Pubblichiamo il nuovo report delle attività svolte dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale
26 gennaio
Fluid Shifts Chibis Imaging Day 2
Ieri, un problema alla Joint Station LAN (JSL) aveva impedito l’esecuzione del secondo giorno di test dell’esperimento Fluid Shift, sessione ripianificata oggi. Oggi, un membro dell’equipaggio, dopo aver indossato la tuta Chibis, è stato sottoposto alle rilevazioni con l’Optical Coherence Tomography (OCT), con il Distortion Product Otoacoustic Emissions (DPOAE), l’esame tonometrico e le scansioni Ultrasound. Fluid Shifts indaga le cause che concorrono ai cambiamenti fisici gravi e duraturi agli occhi di un astronauta. Poiché si ipotizza che la causa di questi cambiamenti sia il passaggio dei fluidi verso la testa, si vuole comprendere se l’inversione del flusso, utilizzando sul corpo un dispositivo di bassa pressione negativa, possa rappresentare la soluzione del problema. I risultati di questo studio potranno aiutare a sviluppare misure preventive che potranno impedire i cambiamenti duraturi e/o danni permanenti agli occhi degli astronauti.
Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) On-Board Training (OBT)
Prima di partecipare alla attività SPHERES Zero Robotic Challenge in programma per venerdì prossimo, l’equipaggio ha visionato un On-Board Training (OBT) video per familiarizzare con l’infrastruttura SPHERES. L’indagine Zero Robotics, che viene svolta con la collaborazione del Massachusetts Institute of Technology (MIT), offre agli studenti l’opportunità di progettare la ricerca per la ISS. Nell’ambito di questo concorso, gli studenti progettano algoritmi per controllare e far svolgere attività ai satelliti SPHERES. Gli algoritmi sono testati dai responsabili del team di progetto ed i migliori software verranno selezionati per essere utilizzati ad operare sui satelliti SPHERES a bordo della ISS.
H-II Transfer Vehicle 6 (HTV6) Departure Preparations
Questa mattina si sono concluse le attività di carico delle merci sul cargo HTV6. L’equipaggio ha configurato il vestibolo per il distacco rimuovendo i collegamenti dell’Air Revitalization System (ARS), dell’Intermodular Ventilation (IMV), i collegamenti 1553/ENET A e B e scollegando le connessioni elettriche del Node 2 HTV Channel 2. Si è operato inoltre nell’allestimento del Common Berthing Mechanism (CBM) Controller Panel Assemblies (CPAs). Le attività di distacco di HTV-6 avranno inizio domani mattina alle ore 05:30 CST, mentre il rilascio è in programma per le ore 09:30 CST.
27 gennaio
H-II Transfer Vehicle (HTV)-6 Departure
Questa mattina, l’equipaggio ha scollegato tutte le connessioni ancora attive ed ha chiuso e depressurizzato il vestibolo posto tra il Node 2 ed HTV-6. Dopo aver inviato il comando di rilascio ai bulloni del Common Berthing Mechanism (CBM), i Robotic Flight Controller, utilizzando lo Space Station Remote Manipulator System (SSRMS), hanno manovrato HTV-6 fino a giungere alla posizione di rilascio. HTV-6 è stato rilasciato alle ore 09:45 CST. Il rientro in atmosfera è previsto per il 5 febbraio 2017.
Errata Corrige : Il bollettino del 25 gennaio indicava, erroneamente, la rimozione delle General Luminaire Assembly (GLA) e delle luci a LED – Light Emitting Diodes, quando in realtà sono state rimosse solo le due GLA.
Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) Zero Robotics (ZR) Challenge
Oggi, l’equipaggio ha completato la preparazione dello SPHERES ZR Challenge. L’equipaggio ha configurato i satelliti e caricato ed eseguito gli algoritmi scritti dagli studenti. Il video è stato trasmesso in diretta a tutti i gruppi di studenti a Terra di Germania, Italia, Australia, Polonia, Regno Unito, Romania, Grecia, Francia, e Stati Uniti. L’indagine Zero Robotics, che viene svolta con la collaborazione del Massachusetts Institute of Technology (MIT), offre agli studenti l’opportunità di progettare la ricerca per la ISS. Nell’ambito di questo concorso, gli studenti progettano algoritmi per controllare e far svolgere attività ai satelliti SPHERES. Gli algoritmi sono testati dai responsabili del team di progetto ed i migliori software verranno selezionati per essere utilizzati ad operare sui satelliti SPHERES a bordo della ISS.
