La Progress MS-05 raggiunge la ISS
Dopo il fallimento della Progress MS-04 dello scorso 1 dicembre e la conseguente inchiesta, la Russia riprende i voli delle navette cargo verso la Stazione Spaziale Internazionale, con un perfetto aggancio automatico avvenuto venerdì 24 febbraio alle 08.30 UTC.
La Progress MS-05 era decollata regolarmente dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakhstan la mattina del 22 febbraio, portando in orbita 2450 kg di rifornimenti di cui 1317 kg tra cibo, parti di ricambio, vestiti e materiale scientifico, 705 kg di propellenti, 50 kg tra ossigeno ed aria e 420 kg d’acqua.
L’aggancio, comandato dal sistema Kurs, è avvenuto al portello Nadir (rivolto verso la Terra) del modulo russo Pirs, dove la Progress rimarrà per i prossimi 4 mesi prima di sganciarsi e rientrare distruttivamente nell’atmosfera. Meno di 24 ore prima la ISS era stata raggiunta anche dalla navetta cargo Dragon CRS-10 di SpaceX.
Questo lancio, il 157° di una Progress ed il 66° verso la ISS, è stato l’ultimo del vettore Sojuz-U che quindi dopo 786 lanci, di cui 22 fallimenti, conclude l’operatività iniziata nel maggio 1973.
Il Sojuz-U venne utilizzato per le missioni Sojuz con equipaggio a partire dalla Sojuz-16 del dicembre 1974, terminando il servizio “umano” nell’aprile 2002 con la Sojuz-TM34, missione che conosciamo bene perché aveva a bordo il nostro Roberto Vittori alla sua prima missione.
Tra tutti i lanci del Sojuz-U certo il più clamoroso è stato quello della Sojuz 7K-ST No. 16L meglio conosciuta come Sojuz-T10a, del settembre 1983, quando il vettore esplose dopo 5 secondi dall’accensione dei propulsori ma senza aver lasciato la rampa di lancio. Fortunatamente per i due cosmonauti a bordo, Vladimir Titov e Gennady Strekalov, la capsula Sojuz venne allontanata dal vettore tramite l’accensione della torre di salvataggio.
Dalla prossima Progress MS-06 verrà utilizzato definitivamente il vettore Sojuz-2.1a, già attivo dal novembre 2004 ed utilizzato alternativamente con le Progress dal novembre 2014.
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