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NASA non ha intenzione di acquistare ulteriori posti sulla Sojuz

L'equipaggio della Sojuz MS-02, Shane Kimbrough. Sergey Ryzhikov ed Andrey Borisenko. Credit Roscosmos

Mentre Boeing e SpaceX devono affrontare qualche problema nello sviluppo delle rispettive nuove capsule manned, fonti ufficiali NASA riportano l’intenzione di non voler estendere il contratto con Roscosmos per l’invio dei propri astronauti verso la ISS a bordo delle capsule russe.

Durante l’International Astronautical Congress tenutosi a  Guadalajarain Messico lo scorso mese, l’amministratore Charlie Borlden aveva affermato che NASA attualmente non ha in programma l’acquisto di ulteriori posti sulla Sojuz oltre a quelli già concordati e di essere relativamente fiducioso che entro il 2018 la CST-100 Starliner e la Crew Dragon avranno effettuato il primo test con equipaggio.

Intervistato recentemente dal sito Spaceflight Now Bill Gerstenmaier, capo del NASA Human Exploration and operations Directorate, ha affermato che la questione non viene più presa in considerazione in quanto il termine per prenotare ulteriori posti è probabilmente già scaduto.
Questo termine è dato dal fatto che per la costruzione di ciascuna Sojuz servono più di due anni e quindi, visto che ad oggi NASA si è assicurata gli ultimi sei posti per il 2018, per un valore di $490 milioni, il rinnovo dovrebbe avvenire entro quest’autunno per far si che le nuove capsule siano pronte al volo per l’inizio del 2019.

È dall’estate del 2011, con il pensionamento dello Space Shuttle, che gli Stati Uniti dipendono esclusivamente dalla Russia per inviare i propri astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, una dipendenza che, secondo l’ultimo accordo, costa circa 82 milioni di dollari per ciascun astronauta.

Boeing CST-100 Starliner e SpaceX Crew Dragon. Credit NASA

Già da qualche anno Boeing e SpaceX stanno sviluppando le proprie capsule che garantiranno la ripresa dei voli con equipaggio dalla Florida, ma recentemente entrambe le società, dopo i ritardi accumulati negli anni a causa dello scarso finanziamento da parte del Congresso USA, hanno incontrato qualche difficoltà.
SpaceX negli ultimi 15 mesi ha perso due Falcon 9, lo stesso vettore che verrà utilizzato per portare in orbita la Crew Dragon ed ancora ad oltre un mese di distanza dall’ultimo incidente non ne ha chiarito la causa.
Boeing invece proprio la scorsa settimana ha annunciato che il primo volo di test con equipaggio della CST-100 Starliner non potrà avvenire prima dell’agosto 2018, ben sei mesi oltre la data annunciata lo scorso maggio.

Quando saranno operative per i voli regolari verso la ISS, entrambe le capsule avranno un equipaggio di 4 persone di cui uno, secondo un accordo tra NASA e Roscosmos, sarà sempre un cosmonauta russo.
Analogamente, per garantire la presenza di almeno un rappresentante statunitense sulla ISS, un astronauta americano sarà sempre a bordo di ciascuna Sojuz, questa volta però a costo zero.

Recentemente la Russia ha annunciato che, per qualche missione a partire dalla primavera prossima, ridurrà il numero dei propri cosmonauti a bordo della ISS a due dagli attuali tre, in attesa che venga completato, lanciato ed aggiunto alla sezione russa della stazione il nuovo modulo scientifico MLM Nauka.

Fonte, Spaceflight Now

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