Human Research Program (HRP) Collections (Biochemical Profile, Repository, Marrow)
Oggi un membro dell’equipaggio, giunto al traguardo del Fligh Day 60 (FD60), ha raccolto campioni di urina e sangue a sostegno di vari esperimenti Human Research. I campioni, posti per la conservazione nel Minus Eighty Degree Celsius Laboratory Freezer for ISS (MELFI), saranno utilizzati per gli esperimenti Biochemical Profile, Repository e Marrow.
– Biochem Profile. I campioni di sangue e di urina prelevati dagli astronauti prima, durante e dopo la conclusione della missione spaziale, sono utilizzati per valutare lo stato di salute di un astronauta, rilevando i biomarcatori chiave presenti in questi fluidi. Questa indagine, che ha inizio nel periodo di pre-volo dell’astronauta, prosegue durante la permanenza nello spazio per poi terminare con ulteriori esami nel periodo post-volo, ha come scopo il determinare se le alterazioni del sistema immunitario indotte dal volo spaziale possono aumentare la suscettibilità di infezione o rappresentare un rischio sanitario significativo per i membri dell’equipaggio a bordo della ISS.
– Repository è un contenitore speciale capace di conservare per lunghi periodi di tempo campioni biologici in condizioni ben controllate. Questi campioni rimarranno conservati come risorsa per la futura ricerca connessa al volo spaziale.
– Marrow, esperimento della Canadian Space Agency (CSA), esamina l’effetto della microgravità sul midollo osseo. Si ritiene che la microgravità, così come lo stare a letto per lungo tempo sulla Terra, abbia un effetto negativo sul midollo osseo e sulle cellule del sangue che vengono prodotte nel midollo. La portata di questo effetto, ed il suo recupero, sono di fondamentale interesse sia per la ricerca nello spazio che per la salute umana sulla Terra.
Veg-03
L’equipaggio, effettuando una selezione, ha rimosso alcune piantine di cavolo cinese – Chinese Cabbage – dopodiché ha innaffiato i cuscini di crescita. Le future missioni di lunga durata richiederanno una fornitura di cibo fresco per integrare la dieta dell’equipaggio, il che significa dover coltivare e far crescere piante e verdura nello spazio. Esperienze precedenti avevano posto l’accento sul miglioramento della produttività in ambienti controllati, ma gli spazi limitati messi a disposizione dallo Space Shuttle e dalla Stazione Spaziale Internazionale avevano reso difficile condurre test di produzione delle colture su larga scala. VEG-03 espande sul nuovo hardware Veggie i concetti che i membri dell’equipaggio utilizzeranno per far crescere cavolo, lattuga ed altre verdure fresche nello spazio. I prossimi esperimenti forniranno anche la possibilità di identificare quali tipi di microrganismi sono presenti nella crescita del cavolo, fornendo dati di riferimento per i futuri sforzi di crescita delle piante di verdura. La coltivazione della verdura servirà anche per valutare l’impatto della crescita delle piante sul morale e sull’umore dell’equipaggio.
Urine Processing Assembly (UPA) Pressure Control and Pump Assembly (PCPA) Operations
Oggi, l’equipaggio ha scollegato la connessione posta tra la Fluid Control and Pump Assembly (FCPA) a la PCPA sul Quick Disconnect 27 (QD27) che si trova sulla PCPA. Ciò contribuirà a determinare se sia la FCPA la causa dell’elevata conduttività elettrica osservata nel distillato della UPA. All’interno della UPA è installato l’Advanced Recycle Filter Tank Assembly (ARFTA) con Serial Number (S/N) 2. Questo ARFTA può contenere fluido più conduttivo, in modo da permettere una più duratura osservazione del trend in salita.
Sabatier Restart
Il mese scorso, l’equipaggio non era stato in grado di riattivare il sistema Sabatier che era rimasto in stand-by per un lungo periodo di tempo. Durante i tentativi di riavvio, il sistema non ha mai mostrato alcun segnale di attivazione sia del reattore che nella qualità del distillato prodotto. Ieri, i Ground team hanno suggerito una procedura che prevedeva il riscaldamento del reattore prima di effettuare un nuovo tentativo di riavvio. Questo suggerimento ha avuto esito positivo; ora Sabatier è stato riavviato ed il sistema ha prodotto acqua per tutta la notte. I Ground team estenderanno anche ai prossimi giorni il monitoraggio delle prestazioni del sistema Sabatier.
