La sonda della NASA Cassini ha ristabilito i contatti con la Terra dopo il suo primo tuffo nello spazio tra il pianeta Saturno e i suoi anelli, avvenuto il 26 aprile 2017. La sonda sta trasmettendo in questi giorni la grossa mole di dati scientifici raccolti durante il passaggio.
“Come nella tradizione dei grandi esploratori, Cassini ha ancora aperto un nuovo passaggio, mostrandoci nuove meraviglie e dandoci la dimostrazione di dove ci possa portare la nostra curiosità se osiamo”, ha dichiarato Jim Green, direttore della Planetary Science Division di NASA.
Our closest look ever at #Saturn’s atmosphere and giant hurricane. #GrandFinale https://t.co/giL0pulIEW pic.twitter.com/Qi3T2wSzc1
— NASA Solar System (@NASASolarSystem) April 27, 2017
Durante il tuffo nello stretto passaggio, Cassini ha raggiunto una distanza minima di circa 3000 km dalla cima delle nuvole di Saturno (dove la pressione è 1 bar, comparabile con la pressione atmosferica sulla Terra a livello del mare) e a meno di 300 km dal bordo visibile degli anelli più interni.
“Nessuna sonda è mai stata così vicina a Saturno. Nell’immaginare cosa potesse esserci in questo passaggio tra Saturno e gli anelli potevamo solo affidarci alle predizioni basate sulla nostra esperienza con gli altri anelli”Essendo una regione completamente inesplorata, pur confidando che Cassini sarebbe passata senza problemi attraverso il passaggio i responsabili della missione hanno preso tutte le precauzioni del caso in questo primo tuffo.
“Nessuna sonda è mai stata così vicina a Saturno. Nell’immaginare cosa potesse esserci in questo passaggio tra Saturno e gli anelli potevamo solo affidarci alle predizioni basate sulla nostra esperienza con gli altri anelli”, ha dichiarato Earl Maize, il project manager di Cassini. “Ho il piacere di riportare che Cassini è passata attraverso il passaggio esattamente come avevamo pianificato ed è passata dall’altra parte in condizioni eccellenti”.
Il passaggio tra gli anelli e l’alta atmosfera di Saturno è largo circa 2000 km. Le migliori simulazioni dell’ambiente in questa regione suggerivano che eventuali particelle presenti sul piano degli anelli dovessero essere molto piccole, delle dimensioni delle particelle di fumo. La sonda ha passato questa regione alla velocità, relativa al pianeta, di circa 124.000 km/h. A questa velocità particelle, anche piccole, eventualmente presenti nella regione che avessero colpito aree sensibili della sonda avrebbero potuto mettere KO Cassini.
Come misura protettiva la sonda ha utilizzato la grande antenna parabolica ad alto guadagno (circa 4 metri di diametro) come uno scudo, orientandola verso la direzione di marcia. Per questo motivo la sonda è stata irraggiungibile da Terra durante il passaggio attraverso il piano degli anelli, avvenuto alle 11 ora italiana del 26 aprile. Cassini era programmata per raccogliere dati scientifici durante il passaggio ravvicinato del pianeta e puntare l’antenna nuovamente verso Terra circa 20 ore dopo il passaggio. Il prossimo flyby ravvicinato tra Saturno e i suoi anelli avverrà il 2 maggio.
Lanciata nel 1997, Cassini è arrivata su Saturno nel 2004. A seguito dell’ultimo passaggio ravvicinato con la grande luna Titano avvenuto lo scorso 21 aprile, Cassini ha cominciato il “gran finale” della sua straordinaria missione. Durante questo capitolo finale, Cassini orbiterà Saturno all’incirca una volta a settimana effettuando un totale di 22 tuffi nello stretto passaggio tra gli anelli e il pianeta. I dati raccolti in questo primo passaggio aiuteranno gli ingegneri a capire se e come sarà necessario proteggere la sonda nei passaggi successivi. La traiettoria della sonda la porterà a terminare la missione con un tuffo nell’atmosfera di Saturno il prossimo 15 settembre.
Fonte: NASA
Informazioni e aggiornamenti (in inglese) sul gran finale della missione di Cassini: https://saturn.jpl.nasa.gov/grandfinale
Ultime immagini di Saturno dalla sonda Cassini: https://saturn.jpl.nasa.gov/galleries/raw-images/