La Sojuz MS-03 è in arrivo sulla ISS

È iniziata nella fredda ma tersa notte del 17 novembre in Kazakhstan (in Italia erano le 21.20) l’avventura dei i tre membri dell’Expedition 50/51, Oleg Novitsky, Thomas Pesquet e Peggy Whitson, decollati da Bajkonur a bordo della Sojuz MS-03 e ormai prossimi al docking con la Stazione Spaziale Internazionale.

In viaggio verso la ISS

Dopo il liftoff, che per qualche istante ha illuminato a giorno la storica Gagarin’s Start, la piattaforma di lancio n. 1 del cosmodromo, il volo si è svolto regolarmente. Le buone condizioni meteo hanno permesso di seguire l’ascesa del razzo Sojuz-FG e di vedere distintamente, 1 minuto e 58 secondi dopo il decollo, quando il veicolo era ormai ad una quota di 42 km e si muoveva a oltre 6.000 km/h, il distacco dei quattro booster laterali che costituiscono il primo stadio. La luce dei motori scompariva ben presto nel buio, mentre si verificavano la separazione del secondo stadio, quasi tre minuti dopo, e quella del terzo, dopo altri 4 minuti. La Sojuz entrava in orbita a T+08:48 a 208 km di altezza, su una verticale distante 1640 km dalla base di lancio.

Il decollo della Sojuz MS-03. Credit: NASA/Bill Ingalls

Il decollo della Sojuz MS-03. Credit: NASA/Bill Ingalls

Come per i precedenti voli della versione rinnovata della capsula russa, identificata dalle lettere MS, l’avvicinamento alla Stazione Spaziale Internazionale seguirà il percorso lungo, in 34 orbite. I tre astronauti perciò effettueranno il docking al modulo Rassvet solo nelle prossime ore, alle 17.01 GMT del 19 novembre (le 23.01 in Italia).

La crew della Sojuz MS-03

Al comando della Sojuz MS-03, sul sedile centrale, si trova il russo Oleg Novitsky.  Novitsky, che ha da poco compiuto 45 anni, è stato un pilota militare ed è entrato nel 14° gruppo di cosmonauti russi nel 2006. Ha già compiuto una missione di 144 giorni nello spazio, tra 2012 e 2013, come parte dell’Expedition 33/34.

Da sinistra Peggy Whitson, Oleg Novitsky e Thomas Pesquet. Credit: NASA/Bill Ingalls

Da sinistra Peggy Whitson, Oleg Novitsky e Thomas Pesquet. Credit: NASA/Bill Ingalls

Alla sinistra del comandante, nella posizione di primo ingegnere di volo, siede l’astronauta ESA Thomas Pesquet. Il francese ha 38 anni, è il più giovane dei 6 astronauti selezionati dall’Agenzia europea nel 2009 (la stessa “classe” di Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano) ed è l’ultimo del gruppo a viaggiare per la prima volta nello spazio.

Pesquet è un ingegnere aerospaziale ed ha un passato da pilota civile. Ha anche un carattere piuttosto esuberante, come dimostrato sin dalle prime ore del viaggio. In queste immagini, ritwittate da Samantha Cristoforetti, si vede come Thomas entri “a forza” con la mano in una inquadratura dell’interno della Sojuz che lo escluderebbe.

https://twitter.com/mirikramer/status/799348563180277760

Occupa il posto di minore responsabilità sulla Sojuz, quello del “turista”, colei che invece ha maggiore esperienza di vita e di spazio. Peggy Whitson, infatti, ha 56 anni, è specializzata in biochimica ed è entrata alla NASA sin dal 1988 come ricercatrice. Nel 1996 è stata selezionata nel 16° gruppo di astronauti americani come Mission Specialist e quello iniziato giovedì è il suo terzo volo nello spazio e il suo secondo su una Sojuz.