30 gennaio
Fine Motor Skills (FMS)
Oggi, l’equipaggio che ha raggiunto il traguardo del Flight Day 75 (FD75) ha effettuato una nuova sessione dell’esperimento Fine Motor Skills. Questo test viene effettuato ogni 5 giorni durante i primi tre mesi a bordo della ISS, mentre la periodicità viene portata ad una volta ogni 14 giorni per i periodi successivi. In questo esperimento i membri dell’equipaggio eseguono una serie di attività interattive su una tavoletta touchscreen. Questa è la prima indagine che abbina le capacità motorie ad una lunga esposizione alla microgravità, analizzando le diverse fasi di adattamento alla microgravità di un volo spaziale ed il recupero sensomotorio, una volta tornati alla gravità terrestre.
Story Time From Space – Light Demo
L’equipaggio ha registrato un video didattico mentre venivano letti 3 libri per bambini (Max Goes to Mars, The Wizard Who Saved the World, Max Goes to Jupiter). Il video intende mostrare come l’intensità e l’attenuazione della luce solare venga osservata attraverso l’atmosfera terrestre. Story Time è un progetto di alfabetizzazione volto alla promozione della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica e si compone di sette libri e delle relative dimostrazioni scientifiche realizzate dagli astronauti in orbita. La registrazione verrà inviata a Terra e sarà utilizzata per scopi didattici.
Meteor Hard Drive Swap
L’equipaggio ha sostituito il disco rigido della videocamera Meteor che si trova nella Window Observational Research Facility (WORF). Il payload Meteor è uno strumento per l’analisi dello spettro visibile con lo scopo primario di osservare meteore nell’orbita terrestre. L’indagine Meteor consiste nell’acquisizione di video ed immagini ad alta risoluzione dell’atmosfera terrestre, successivamente rielaborati da un particolare software, per la ricerca dei punti luminosi e l’osservazione di meteoriti in orbita terrestre.
Lighting Effects Sleep Study
Il membro dell’equipaggio, delegato allo studio Lighting Effects, ha avviato da due settimane la registrazione dei dati a sostegno dell’esperimento. Con l’utilizzo di un Actiwatch e degli Sleep Log, l’astronauta registrerà il ciclo di sonno-veglia. Al termine della settimana verrà effettuato il test Cognition e durante il fine settimana verranno raccolti campioni di urina, prelevati nell’arco di 48 ore, per essere stivati nel Minus Eighty Degree Celsius Laboratory Freezer for ISS (MELFI), in attesa dell’invio a Terra per le analisi. Lo studio Testing Solid State Lighting Countermeasures to Improve Circadian Adaptation, Sleep, and Performance During High Fidelity Analog and Flight Studies for the International Space Station (Lighting Effects) studia l’impatto provocato dalla sostituzione dell’illuminazione data dalle lampade ad incandescenza con nuove luci a led. Gli SSLA sono stati progettati per sostituire i General Luminaire Assemblies (GLAs) per migliorare l’acuità visiva e per fornire una miglior soluzione per affrontare i disagi dovuti ai ritmi circadiani ed al ciclo del sonno dell’equipaggio. Per raggiungere questi obiettivi, gli SSLA sono stati progettati per funzionare in 3 modalità di spettro luminoso distinte. Le diverse modalità di funzionamento hanno a che fare con la gestione della porzione del blu fornita dalla luce delle lampade; la luce blu ha impatti sulla produzione di melatonina che a sua volta ha impatti sul sonno.
[NDT : Cos’è la melatonina? La melatonina è un ormone che viene prodotto dal nostro corpo tutti i giorni dalla ghiandola pineale e serve a regolare il ciclo sonno-veglia. La melatonina non ci fa dormire meglio o prima, semplicemente indica al nostro organismo quando è il momento di riposare e quando, invece, di essere attivo. L’ormone ha bisogno del buio per essere sintetizzato. Per questo motivo i suoi livelli sono più alti la notte e si abbassano al mattino quando sorge il sole.]
