SpaceX CRS-1, non venne detta la verità sul carico

Il decollo della missione CRS-1 avvenuto il 7 Ottobre 2012 dallo Space Launch Complex 40 nella Cape Canaveral Air Force Station in Florida. (C) NASA

Nell’ottobre 2012 una capsula Dragon di SpaceX venne lanciata con successo dalla Florida per la prima missione di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale, ma nonostante la dichiarata capacità di carico di oltre 3 tonnellate, la Dragon aveva a bordo solo 450 kg di materiali.
Sia la NASA che SpaceX, legate dal contratto CRS (Commercial Resupply Services), liquidarono velocemente la questione parlando di tipologia e densità del materiale caricato.

“Il carico che dobbiamo portare su non è così denso come quelli che porteremo in futuro.” Rispose Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX, ad una domanda durante la conferenza stampa del giorno prima del lancio ed aggiunse che, nonostante il contratto con la NASA preveda di consegnare almeno 20 tonnellate di materiali in 12 missioni, SpaceX sarebbe riuscita a raggiungere le 60 tonnellate, aggiungendo anche la massa da riportare a Terra.

A quasi quattro anni di distanza, lo scorso mese di agosto il NASA Inspector General, che supervisiona tutte le attività dell’agenzia spaziale statunitense, sopratutto dal punto di vista economico, ha scoperto che in realtà il deficit di carico fu dovuto ad altre cause imputabili al sovrappeso della Dragon a vuoto, superiore a quanto dichiarato ed all’insufficiente performance del vettore Falcon 9, nell’allora versione 1.0.

Operazioni di carico del payload in una capsula Dragon. Credit NASA

Operazioni di carico del payload in una capsula Dragon. Credit NASA

La stessa cosa avvenne anche nella successiva missione CRS-2, nel marzo 2013, quando la Dragon consegnò in orbita circa 700 Kg di materiali.
Con l’entrata in servizio del Falcon 9 v1.1, nell’aprile 2014 (CRS-3) e la successiva versione FT (Full Thrust) quest’anno (CRS-8), il problema venne quindi risolto e da allora i payloads consegnati all’ISS si sono sempre aggirati sopra le 2 tonnellate per viaggio, riempiendo completamente il limite volumetrico della capsula.

Per SpaceX rimane comunque il problema, avendo compiuto due missioni leggere ed avendo perso tutto il carico durante l’esplosione della missione CRS-7 del giugno 2015, di riuscire a rispettare il contratto con la NASA, 20 tonnellate in 12 missioni, che comunque ha già ordinato ben 8 missioni aggiuntive.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.