Mike Moses è il nuovo presidente di Virgin Galactic
La compagnia privata fondata da Sir Richard Branson ha recentemente annunciato la promozione di Mike Moses, che copriva la posizione di vice presidente delle operazioni, a presidente.
Con questo nuovo incarico l’ex manager NASA succede a Steve Isakowitz, che dallo scorso giugno è stato nominato presidente e CEO di Aerospace Corp. e supervisionerà il programma spaziale umano riportando direttamente al CEO George T. Whitesides.
Moses fu ingaggiato da Virgin Galactic nel 2011, al termine del programma STS della NASA dove lavorò come flight controller, flight Director e, durante le ultime 12 missioni dello space shuttle, come Launch Integration Manager .
Nella sua carriera presso l’agenzia spaziale statunitense Moses ha ricevuto due volte la “Outstanding Leadership Medal”, uno dei riconoscimenti più prestigiosi in seno alla NASA ed anche la “Distinguished Science Alumni” e la “Outstanding Aerospace Engineer awards” della Purdue University.
Parlando all’International Symposium for Personal and Commercial Spaceflight lo scorso 13 ottobre, pochi minuti dopo l’annuncio pubblico della sua promozione Moses ha affermato:
“Sono molto onorato di guidare le fantastiche persone che compongono la nostra compagnia, che continua diligentemente a lavorare per rendere più accessibili le frontiere dello spazio. Nella mia carriera sono stato molto fortunato ad avere avuto una parte nel mandare in tutta sicurezza molti astronauti nello spazio. In Virgin Galactic, con i nostri veicoli ed il nostro fantastico team, sò che avremo la possibilità di mandare non dieci, ma centinaia o addirittura migliaia di persone nello spazio.”
Riferendosi al programma di sviluppo del nuovo SpaceShip Two “Unity”, che lo scorso 8 settembre ha debuttato con un “captive carry flight” sotto l’ala dell’aereo madre WhiteKnight two “Eve”, ha aggiunto:
“La prossima parte dei nostri test sarà di volo libero e davvero manca poco per questo, probabilmente i voli planati inizieranno tra un mese o due.”
In questi voli Unity, dopo essere stato portato in quota da Eve, si sgancerà per librarsi in volo planato senza nessuna propulsione, fino all’atterraggio sulla pista del Mojave Air and Space Port.
“Ci sono una decina di voli planati da compiere, però potremmo completare il programma con soli 8 o forse con 15, di sicuro non passeremo alla fase successiva senza aver completato tutti i test previsti.”
I voli planati saranno quindi seguiti da quelli propulsi, utilizzando il motore a razzo ibrido sviluppato in casa.
“Inizieremo lenti, con brevi accensioni per accelerare Unity fino a Mach 1 e studiarne il comportamento in regime transonico. Fatto questo spingeremo sempre di più fino alla durata massima prevista, ponendo particolare attenzione alle condizioni non nominali che potrebbero occorrere.
Il motore a razzo è ancora in fase di qualificazione, ma decisamente è pronto per il volo, se Unity fosse già pronto potremmo compiere un volo propulso già domani.”
I test, come di consueto, avranno luogo inizialmente nel deserto del Mojave in California, per poi spostarsi per le fasi finali presso lo Spaceport America in New Mexico, la sede designata per i voli commerciali con i clienti paganti.
Fonte, Virgin Galactic
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