolar modo quelli riguardanti i servizi di lancio. Nello specifico sono stati adeguatamente analizzati i piani di sicurezza e le licenze rilasciate dalla FAA, dalla Commissione Federale sulle Comunicazioni (Federal Communications Commission – FCC) e dall’Ente Nazionale per le Telecomunicazioni e l’Informazione (National Telecommunications and Information Administration – NTIA).
Il raggiungimento di questo traguardo è senz’altro molto importante ma colpisce molto di più il pubblico il lavoro sul campo e a questo proposito nell’occasione si è fatto un po’ il punto della situazione sui programmi di test precisando che il prototipo per i test atmosferici del Dream Chaser è in preparazione presso l’Armstrong Flight Research Center di NASA in California dove ha già completato e superato la Fase Uno di test a terra. Questa fase consiste principalmente nel percorrere la pista a diverse velocità trascinato da un furgone per validarne la stabilità una volta toccato terra. Poiché non sono stati riscontrati problemi è stato possibile pianificare più tardi nel corso di quest’anno la seconda parte di prove che prevede inizialmente il volo appeso a un elicottero e successivamente un secondo volo libero a simulare la fase finale di una tipica missione.
Fonte: SNC
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