ESA ed Arianespace hanno siglato lo scorso 7 settembre un contratto per il lancio del satellite Aeolus, che studierà i venti terrestri; il decollo è previsto entro il 2017.
I laser ad ultravioletti imbarcati sul veicolo, di nuovissima generazione e mai impiegati nello spazio prima d’ora, consentiranno di effettuare analisi “stratificate” dei venti, e di ampliare le nostre conoscenze delle nubi e degli aerosol.
Il funzionamento dello strumento Aladin, costituito da due potenti laser, un telescopio, e ricevitori ultra-sensibili, è il seguente: la luce ultravioletta emessa dai laser rimbalza sulle molecole dell’aria e sulle microparticelle quali polvere, ghiaccio e gocce d’acqua in sospensione nell’atmosfera. Il telescopio di Aladin rileva e misura la porzione di luce riflessa; il movimento delle particelle che hanno riflesso la luce ne determina lievi variazioni nella frequenza. Confrontando le frequenze di ritorno con quella di emissione è possibile analizzare nel dettaglio i venti alle varie altitudini.
Lo sviluppo di questo straordinario strumento è stato piuttosto travagliato; tuttavia gli ultimi test hanno confermato che esso è ora pronto all’impiego, ed i tecnici di Airbus Defence and Space a Stevenage (GB) lo stanno montando sul satellite.
Non è la prima volta che un razzo Vega viene scelto per una missione della serie Earth Observation di ESA: nel 2015 toccò al Sentinel 2A.
fonte: ESA