Cassini si prepara al gran finale
Il 26 aprile la sonda Cassini inizierà la prima delle 22 orbite attraverso lo spazio di 2400 km tra Saturno e i suoi anelli: l’ultima di queste orbite, la porterà a bruciare nell’atmosfera del gigante gassoso il 15 settembre. Sarà il gran finale di una straordinaria missione durata 20 anni e costellata di successi, scoperte e meravigliose immagini del cosmo.
Ogni cosa bella…
Ogni cosa bella deve pur finire e pareva quasi che la missione Cassini non dovesse mai. Dopo ben 20 anni dal lancio e diverse estensioni, la sonda NASA/ESA è davvero diventata un caposaldo delle pagine di informazione scientifica. Le sue scoperte non si contano e non passa settimana che ci sia qualche nuova prospettiva o immagine mozzafiato sul sistema di Saturno. Solo per citarne alcune, la scoperta di un oceano sotterraneo sulla luna Encelado, la presenza di mari di metano su Titano, la struttura complessa degli anelli, la scoperta di nuove piccole lune incastonate tra di essi. Insomma, un vero e proprio forziere di inestimabili scoperte scientifiche. Eppure il combustibile per la sua propulsione (basato su un generatore termoelettico a radioisotopi, RTG, per cui radioattivo) è in lento e progressivo esaurimento e così come altre sonde (Galileo, per esempio), al fine di evitare la contaminazione delle lune di Saturno, sulle quali è possibile si sia sviluppata o si sviluppi la vita, si è deciso che la sonda non possa continuare ad orbitare nel sistema, ma che venga distrutta dirigendola direttamente verso Saturno.
Scienza e scoperte fino alla fine
Il 4 aprile la NASA ha tenuto una conferenza stampa di anteprima sulla sorte della missione. Da questa abbiamo appreso che anche il finale di Cassini sarà spettacolare, come tutta la sua missione. Nessuna sonda infatti ha mai volato così vicino a Saturno e il passaggio di 22 orbite sempre più ravvicinate al gigante gassoso sarà una vera e propria nuova missione per la sonda. Quanto raccolto in questi passaggi aggiungerà qualcosa di ulteriormente nuovo rispetto a quanto sappiamo del sistema del sesto pianeta. Utilizzando l’esperienza costruita in molti anni di missione, gli ingegneri hanno creato un piano di volo che massimizzerà il valore scientifico di ogni singolo passo di avvicinamento. Il team scientifico spera di ottenere il massimo guadagno informativo sulla struttura interna del pianeta e sull’origine degli anelli, ottenere dei campioni analizzati di atmosfera e particelle provenienti dagli anelli interni. Ovviamente a tutto questo si aggiunge l’aspettativa di avere le più ravvicinate e spettacolari immagini delle nuvole di Saturno.
“Questa conclusione pianificata per il viaggio di Cassini era di gran lunga e per certo il migliore scenario della missione previsto dagli scienziati”, ha affermato Linda Spilker, manager del progetto Cassini presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena. “Cassini farà alcune delle sue osservazioni più straordinarie alla fine della sua lunga vita”
Al momento il team sta conducendo i controlli finali sulla sequenza di comandi che sarà inviata alla sonda robotica per l’avvicinamento e l’inizio del gran finale. La sequenza sarà inviata a Cassini l’11 aprile. L’ultimo atto della missione vera e propria sarà un sorvolo ravvicinato di Titano, che avverrà sabato 22 aprile. Come molte altre volte negli ultimi 13 anni, la gravità di Titano altererà la traiettoria della sonda e invece di condurla verso il solito sorvolo degli anelli, farà in modo che Cassini si avvii nello spazio tra la sommità delle nuvole di Saturno e i suoi anelli. Ci si aspetta che questo spazio sia sufficientemente libero da particelle da non danneggiare la sonda anzitempo, ma la missione adotterà le opportune cautele utilizzando l’ampia antenna di Cassini come scudo, almeno al primo passaggio, in modo da determinare se la procedura è perfettamente sicura. In base a questo, sarà possibile determinare se per i successivi passaggi si potrà esporre all’ambiente la strumentazione. Se tutto bene e se le incognite avranno dato esito positivo per la sonda, a metà settembre, dopo un sorvolo molto distante di Titano, la traiettoria di Cassini sarà diretta verso l’atmosfera di Saturno. Quando sarà in dirittura di arrivo sulla sommità delle nubi più elevate, molta strumentazione della sonda invierà dati, facendo in modo da dirigere l’antenna verso la Terra, nella speranza di ottenere dati importanti sino all’ultimo secondo e fino a che il segnale di Cassini non sarà svanito definitivamente.
«Il gran finale di Cassini sarà molto più che una semplice disintegrazione di un apparecchio», ha riportato Linda Spilker, «sarà l’emozionante capitolo finale della vicenda di una sonda intrepida e così ricca da un punto vista scientifico, per cui la scelta di un simile finale era ovvia e chiara nella mente di tutti i membri del team».
Il tocco di classe della conferenza è stato il rilascio di un video celebrativo della missione che ripercorre in grafica molto curata e con toni molto emozionanti, le pietre miliari di Cassini, dal lancio al gran finale, al quale tutti, scienziati, addetti ai lavori, appassionati e semplici curiosi, assisteranno con il fiato sospeso nel giro di pochi mesi.
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