Pressurized Mating Adaptor (PMA) 2 Ingress
L’equipaggio ha completato il ripasso delle attività, prima di entrare nel PMA2. Dopo aver raccolto gli strumenti, l’equipaggio ha rimosso la merce stivata nel Node 2 per poter accedere al PMA2. È stato rimosso il Common Berthing Mechanism (CBM) Controller Panel Assemblies (CPAs), che verrà installato in futuro nel Node 3 Port/PMA 3, ed installato un IMV Duct che verrà utilizzato dai futuri veicoli. L’equipaggio ha ispezionato il PMA per osservare l’eventuale presenza di crescita microbica e la formazione di condensa e valutato se il nuovo Hatch Depress sia compatibile con la paratia del PMA. L’equipaggio ha anche ripristinato il Japanese Experiment Module (JEM) Orbital Replacement Unit (ORU) Transfer Interface (JOTI) nel PMA2, ovvero lo strumento che era stato utilizzato lo scorso anno durante l’attività dimostrativa di ricerca perdite – Robotics External Leak Locator.
Cupola Audio Terminal Unit (ATU) Modification Kit Installation
L’equipaggio ha rimosso la copertura della Cupola ATU per sostituirla con una modificata. La nuova copertura, garantendo lo stesso livello di protezione della precedente, ha la particolarità di sporgere meno della precedente e garantire più volume abitabile in Cupola.
Mobile Servicing System (MSS) Operations
L’anno scorso, il modulo Columbus aveva subito un interruzione dell’alimentazione elettrica a causa di un guasto ad una Power Distribution Unit-1 (PDU-1). Tra tutti i sottosistemi che avevano subito il blackout vi era anche il payload RapidScat Feeder#1. Ogni tentativo di riavvio di Rapidscat non aveva avuto successo. Nel frattempo è stato deciso di inviare sulla ISS, con un cargo della missione SpaceX, un nuovo payload di ESA – Atmosphere Space Interaction Monitor (ASIM) – che sostituirà Rapidscat, quindi tutti i componenti elettrici che avrebbero dovuto alimentare Rapidscat dovranno essere collaudati per il nuovo payload. Oggi i Ground Controller hanno rimosso RapidScat dalla Columbus External Platform, scollegato tutti i sottosistemi ed avviato la verifica dell’impianto elettrico. Questa attività ha permesso di confermare che il guasto dipendesse da Rapidscat e non dalla infrastruttura di Columbus.
31 gennaio
64 Progress (64P) Undock
La Progress 64P si è sganciata con successo dal Docking Compartment 1 (DC-1) questa mattina alle ore 08:25 CST. Il Deorbit Burn, ovvero l’accensione dei propulsori per rallentare la velocità orbitale ed avviare il rientro in atmosfera, è avvenuto alle ore 11:34 CST.
Crew Autonomous Scheduling Test (CAST)
Oggi è stata completata la terza delle cinque sessioni previste. L’obiettivo di questa sessione è stato quello di permettere all’equipaggio una autonoma pianificazione delle attività pomeridiane utilizzando lo strumento Playbook. Questo è il passo finale prima che un membro dell’equipaggio possa programmare in autonomia una giornata completa. Le missioni spaziali oltre la bassa orbita terrestre richiederanno nuovi approcci per le operazioni e le comunicazioni quotidiane tra la Terra e l’equipaggio, poichè si sarà obbligati a considerare e subire significativi ritardi nelle comunicazioni. Una soluzione al problema è l’Autonomous Mission Operations, cioè permettere una più ampia autonomia degli equipaggi. L’indagine Crew Autonomous Scheduling Test (CAST) intende analizzare se gli equipaggi possono sviluppare, in un ragionevole lasso di tempo, una autonoma pianificazione delle attività se vengono messi a loro disposizione tutti gli input necessari.
Multi-Purpose Experiment Platform (MPEP) and Small Fine Arm Attachment Mechanism (SAM) Removal
L’equipaggio ha esteso la slitta all’interno del JEM Airlock (JEMAL) per rimuovere gli impianti MPEP e SAM. Giovedì, JEMAL sarà depressurizzato per poter estendere la Slide Table vuota. I Ground Controller rimuoveranno l’Exposed Facility Unit (EFU) dalla JEM External Facility (EF) per installarla sulla Slide Table. In questo modo verrà creato lo spazio per posizionare sull’EF la High Definition Television Camera–Exposed Facility 2 (HDTV-EF2). HDTV-EF2 è un sistema di telecamere ad alta definizione, che verrà utilizzato per l’osservazione della Terra dalla ISS.
