Luce verde della FAA per il ritorno al volo di SpaceX

Un'immagine di repertorio di un Falcon 9 a Vandenberg - (C) NASA/SpaceX

La Federal Aviation Administration ha ripristinato la licenza di volo per SpaceX, dando il via libera alla missione Falcon 9/Iridium NEXT destinata a portare in orbita 10 satelliti della costellazione Iridium e rimuovendo l’ultimo ostacolo al tanto atteso ritorno al volo dei vettori dell’azienda di Elon Musk.

L’approvazione (LLS 17-096) è arrivata dopo l’esame da parte della FAA dell’inchiesta condotta dall’azienda di Elon Musk seguita all’esplosione in rampa dello scorso settembre, quando il vettore si era disintegrato in una spettacolare esplosione insieme al payload israeliano Amos 6.

 

 

La Federal Aviation Administration (FAA) è l’agenzia federale statunitense incaricata di regolare e sovrintendere a ogni aspetto riguardante l’aviazione civile negli Stati Uniti. Creata nel 1958 in ambito prettamente aeronautico, da diversi anni si occupa anche del rilascio di licenze anche per le attività spaziali. Insieme all’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), è una delle due maggiori agenzie mondiali responsabili della certificazione dei nuovi aeromobili.

La prima pagina della licenza LLS 17-096 rilasciata a SpaceX dalla FAA – (C) FAA

La commissione di indagine che aveva lavorato per chiarire le circostanze dell’incidente di settembre, pur annoverando osservatori di NASA e FAA era guidata dal personale della stessa SpaceX, e questo aveva creato qualche dubbio sull’indipendenza e l’obiettività dell’esito delle indagini. Il documento finale non è stato rilasciato pubblicamente, e per farsi un quadro oggettivo della situazione si può fare affidamento solo ai comunicati stampa di SpaceX e della FAA che però non contengono dettagli tecnici.

Sappiamo che gli ispettori non sono stati in grado di identificare con precisione assoluta la causa dell’esplosione del Falcon 9, anche se gli indizi raccolti grazie alla telemetria e ad un test dove si sono ricreate le condizioni del problema convergono su un grave malfunzionamento del serbatoio dell’elio liquido del secondo stadio, probabilmente aggravato dall’applicazione di una nuova procedura per carico dei propellenti super-freddi.

Probabilmente una deformazione di questo serbatoio, letteralmente immerso all’interno di quello dell’ossigeno liquido, ha portato alla rottura e allo sfilacciamento di alcune fibre di carbonio che hanno reagito in modo imprevisto con l’ossigeno liquido e hanno innescato una combustione esplosiva.

La licenza rilasciata dalla FAA riporta anche una richiesta speciale a carico di SpaceX: l’azienda di Hawthorne dovrà compilare un report addizionale nel quale dimostrare di aver studiato e chiarito ogni eventuale anomalia che dovesse rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica, entro 15 giorni dal lancio successivo.

Ecco il passaggio in questione.

Il dettaglio della licenza – (C) FAA

La missione

 

SpaceX ha già condotto il tradizionale static fire lo scorso giovedì 5 gennaio, evitando questa volta di posizionare il prezioso carico in cima al vettore durante la prova di accensione. La procedura non ha sofferto alcun problema.

Il lancio è atteso non prima di lunedì 9 gennaio, con un liftoff fissato per le 16:22 CET dalla rampa di lancio LC-4 del poligono californiano di Vandenberg.

Il Falcon 9 porterà in orbita 10 satelliti per le telecomunicazioni della famiglia Iridium NEXT, costruiti da Thales Alenia Space e Orbital ATK e che sono alloggiati in un particolare adattatore nell’ogiva del Falcon.

I satelliti Iridium NEXT montati sul loro adattaore – (C) Iridium

Thales Alenia Space e Orbital ATK stanno costruendo e integrando 81 satelliti della costellazione Iridium NEXT, composta da 66  veicoli operativi e 6 di scorta in orbita, più altri 9 veicoli di riserva a terra. Orbital ATK è anche responsabile delle infrastrutture di terra e della logistica.

Ciascun satellite è dotato di un’antenna ad allineamento di fase operante in banda L in grado di coprire un’area sulla superficie terrestre del diametro di 4700 km per garantire le telecomunicazioni degli abbonati al servizio.  In aggiunta ogni Iridium è dotato di ricetrasmettitori in banda Ka necessari alle comunicazioni di servizio con la Terra e per creare una rete con gli altri satelliti della stessa costellazione in modo che il segnale possa raggiungere qualsiasi punto del globo.

Specifiche tecniche

Piattaforma

  • Massa al lancio: 860 kg
  • Pannelli solari: da 2,200 W movibili su due assi
  • Orbita: 780 km
  • Stabilizzazione: 3 assi
  • Vita operativa: da 12 a 15 anni

Carico utile

  • L-band
    • Antenna ad allineamento di fase a 48 fasci
    • Architettura Time-Division Duplex (TDD)
  • Ka-band
    • Due feeder links orientabili a 20 e 30 GHz per i collegamenti con la Terra
    • Quattro crosslink a 23 GHz per la comunicazione con altri satelliti Iridium NEXT adiacenti, tramite due antenne fisse e due orientabili ad architettura Time-Division Duplex (TDD)

 

 

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.