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I problemi di MUOS 5

MUOS 5 si distacca dallo stadio Centaur (credit ULA)

Lo scorso 24 giugno, un Atlas 5 di ULA ha immesso in una orbita geosincrona di trasferimento il satellite militare per telecomunicazioni UHF MUOS 5 (Mobile User Objective System). La missione prevedeva 7 accensioni del motore principale per innalzare l’orbita e renderla più circolare; purtroppo, dopo un imprecisato numero di manovre, il motore è stato vittima di una “anomalia”, ed il satellite è rimasto bloccato in una orbita stabile intermedia fra quella di ingresso e quella desiderata.
Da allora (29 giugno), il satellite è sotto osservazione da parte di numerosi appassionati civili (oltre che dai vertici militari USA, evidentemente). Sono stati proprio gli osservatori amatoriali a dare per primi la notizia che il satellite aveva smesso di manovrare, per poi riscontrare, verso fine luglio, un lieve ritardo nel passaggio del satellite, indice di una nuova correzione dell’orbita. Sin qui, la Marina USA si è limitata a confermare i problemi del satellite, ma non ha commentato su eventuali tentativi per spostarlo verso una posizione fruibile, cosa che richiederebbe un innalzamento orbitale di più di 20mila chilometri.
L’obiettivo potrebbe essere raggiunto impiegando i 18 motori attitudinali a idrazina che equipaggiano il veicolo: 12 hanno una spinta di 0.9 N, e 6 arrivano a 22 N circa. Esiste un precedente in tal senso, riguardante un satellite dell’USAF che fu afflitto da un problema di alimentazione del proprio motore principale; in questo caso l’orbita finale fu raggiunta grazie all’uso di thrusters elettrici allo xeno, senza che ciò comportasse una riduzione della vita operativa del satellite.

fonte: US Navy.

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