Story Time From Space – Pendulous Demonstration
L’equipaggio ha configurato ed eseguito la Pendulous Demonstration, ovvero mostrare il moto del pendolo in un ambiente in microgravità. Story Time è un progetto di alfabetizzazione volto alla promozione della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica e si compone di sette libri e delle relative dimostrazioni scientifiche realizzate dagli astronauti in orbita. La registrazione verrà inviata a Terra e sarà utilizzata per scopi didattici.
Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) Slosh Tank Maneuvers
L’equipaggio, con il supporto degli specialisti a Terra, ha eseguito alcune manovre manuali utilizzando i due serbatoi parzialmente riempiti dall’esperimento SPHERES Slosh. Seguendo le istruzioni impartite dagli specialisti, l’equipaggio ha osservato la formazione di bolle. L’indagine SPHERES-Slosh utilizza i piccoli satelliti robotici, presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, per esaminare come i liquidi si muovono all’interno di contenitori posti in condizioni di microgravità. Il contenuto di una bottiglia di acqua slosh si comporta differentemente a seconda che si trovi in microgravità oppure sulla Terra, ma i movimenti dei liquidi in microgravità non sono ancora ben compresi. Questo studio intende analizzare come progettare le strutture interne dei serbatoi di combustibile per migliorare la gestione del propellente a bordo dei veicoli spaziali.
Bigelow Expandable Activity Module (BEAM) Modal Test Preparation
In preparazione del test modale di BEAM, in programma per giovedì prossimo, l’equipaggio ha raccolto e configurato le attrezzature necessarie, compreso i sensori e le videocamere, dello Space Acceleration Measurement System (SAMS). BEAM è un modulo espandibile sperimentale attraccato al Node 3 aft Common Berthing Mechanism (CBM). L’indagine BEAM durerà circa 2 anni. Beam non è un modulo occupato e non è utilizzato per lo stivaggio. Durante questo lasso di tempo, i valori di temperatura, pressione e radiazione assorbita saranno costantemente monitorati. Periodicamente, indicativamente quattro volte l’anno, l’equipaggio entrerà nel modulo per la raccolta dei dati e verificarne l’integrità strutturale. Al termine dell’indagine, BEAM verrà rilasciato per bruciare a contatto con gli strati più densi dell’atmosfera.
Radiation Dosimetry Inside ISS-Neutron (RaDI-N)
Dopo aver recuperato gli 8 rilevatori a bolla da un membro dell’equipaggio russo, un collega USOS li ha posizionati in vari luoghi all’interno della ISS. L’obiettivo dell’esperimento Radi-N2 della Canadian Space Agency (CSA) è quello di caratterizzare la radiazione di neutroni sulla ISS. I risultati di questa indagine saranno utilizzati per definire i rischi per la salute dei membri dell’equipaggio della ISS e per sviluppare misure di protezione avanzate per i voli spaziali del futuro.
Haptics-2
L’equipaggio, in collaborazione con gli specialisti a Terra, ha completato due proticolli Haptics-2. Il primo protocollo ha tentato di quantificare le caratteristiche della prestazione del software del canale di comunicazione tra la ISS e gli specialisti a Terra. L’obiettivo del secondo protocollo è stato quello di dimostrare la manipolazione remota bilaterale con force-feedback tra la ISS e le strutture a Terra. Durante i test è stato chiesto all’equipaggio di agire all’interno del modulo Columbus al fine di controllare in tempo reale quanto avveniva a Terra al robot che si trova presso l’Earth at European Space Technology Center (ESTEC). L’equipaggio è stato in grado di completare con successo le 15 prove in programma e, grazie alla efficienza di tutto il team, si è stati in grado di ripetere i test dallo step 1 allo step 11 una seconda volta. L’equipaggio è inoltre riuscito a stringere una mano a distanza con i membri del team scientifico a Terra.
