Lo scorso 11 gennaio 2017, la commissione d’indagine presieduta da Igor Komarov, Direttore Generale di Roscosmos, ha rilasciato i risultati sulle cause che hanno portato alla distruzione dell’ultima navetta cargo automatica russa durante l’ascesa verso l’orbita l’1 dicembre 2016.
Il termine dell’indagine, inizialmente previsto per lo scorso 20 dicembre, era stato rimandato più volte a causa della difficoltà nel risalire alle cause per l’estrema velocità con cui l’anomalia si è sviluppata e l’interruzione dei dati telemetrici da analizzare.
Secondo la commissione l’inizio della sequenza degli eventi è imputabile ad un malfunzionamento della turbopompa dell’ossigeno liquido che alimenta il propulsore RD-0110 (LOX/Kerosene) del terzo stadio del vettore Sojuz-U.
Nello specifico un corpo estraneo penetrato nella cavità della girante o un eccesso di vibrazione della stessa dovuta ad un assemblaggio non conforme, avrebbe innescato un’esplosione all’interno della turbopompa che si sarebbe disintegrata compromettendo l’intero propulsore ed il relativo serbatoio dell’ossidante soprastante, che sarebbe quindi esploso.
La disintegrazione del serbatoio dell’ossigeno liquido avrebbe infine causato la separazione anticipata della Progress dal terzo stadio, con conseguente collisione tra i due e rientro distruttivo in atmosfera mentre si trovavano a 190 km di altezza sopra la Repubblica di Tuva in Siberia.
Che si tratti di un corpo estraneo o di un difetto della turbopompa, l’anomalia viene ricondotta alla fase di costruzione presso il Khimavtomatiki Design Bureau nella città di Voronezh, dove una probabile violazione nell’assemblaggio delle parti rotanti della pompa, quali per esempio l’albero o i cuscinetti, avrebbe portato ad uno sbilanciamento ed eccessiva vibrazione, in effetti registrata dai sensori durante le ultime fasi del volo.
Roscosmos ha inoltre comunicato che al più presto verranno introdotte nuove misure attuative sulla linea di produzione per garantire il successo dei prossimi lanci Progress, il primo dei quali avverrà verso la fine di febbraio con la missione MS-05, sempre di rifornimento alla ISS.
Nessuna indicazione è stata rilasciata a riguardo di quale vettore verrà utilizzato, se ancora il Sojuz-U, comunque al suo ultimo volo, o con il Sojuz-2.1a destinato a sostituire la versione U ma che nell’aprile 2015 subì un fallimento simile con la navetta Progress M-27M.
Fonte: TASS