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A Spinoff a Day – I rover e le macchine da caffè

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La nascita dell’idea

Il veicolo MAX5A in configurazione standard. Fonte: NASA

Nel 2006 Matt Walliser, ora ingegnere capo della Blossom Coffee Inc. di San Francisco, ebbe l’opportunità di fare il tirocinio presso un Parco di Ricerca NASA lavorando al supporto hardware di alcuni progetti di robotica, compreso il sistema elettrico. Si trattava in particolare di piattaforme di test per robot automatici atti alla locomozione su terreni accidentati.

Fin dal 2002 NASA collabora con studenti e università attraverso i suoi centri di ricerca e, secondo Corey Ippolito, ingegnere dei sistemi di volo presso l’Ames Research Center, questo aiuta a “mantenere gli scienziati sempre aggiornati sulle ultime idee, novità e punti di vista”. È stato il lavoro di Matt a portare alla realizzazione del componente chiave delle macchine per caffè della Blossom.

Il trasferimento tecnologico

Nello specifico si stava lavorando ad una classe di sistemi di controllo – il Controllo Proporzionale Integrale Derivativo (PID) – che monitora e corregge costantemente il segnale di un determinato sistema reagendo a un eventuale errore dello stesso, sia positivo che negativo. “Questa tecnologia è comune sui razzi e sugli aerei, nell’industria robotica e in ogni sorta di sistema di precisione” afferma Walliser, facendo notare che lui entrò in contatto con il controllo PID sul veicolo MAX 5 di NASA, che deve essere mantenuto ad una velocità costante anche su terreni poco agibili. Nelle macchine per il caffè Blossom la tecnologia viene usata per mantenere le temperature costanti sia nella caldaia che nel gruppo erogatore.

I laboratori dell’Ames hanno anche introdotto Matt alle comunicazioni integrate, ossia quella struttura che permette a diversi componenti dello stesso dispositivo di comunicare fra loro, da chip a chip.  “È stata la prima volta che incontravo questo tipo di intersezioni fra sistemi elettrici e software” afferma Walliser, “Nei laboratori di NASA ho imparato molti concetti di sviluppo integrato che poi ho utilizzato per la mia azienda”.

Nelle macchine per caffè, che sono abilitate al Wi-Fi, questo tipo di connessioni è applicato per sincronizzare i processi di erogazione con le ricette memorizzate nel cloud, ma anche per creare un sistema operativo apposito “più affidabile di Android”, come afferma Walliser.

I benefici

La caffettiera Blossom One Brewer. Fonte: NASA

La Blossom Coffee è stata fondata nel 2011, dopo che l’attuale presidente Jeremy Kuempel entrò in contatto con Walliser proponendogli l’idea di commercializzare una macchina per il caffè ad alta precisione e di fascia alta. Il problema principale da risolvere era proprio il controllo della temperatura, il caffè estratto dallo stesso tipo di chicchi può cambiare significativamente il suo sapore se viene erogato a temperature diverse. “La maggior parte delle macchine per caffè sono progettate per attivare il controllo della temperatura se questa differisce di almeno 5 gradi da quanto necessario, ma il bevitore medio può già percepire l’alterazione di gusto con due gradi di differenza”.

L’apparecchio Blossom One Brewer controlla la temperatura media quando differisce anche di un solo grado e corregge automaticamente il sistema di riscaldamento dell’acqua a seconda dell’altitudine, della pressione barometrica e della temperatura ambientale. Tutto questo viene fatto grazie alla tecnologia PID studiata da Walliser presso l’Ames.

Il primo prototipo di Blossom Limited entrò in commercio nel 2013 alla cifra di 11.000 $; nel 2015 l’azienda ha aperto uno stabilimento di produzione in Giappone riuscendo a dimezzare il prezzo finale. Con la previsione di aumentare la fetta di mercato, il prodotto attuale è una caffettiera a tazza singola dedicata per il momento solo a coffee shop specializzati.

Per approfondire:

Sito di Blossom Coffee [ENG]

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