Posticipato il primo volo operativo della CST-100 verso la ISS
Nello scorso settembre erano trapelati alcuni risultati di un audit NASA che suggerivano una netta difficoltà nel rispetto delle date previste per entrambi i provider di servizi di trasporto alla ISS, SpaceX e Boeing.
La prima delle due compagnie a confermare questi ritardi è stata Boeing che nei giorni scorsi ha ufficializzato 6 mesi di ritardo con il primo volo operativo, ora pianificato per Dicembre 2018.Nel Giugno 2018 è quindi pianificato il primo volo di collaudo della capsula senza equipaggio, nell’Agosto dello stesso anno seguirà il primo volo di collaudo con astronauti a bordo e nel Dicembre 2018 ci sarà il primo volo operativo.
Boeing ha dichiarato che sono stati principalmente tre i motivi che hanno provocato questo ritardo, tutti pienamente compresi, corretti o in corso di rettifica.
Il primo sono stati alcuni ritardi, ora pressoché risolti, nella linea di approvvigionamento dei componenti della capsula da parte di alcuni fornitori.
Il secondo, rivelatosi solo lo scorso settembre, è stato il difetto di produzione che ha provocato la sostituzione completa della parte inferiore della cellula pressurizzata della capsula 2 (composta di due elementi fondamentali saldati insieme) e destinata al primo volo con astronauti.
A causa di un serraggio non corretto della parte che avrebbe dovuto mantenere il blocco di alluminio immobile durante la lavorazione, quest’ultimo ha subito alcuni piccoli movimenti non rilevati e che hanno provocato una lavorazione errata successiva. Questo ha comportato la sostituzione dell’intera parte con una di nuova produzione.
Infine un problema ai test di certificazione di componenti minori della capsula ha definitivamente portato a uno slittamento dei tempi di un paio di mesi sull’attuale tabella di marcia.
La concorrente SpaceX, d’altro canto, ufficialmente punta ancora a iniziare i test di volo della capsula nel 2017, ma l’audit NASA ha dichiarato che è altamente improbabile questo possa avvenire e che i ritardi attesi sono simili a quelli a cui è andata incontro Boeing.
Attualmente NASA ha acquistato dalla Russia i “seggiolini” Sojuz per i propri astronauti fino al 2018 e entro un paio di mesi si dovrà decidere se acquistare o meno quelli per il 2019, rimandando ufficialmente le prime missioni di Boeing e SpaceX oppure prolungando il rapporto con i partner Russi acquistando nuovi “seggiolini”.
Fonte: Boeing
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