Microgravity Science Laboratory (MSL) Sample Cartridge Assembly (SCA) Exchange
L’equipaggio ha sostituito la Sample Cartridge Assembly (SCA) con una nuova per dare il via ad una nuova sessione dell’esperimento Solidification along an Eutectic Path in Ternary Alloys (SETA)2-#9. Il progetto Metastable Solidification of Composites (METCOMP) studia la fase che si forma dalla reazione di un metallo allo stato liquido con uno già allo stato solido, per una nuova fase risultante dal loro raffreddamento. A questo scopo, l’esperimento tratterà differenti composizioni dei materiali che costituiscono la lega di bronzo (Copper-Tin Alloys). Il secondo progetto intende analizzare la solidificazione di Ternary Alloys (SETA), ovvero come una lega di alluminio (Copper-Silver Alloys) si solidifica per organizzarsi in una struttura lamellare. Entrambi i progetti forniranno campioni di riferimento che permettano di testare modelli numerici che mirano a prevedere queste strutture.
Lab Carbon Dioxide Removal Assembly (CDRA) Valve Power Cable Installation
A causa di un intermittente funzionamento del Remote Power Controller (RPC) del Lab CDRA, l’equipaggio ha installato un CDRA Valve Power Cable nel tentativo di isolare il problema elettrico. Le sei valvole all’interno CDRA sono attualmente alimentate da un singolo RPC. Questo nuovo cavo servirà anche per suddividere il carico elettrico a monte delle valvole, cablando tre delle sei valvole su un diverso RPC.
1 febbraio
Multi-Omics Collections
Questa mattina l’equipaggio ha sostenuto l’esperimento Multi-Omics della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA). Sono stati raccolti campioni di saliva e sangue per quattro volte nel corso della sessione, successivamente stivati nel Minus Eighty-degree Freezer for ISS (MELFI) per la conservazione, compilato un questionario ed ingerito fruttoligosaccaridi (FOS). Lo studio denominato Multi-omics Analysis of Human Microbial-Metabolic Cross-Talk in the Space Ecosystem valuta l’impatto dell’ambiente spaziale e dei prebiotici sulla funzione immunitaria negli astronauti, combinando i dati ottenuti dalle misurazioni dei cambiamenti della composizione microbiologica nell’intestino, dai profili metaboliti e dal sistema immunitario. L’osservazione e l’analisi di questi biomarcatori durante il periodo di presenza a bordo della ISS, potrebbe essere utile nella gestione della salute degli astronauti.
Robonaut Compact Peripheral Component Interconnect (CPCI) Inspection
L’equipaggio ha effettuato una analisi del problema di Robonaut. L’analisi precedente aveva identificato in due schede elettroniche la fonte dei malfunzionamenti, schede che erano state rimosse ed inviate a Terra per una analisi, analisi che peraltro non aveva rilevato problemi. La prima accensione odierna di Robonaut non ha evidenziato anomalie; tutte le spie si sono accese come previsto e come atteso. Sono state effettuate varie accensioni e spegnimenti per isolare ed analizzare ad ogni riaccensione alcuni cavi elettrici. Non è stata rimossa alcuna scheda e tutti i cavi sono stati lasciati collegati. Gli specialisti a Terra decideranno quali saranno le prossime azioni da intraprendere. Robonaut 2 è un robot umanoide progettato con la versatilità e la destrezza di manipolare oggetti, disporre di una maggiore resistenza rispetto agli umani e di reagire in modo sicuro ed autonomo nello svolgimento di attività in collaborazione con gli astronauti, sia all’interno della ISS che all’esterno.
Microgravity Science Glovebox (MSG) Window Replace
L’equipaggio ha rimosso l’MSG Front window per sostituirla con una rimovibile. La nuova apertura consentirà un più agevole accesso frontale ad MSG rispetto a quelli laterali di dimensioni inferiori.
Packed Bed Reactor Experiment (PBRE) Module Exchange
L’equipaggio ha sostituito con successo il Test Module del PBRE che è installato all’interno di MSG.
[NDT : Il Packed Bed Reactor Experiment (PBRE) studia il comportamento di gas e liquidi quando scorrono simultaneamente all’interno di quello che viene definito un “mezzo poroso”. I mezzi porosi o “packing” possono essere di forme e materiali diversi e sono ampiamente utilizzati in ingegneria chimica per migliorare il contatto tra due fasi fluide immiscibili (ad esempio, liquido-gas, acqua-olio, ecc).]
Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites Tether (SPHERES Tether)
L’equipaggio ha concluso una videoconferenza con gli specialisti a Terra per la messa a punto e per la verifica dei satelliti SPHERES, del Japanese Experiment Module (JEM) e dell’EXpedite PRocessing of Experiments to Space Station (EXPRESS) Laptop Computer (ELC), prima di affrontare i test. L’equipaggio caricherà il software specifico sui satelliti prima di avviare la prima delle due sessioni di test. L’obiettivo dell’esperimento SPHERES Tether Demo è quello di studiare la dinamica di acquisizione diretta di un oggetto e l’uso di un “veicolo rimorchiatore” per migliorare i programmi informatici necessari, ad esempio, per la cattura e la rimozione di detriti spaziali.
Space Station Remote Manipulator System (SSRMS) Operations
I Robotics Ground Controller hanno avviato le configurazioni per gestire il cargo della missione SPX-10, traslando il Mobile Transporter (MT) sul WorkSite 4, posizionando lo Special Purpose Dexterous Manipulator (SPDM) sul Mobile Base System (MBS) 2 e manovrando SSRMS nella posizione di Offset Grapple Start.
Japanese Experiment Module Remote Manipulator System (JEMRMS) Operations
Durante la notte, i Robotics Ground Controller manovreranno, dal JAXA Space Station Integration and Promotion Center (SSIPC), JEMRMS e lo Small Fine Arm (SFA) in preparazione del trasferimento dell’Exposed Facility Unit (EFU).
2 febbraio
Exposed Facility Unit (EFU) Adapter Transfer
I Ground Controller hanno manovrato il Japanese Experiment Module (JEM) Remote Manipulator System (JEMRMS) ed estratto lo Small Fine Arm (SFA) dall’SFA Storage Equipment (SSE). Nel corso della notte SFA verrà manovrato per prelevare l’EFU Adapter dalla posizione EFU-5 e predisporlo ad una futura installazione sulla JEM Airlock (JEMAL) Slide Table. Questa è una delle attività propedeutiche all’installazione della High Definition Television Camera–Exposed Facility 2 (HDTV-EF2). HDTV-EF2 è un sistema di telecamere ad alta definizione, che verrà utilizzato per l’osservazione della Terra dalla ISS.
Body Measures
Oggi è stata effettuata la sessione Body Measures del Flight Day 80 (FD80). L’equipaggio ha configurato le fotocamere e le videocamere per l’acquisizione di immagini e video della postura. La NASA non dispone ancora di una sufficiente raccolta di dati antropometrici (misure del corpo) necessari per valutare gli impatti sulle dimensioni e sulle forme che subiscono i corpi degli astronauti in orbita. L’obiettivo di questo studio è la comprensione dell’entità e della variabilità dei cambiamenti morfologici, nonchè analizzare gli spostamenti dei liquidi all’interno del corpo umano. Questo studio raccoglie i dati antropometrici mediante acquisizione di foto e video e la misurazione con un metro a nastro dell’altezza e di tutti i dati dei segmenti corporei (petto, vita, fianchi, braccia, gambe, etc) degli astronauti in condizioni di pre-volo, in volo e post-volo. Questo studio è importante per predeterminare i cambiamenti che possono verificarsi durante il volo spaziale in missioni di lunga durata e per essere in grado di gestire le modifiche all’abbigliamento, alle postazioni di lavoro, etc.
Bigelow Expandable Activity Module (BEAM) Modal Test
L’equipaggio è entrato nel modulo BEAM ed ha installato temporaneamente un Internal Wireless Instrumentation System (IWIS) Remote Sensing Unit (RSU) nel Node 3 ed un Triaxial Accelerometer (TAA) in BEAM. Al termine dell’installazione, l’equipaggio ha eseguito un modal test applicando alcuni carichi sulla trave per rilevare i valori di accelerazione in tutto il modulo. I moduli espandibili, a volte descritti come habitat gonfiabili, riducono considerevolmente il volume trasportato. Questi moduli espandibili pesano di meno e occupano meno spazio su un razzo rispetto ad un modulo standard ma, una volta aperti, forniscono un’identica protezione dalle radiazioni solari e cosmiche, dai detriti spaziali e da altri contaminanti. Gli equipaggi che viaggiano verso la Luna o Marte, potrebbero potenzialmente usarli come strutture abitabili. BEAM è un modulo espandibile sperimentale ancorato al Node 3 aft Common Berthing Mechanism (CBM). Dopo l’attracco, BEAM è stato gonfiato per fornire un volume abitabile di 4 m circa in lunghezza ed un diametro di 3. Beam, che non è un modulo occupato e non è utilizzato per lo stivaggio, rimarrà ancorato alla ISS per due anni circa. Durante questo lasso di tempo, i valori di temperatura, pressione e radiazione assorbita saranno costantemente monitorati. Periodicamente, indicativamente quattro volte l’anno, l’equipaggio entrerà nel modulo per la raccolta dei dati e verificarne l’integrità strutturale. Al termine dell’indagine, BEAM verrà rilasciato per bruciare a contatto con gli strati più densi dell’atmosfera.
