La FAA potrebbe controllare anche lo spazio

I principali detriti spaziali che circondano la Terra.
I principali detriti spaziali che circondano la Terra.

La gestione del traffico satellitare, con il connesso problema di evitare i detriti per preservare l’operatività dei mezzi spaziali, sta diventando sempre più cruciale e nel contempo più pesante come attività vista la mole di oggetti in orbita. Attualmente sul fronte Stati Uniti è l’Air Force a gestire il controllo della situazione in orbita occupandosi del tracciamento degli oggetti in orbita e della determinazione di quali siano gli eventi di collisione più probabili, ma la forza aerea statunitense ha recentemente dichiarato di voler cessare questo servizio di “poliziotto spaziale” per poter dedicare le proprie risorse ai problemi di sicurezza nazionale.

Una legge dello scorso anno, lo U.S. Commercial Space Launch Competitiveness Act divenuto legge nel novembre 2015, ha stabilito che debba essere il Dipartimento dei Trasporti (DOT, Department of Transportation)  a valutare quale dipartimento dell’amministrazione possa prendere in mano il servizio subentrando all’aviazione.

Il logo della FAA

Il logo della FAA

Lo studio eseguito dal DOT ha stabilito che sarebbe possibile per la FAA (Federal Aviation Administration), l’ente di controllo del traffico aereo civile negli USA, prendersi in carico la responsabilità del controllo della situazione spaziale e George Nield, amministratore associato della FAA per il Trasporto Spaziale Commerciale (Commercial Space Transportation o AST), ha dichiarato in un incontro del Commercial Space Transportation Advisory Committee (COMSTAC) che lo studio eseguito dal DOT potrebbe essere utilizzato per supportare lo sviluppo di un piano avvicendamento il prima possibile.

Lo stesso dirigente ha aggiunto che tale avvicendamento dovrebbe avvenire per gradi con un piccolo programma pilota studiato per verificare le modalità su come portarlo a termine nel migliore dei modi. Comunque l’Air Force dovrebbe continuare a gestire le postazioni radar e i telescopi che tracciano gli oggetti spaziali e ma fornirebbe tali informazioni alla FAA per l’analisi senza eseguirla in proprio.

L’operazione non è accettata di buon grado da tutto lo stato maggiore statunitense ma, secondo quanto dichiarato sempre da Neil, quanto meno tutti gli ufficiali più anziani che fanno parte del Dipartimento della Difesa e dell’Air Force sono molto positivi nei confronti questa soluzione. E anche la politica vede di buon occhio questa operazione, infatti il deputato repubblicano dell’Oklahoma Jim Bridenstine, che ha guidato il COMSTAC durante l’incontro della scorsa settimana, ha dichiarato che non è un problema decidere se, ma quando ci sarà questo passaggio dai militari ai civili riguardo la gestione della sicurezza spaziale.

Il deputato repubblicano Jim Bridenstine Credit: United States Congress

Il deputato repubblicano Jim Bridenstine
Credit: United States Congress

Lo spostamento viene demandato all’American Space Renaissance Act proposto dallo stesso Bridenstine. Il documento chiede anche agli Stati Uniti di designare una agenzia che guidi la gestione del traffico spaziale, incluso l’esame e la gestione delle orbite utilizzate dai satelliti. Questa proposta di legge comunque non specifica quale agenzia debba gestire questo traffico. Bridenstine ha chiosato ribadendo che il problema dei detriti spaziali e delle collisioni in orbita sta diventando sempre più preoccupante con la quantità di detriti in tutte le orbite da 700 a 900 km che aumenterà come risultato di collisioni anche se nulla verrà lanciato in quelle aree nei prossimi anni.

Il deputato ha anche paventato degli scenari catastrofici, mettendo tutti in guardia sul fatto che una collisione in orbita che coinvolga un satellite vitale per la sicurezza nazionale, potrebbe produrre una regolamentazione draconiana che potrebbe danneggiare seriamente l’industria dei satelliti commerciali che attualmente è in forte espansione.

Ha anche aggiunto che Cina e Russia stanno entrambe sviluppando tecnologie anti-satellite e di co-orbita pensate per mettere fuori uso mezzi spaziali di interesse militare e commerciale. A questo proposito ha affermato che un satellite russo è rimasto a “gironzolare” in orbita geo-sincrona esaminando direttamente da lì le comunicazioni satellitari, riferendosi forse al satellite russo 2014-28E/Kosmos 2499 lanciato il 23 maggio 2014 e che aveva avuto un comportamento strano in orbita ponendo dei dubbi sulla sua vera natura.

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Rudy Bidoggia

Appassionato di spazio e di tutto ciò che è scienza dalla tenera età, scrive dal 2012 per AstronautiNews. Lavora come tecnico informatico presso un'azienda metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia.