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Lanciata Dragon CRS-9 di SpaceX

Patch CRS-9 © SpaceX

Lunedì 18 luglio alle 06.45 italiane è partita la missione CRS-9. Il Falcon 9 di seconda generazione ha portato in orbita per la seconda volta quest’anno una navetta Dragon carica di rifornimenti ed esperimenti per la crew dell’Expedition 48.

Patch IDA-2 © Wikimedia Commons

Come per la precedente missione Dragon CRS-8, che aveva equipaggiato l’avamposto orbitante con il modulo abitabile BEAM, anche questa missione vede un payload non pressurizzato di particolare importanza: l’International Docking Adapter-2, di cui avevamo parlato in occasione del’arrivo dell’Expedition 48, necessario per i futuri docking del CST-100 Starliner di Boeing e delle Dragon con equipaggio.

I rifornimenti di ossigeno, acqua e carburante sono già a bordo della Progress MS-03 che attraccherà domani, martedì 19 luglio, pertanto il payload pressurizzato di questa missione comprende perlopiù materiale scientifico, esperimenti e hardware, per un totale di 2.257 kg, 467 dei quali appartenenti a IDA-2. Dragon effettuerà il berthing al modulo Harmony mercoledì 20 luglio alle ore 13.00 CEST dopo essere stata catturata dal braccio robotico manovrato da Jeff Williams a bordo della ISS.

Il lancio, il nono del programma Cargo Resupply Services, è avvenuto senza ritardi e prevedeva il recupero del primo stadio sulla Landing Zone-1 situata a 9km dal pad SLC-40 di Cape Canaveral. La zona di atterraggio è l’ex Launch Complex 13, che dal 1958 al 1978 ha ospitato i lanci di razzi Atlas, e che il 5 Novembre del 1964 ha visto la partenza del Mariner 3 a bordo di un Atlas Agena. Nel 2015 il pad è stato dato in concessione a SpaceX che ora, per la seconda volta, ha sfruttato per il recupero del primo stadio del Falcon 9, con numero di serie F9-0027-S1.

L’atterraggio è stato particolarmente spettacolare, il meteo impeccabile e le ore notturne hanno aiutato a creare un gioco di luci meraviglioso, e per certi versi ironico: la luce emessa dai motori accesi del primo stadio ha disegnato una X impressa sullo sfondo di un cielo completamente buio. La ridotta velocità della discesa e la vicinanza della piattaforma LZ-1 al mare, poi, hanno completato l’opera regalando a spettatori e fotografi un’occasione per scattare foto memorabili.

Per la prima volta, inoltre, abbiamo potuto vedere le ultime fasi dell’atterraggio sulla Landing Zone riprese dalla rocketcam. Nell’atterraggio precedente, avvenuto il 21 Dicembre 2015, la webcam non era ancora stata installata, o almeno non era stata utilizzata.

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