SkinSuit
Un membro dell’equipaggio ha indossato la SkinSuit e predisposto l’area di rilevazione, dopodichè, con l’assistenza di un operatore, ha effettuato la misurazione della propria altezza ed ha risposto alle domande di un questionario. Al termine della giornata, l’astronauta ha effettuato una nuova rilevazione, prima di levarsi la SkinSuit. Quando gli astronauti sono nello spazio, e quindi non sottoposti agli effetti della gravità terrestre, vedono crescere la loro statura. La ragione principale risiede nel fatto che, senza il peso che grava sulla parte superiore del corpo, la colonna vertebrale si “estende”, diventa meno curva ed i dischi, che separano le ossa della colonna vertebrale, si riempiono con più fluido, liquido che sulla Terra viene normalmente schiacciato via dal peso della parte superiore del corpo. Questa indagine studierà un nuovo tipo di abbigliamento chiamato ‘skinsuit’, progettato per simulare l’effetto del peso corporeo, per osservare se sia possibile controllare e/o ridurre questo allungamento.
[NDT : SkinSuite è una nuova tuta progettata per ridurre gli effetti dell’assenza di gravità. L’assenza di gravità fa sì che la spina dorsale si allunghi anche di 7 centimetri in 5-6 mesi e questo, oltre al malessere fisico, comporta per gli astronauti al loro ritorno a Terra una probabilità quattro volte superiore di contrarre l’ernia al disco. In più, la mancanza di gravità può far diminuire la massa corporea del 2 per cento al mese. Nell’aspetto la tuta è simile a quelle che indossano ciclisti e nuotatori, ossia quelle che si adattano perfettamente al corpo per ridurre l’attrito con l’aria o l’acqua, ma la dermotuta spaziale (SkinSuit) è stata concepita per dare all’astronauta un carico verticale dalle spalle ai piedi, simulando il peso che normalmente un corpo subisce sulla Terra. La tuta, fabbricata dalla azienda italiana Dainese, è stata sottoposta a lunghi test prima di essere portata in orbita.]
Electromagnetic Levitation (EML) Sample Coupling Electronic (SCE) Installation
L’equipaggio ha installato il Sample Coupling Electronic (SCE) all’interno dell’Experiment Module (EXM) di EML. La Sample Coupling Electronic (SCE) misurerà il valore di resistività elettrica dei campioni posti all’interno di EML. Per fare posto al Sample Coupling Electronic (SCE), gli astronauti hanno parzialmente smontato l’EXM dall’European Drawer Rack (EDR). EML è una struttura composta da 4 elementi installata all’interno di EDR, progettata per la levitazione magnetica di campioni. I campioni dell’esperimento sono trattati all’interno di una Sample Chamber dedicata, collegata ad EML, che sarà sostituita da nuove Sample Chamber in un prossimo futuro.
Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) Halo
L’equipaggio ha condotto la prima delle due giornate pianificate per le verifiche dell’infrastruttura dell’esperimento SPHERES Halo. Patrocinato dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), SPHERES Halo, utilizzando l’infrastruttura SPHERES, è stato progettato per studiare in orbita la tecnologia applicata al Guidance, Navigation and Control (GNC) a supporto della gestione e della manutenzione robotica dei satelliti. Halo è dotato di sei porte ed è in grado di supportare fino a sei periferiche diverse, tra porti di attracco, telecamere ed altri sensori ed attuatori. Un astronauta può aggiungere e rimuovere queste periferiche liberamente per effettuare i test desiderati.
Fonte: NASA