Aggiornamenti dal sistema solare: dicembre 2016
Buone notizie in casa europea, questo mese. ESA ha esteso di due anni diverse missioni scientifiche, tra cui Mars Express, mentre nell’ultima ministeriale riesce anche a trovare i fondi per finanziare completamente la missione Exomars 2020 e la collaborazione con Roscosmos per Luna 27 (2021). L’agenzia spaziale europea, inoltre, conferma il proprio impegno per le missioni BepiColombo (2018), JWST (2018), Solar Orbiter (2018) e Euclid (2020).
Nel frattempo nel sistema solare la missione Stereo della NASA compie 10 anni, Trace Gas Orbiter (ESA) comincia ad inviare le prime osservazioni scientifiche da Marte, Juno (NASA) effettua il terzo sorvolo ravvicinato di Giove e Cassini (NASA/ESA/ASI) comincia una nuova fase della sua lunga missione.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Mentre il 2018 si prospetta ricco di lanci, l’unica missione attualmente programmata per il 2017 è la cinese Chang’e 5, che raccoglierà dei campioni di roccia lunare per riportarli a Terra. Nessuna data ufficiale è ancora stata annunciata dalle autorità cinesi.
Sulla Luna
Proseguono senza particolari aggiornamenti le due missioni lunari della NASA: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e le due sonde ARTEMIS, che da diversi anni studiano silenziosamente il campo magnetico nei pressi del nostro satellite.
Nel campo delle missioni cinesi rimane invece l’incertezza sullo stato dell’orbiter Chang’e 5-T1, del lander Chang’e 3 e del rover Yutu. Le autorità cinesi non rilasciano aggiornamenti da alcuni mesi.
Nei dintorni dell’orbita della Terra
Lanciata all’inizio di settembre, la sonda della NASA OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer) è diretta verso l’asteroide Bennu per riportarne a Terra un campione. Grazie alla posizione favorevole il prossimo febbraio utilizzerà le fotocamere a bordo per cercare eventuali asteroidi troiani della Terra. Gli asteroidi di tipo “troiano” condividono l’orbita di un corpo celeste nei pressi dei punti lagrangiani L4 e L5. Adesso mancano 281 giorni al flyby con assist gravitazionale della Terra, mentre la sonda raggiungerà Bennu nel 2018.
La missione di osservazione solare della NASA STEREO prevede due sonde, Stereo A e Stereo B, che condividono l’orbita terrestre. Stereo A continua a raccogliere dati, mentre i contatti con Stereo B non si sono ancora pienamente ristabiliti. In occasione del decimo anniversario della missione, la NASA ha messo su una bellissima pagina web con i principali risultati ottenuti dalle due sonde.
Anche Kepler, sempre di NASA, è in orbita eliocentrica nei pressi dell’orbita terrestre, nella sua missione K2 di scoperta dei pianeti extrasolari. Il conteggio di esopianeti scoperti durante la missione K2 è a 458 pianeti candidati e 173 confermati. Durante la missione principale Kepler ha invece contribuito con 4696 nuovi esopianeti candidati e 2331 confermati, di cui 21 nella zona abitabile del sistema e di dimensioni comparabili a quelle della Terra.
Sono invece in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole le missioni di osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA) e il dimostratore tecnologico LISA Pathfinder (ESA). La missione europea ha completato un anno di missione scientifica e, il 7 dicembre, ha cominciato la missione estesa che durerà fino a marzo 2017. All’inizio del nuovo anno l’ESA sceglierà la missione L3 della Cosmic Vision che probabilmente metterà in pratica su larga scala le osservazioni di LISA Pathfinder.
GAIA invece, sempre di ESA, si occupa di mappare la galassia e quelle limitrofe ed è in orbita intorno al punto lagrangiano L2 Terra-Sole. La prima mappa, contenente la posizione precisa di più di un miliardo di stelle, è stata rilasciata il 13 settembre scorso.
Hayabusa 2, dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), è in viaggio verso l’asteroide Ryugu per riportarne a terra un campione. L’arrivo su Ryugu è previsto per il luglio del 2018, mentre il campione dovrebbe tornare a Terra nel dicembre del 2020.
Come per le altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica.
Nel sistema solare interno
La sonda giapponese Akatsuki continua la sua missione scientifica in orbita intorno a Venere senza particolari aggiornamenti.
Esplorando Marte
La sonda Trace Gas Orbiter, della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016, è in orbita marziana dallo scorso ottobre, ed ha già cominciato ad inviare le prime immagini e le prime osservazioni scientifiche, anche se la missione vera e propria comincerà solo tra circa un anno. È stata inoltre individuata la causa principale dell’insuccesso dell’atterraggio di Schiaparelli, il dimostratore tecnologico che ha condiviso il viaggio con TGO.
Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1549 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover sta continuando la salita verso la vetta del Monte Sharp ed ha da poco superato il traguardo dei 15 km percorsi. Curiosity è in questi giorni fermo presso il sito Precipice cercando di risolvere un problema alla piccola trivella che non ha funzionato a dovere nei giorni scorsi.
È invece il sol numero 4583 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite continua a dirigersi verso l’interno del cratere Endeavour.
Si fa sempre più trafficata l’orbita intorno a Marte. Con l’arrivo di TGO salgono a sei gli orbiter in orbita intorno al pianeta rosso: Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO).
Sulla fascia degli asteroidi
La sonda americana Dawn ha concluso l’ennesimo trasferimento di orbita ed ha da poco cominciato la sua sesta fase di studio del pianeta nano Cerere. L’orbita attuale varia da una quota di 7520 km ad una di 9350 km.
Sui giganti gassosi
La sonda della NASA Juno ha da poco compiuto il suo terzo passaggio ravvicinato di Giove nella sua orbita fortemente ellittica, utilizzando per la prima volta quasi tutti i suoi strumenti scientifici. Il prossimo flyby avverrà il 2 febbraio 2017. Nel frattempo i tecnici della NASA lavorano per risolvere il problema che lo scorso ottobre aveva fatto rimandare l’ultima manovra orbitale che avrebbe dovuto portare la sonda su un’orbita un po’ meno ellittica della durata di 14 giorni anziché 53.
La sonda NASA/ESA/ASI Cassini, in orbita intorno a Saturno, ha cominciato il gran finale di missione. Il 29 novembre scorso, infatti, grazie al flyby T-125 di Titano, Cassini si è spostata sulla nuova orbita, detta “F-ring”, che la porterà ripetutamente a meno di 10000 km di distanza dal sottile anello F. Mentre la sonda ha appena cominciato l’orbita Rev 253, sono già arrivate le prime immagini di questa nuova fase, in cui ogni orbita durerà poco più di 7 giorni.
Nel sistema solare esterno
La sonda americana New Horizons è in viaggio verso 2014 MU69, che raggiungerà il 1 gennaio del 2019. Alla fine di ottobre, ad oltre un anno dal flyby, la sonda ha terminato la trasmissione della grande mole di dati accumulati durante la missione su Plutone.
Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 138 UA dalla Terra (19 ore e 7 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 114 UA dalla Terra (15 ore e 46 minuti-luce).
Sommario missioni
Missioni in fase di preparazione per il lancio: 1
Missioni operative nella fase principale o estesa: 27
Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3
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