Nel 2002 ha fatto parte dell’Expedition 5, vivendo sulla ISS per 178 giorni. Ha poi partecipato all’Expedition 16, tra 2007 e 2008, con una permanenza di 192 giorni. In quella occasione la Whitson è stata anche la prima donna ad assumere il comando della Stazione Spaziale Internazionale, esperienza che si ripeterà durante la seconda parte del suo periodo a bordo, quando inizierà l’Expedition 51. L’Astronauta americana ha anche nel suo curriculum 6 attività extraveicolari che assommano a 39 ore e 46 minuti.

Con l’arrivo dei tre astronauti della Sojuz MS-03 si completerà la composizione della Expedition 50, attualmente rappresentata sulla stazione dal comandante Shane Kimbrough della NASA e dai due cosmonauti di Roscosmos Sergey Ryzhikov e Andrey Borisenko, che rimarranno in orbita fino alla fine del prossimo febbraio. A marzo giungeranno i nuovi membri dell’Expedition 51 (che, come abbiamo appreso da poco, sarà composta dallo statunitense Jack Fischer e dal russo Fyodor Yurchikhin), mentre il ritorno di Novitsky, Pesquet e Whitson è programmato per maggio 2017. La Whitson farà perciò in tempo a superare il record di permanenza nello spazio recentemente raggiunto da Jeff Williams e a piazzarsi al primo posto tra gli astronauti NASA.

I sei astronauti NASA che, fino ad oggi, hanno trascorso più tempo nello spazio. Credit: NASA

I sei astronauti NASA che, fino ad oggi, hanno trascorso più tempo nello spazio. Credit: NASA

Sei mesi di lavoro

La nuova crew, superata la fase di adattamento, sarà impegnata in un’intensa attività scientifica. Sono in programma più di 250 indagini che riguardano la biologia, le scienze della terra, lo studio del corpo umano, le scienze fisiche e lo sviluppo di nuove tecnologie.

Tra le altre cose, si studieranno gli effetti dell’illuminazione sulla salute generale e sul benessere dei membri dell’equipaggio, con la sostituzione delle attuali lampade a fluorescenza con lampade a led appositamente studiate (Lighting Effects), l’influenza della microgravità sulla rigenerazione dei tessuti in cavie animali (Rodent Research-4) e le proprietà genetiche delle piante coltivate nello spazio (APEX-04).

Annuncio di nome e logo missione di Thomas Pesquet © ESA / Stephane Corvaja

Pesquet mostra il Logo della sua missione Proxima. Credit: ESA / Stephane Corvaja

Oltre a ciò, Thomas Pesquet, nell’ambito della sua missione “Proxima”, lavorerà agli esperimenti coordinati da ESA e dall’Agenzia spaziale francese CNES, che si svolgeranno nel laboratorio Columbus. Nella sua prima settimana sulla stazione l’astronauta ESA inizierà il lavoro su Aquamembrane, una ricerca volta allo sviluppo di un nuovo sistema per il recupero e la decontaminazione dell’acqua. Negli stessi giorni predisporrà l’esperimento Matiss per l’indagine delle proprietà antibatteriche di alcuni materiali. Thomas sarà poi occupato nel monitoraggio delle radiazioni che raggiungono la Stazione Spaziale e in attività educative che coinvolgeranno anche studenti sulla terra.

Durante la loro permanenza sulla ISS i membri dell’Expedition 50/51 riceveranno la visita di tre cargo con a bordo diverse tonnellate di cibo, carburante, rifornimenti ed esperimenti, ma anche le nuove batterie agli ioni di litio che dovranno sostituire quelle al nichel-idrogeno attualmente utilizzate sulla stazione per immagazzinare l’energia elettrica ottenuta mediante i pannelli solari. Per installarle saranno necessarie varie attività extraveicolari, attualmente programmate per il gennaio 2017.

 

Si può rivedere il lancio nelle immagini diffuse da Roscosmos:

Ma anche attraverso quelle della diretta speciale di AstronautiCAST, con un ottimo commento in italiano:

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Roberto Mastri

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