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L’ESA ed il Vaticano uniscono le forze per salvare i dati nell’era del digitale

Nel corso di una cerimonia tenutasi venerdì 4 novembre alla Città del Vaticano, l’ESA e la Biblioteca Apostolica Vaticana hanno rinnovato l’accordo per continuare la cooperazione di lunga data per la conservazione, la gestione e l’utilizzo delle informazioni archiviate.

La dichiarazione fa seguito ad un’attività quinquennale della Biblioteca Vaticana per digitalizzare la sua antica collezione utilizzando il formato FITS – flexible image transport system, sistema flessibile di trasporto dell’immagine – per garantire che le future generazioni abbiano accesso ai libri. L’ESA e la NASA hanno sviluppato il sistema FITS negli anni ’70, prendendo spunto dalla radio astronomia.

“La nostra collaborazione è basata sulla comune intenzione delle nostre due istituzioni di promuovere la conservazione nel lungo termine delle immagini in formato elettronico”, ha detto Monsignor Cesare Pasini, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Egli ha osservato come i recenti eventi sismici in Italia abbiano ulteriormente evidenziato l’importanza della conservazione delle informazioni, richiamando l’attenzione sulla necessità di affrontare i cambiamenti nella tecnologia della memorizzazione dei dati.

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“Grazie alla nostra cooperazione con l’ESA, la Biblioteca Vaticana ha trovato il coraggio di fare una scelta innovativa ed utilizzare il formato FITS per la memorizzazione a lungo termine”.

Josef Aschbacher, Direttore ESA dei Programmi di Osservazione della Terra, ha evidenziato che le due istituzioni si trovano ad affrontare situazioni molto simili in relazione alla conservazione del patrimonio dati ed al loro utilizzo e possono raggiungere un reciproco vantaggio cooperando e completandosi a vicenda con gli insegnamenti appresi e le proprie esperienze.

“La Biblioteca Apostolica Vaticana e l’ESA sono due esempi che testimoniano l’approccio della collaborazione a beneficio globale”, ha detto Aschbacher.

“Mentre l’ESA fornisce informazioni globali sullo stato del nostro pianeta attraverso le osservazioni da satellite, la Biblioteca Apostolica Vaticana offre una fonte unica di saggezza che ha contribuito allo sviluppo della nostra società e cultura”.

Fondata nel 1475, ed una delle biblioteche più antiche del mondo, la Biblioteca Vaticana ospita decine di migliaia di manoscritti e di codici di prima dell’invenzione della stampa – alcuni vecchi di 1.800 anni. Oltre a conservare e restaurare la propria collezione, la Biblioteca ha il mandato di assicurare la libera consultazione per gli studiosi di tutto il mondo.

Oltre a rendere i contenuti più accessibili, la digitalizzazione FITS ha contribuito a preservare i documenti originali. Schiacciate sotto una lastra di vetro, le vecchie pagine possono essere distorte, ma il software di scansione sviluppato per il progetto del Vaticano calcola automaticamente i diversi angoli, dando come risultato un’immagine precisa, piatta.

Le istruzioni del formato per la lettura e per l’elaborazione dei dati sono contenute in un’intestazione fissata al di sopra dei dati. Tra un secolo, quando i computer saranno presumibilmente molto diversi, tutta l’informazione necessaria a decodificare il dato potrà essere trovata dentro il medesimo archivio.

Il momento della firma. (C) ESA

FITS può sempre essere letto senza la necessità di conversione in un altro formato – che potrebbe perdere informazioni o essere incompatibile con futuri sistemi.

Dal 2008 l’ESA sta facendo fronte alla conservazione, all’accessibilità ed all’utilizzo futuro del proprio patrimonio dati di osservazione della Terra, attraverso il Programma di Conservazione Dati a Lungo Termine. L’ESA ha in programma di utilizzare FITS per garantire che i dati provenienti sia dai nuovi che dai vecchi satelliti – e le informazioni associate – siano disponibili agli scienziati, ai responsabili decisionali ed alle società a valore aggiunto.

Future collaborazioni tra l’ESA e la Biblioteca Vaticana permetteranno ad entrambe le organizzazioni di meglio valutare i formati digitali e le tecnologie emergenti. La collaborazione mira inoltre a facilitare le applicazioni multi-disciplinari attraverso l’uso di informazioni archiviate dall’ESA e dalla Biblioteca Vaticana.

Fonte: ESA

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