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Il laboratorio orbitale cinese Shijian 10 ritorna a terra

I tecnici cinesi recuperano la capsula Shijian 10 Credit: Xinhua/Chen Junqing

I tecnici cinesi recuperano la capsula Shijian 10 Credit: Xinhua/Chen Junqing

Lunedì 18 aprile alle 10.30 italiane (16.30 ora di Pechino) a Siziwang nella regione cinese della Mongolia è avvenuto l’atterraggio, dopo 13 giorni in orbita, della capsula recuperabile Shijian 10 al cui interno erano presenti numerosi esperimenti condotti in microgravità tra cui alcuni sullo sviluppo di embrioni di mammiferi.

La missione era iniziata il 5 aprile e prevedeva una durata di 15 giorni, ma un problema al lancio non confermato ne ha ridotto leggermente la durata e variato il luogo del rientro. La missione è comunque proseguita regolarmente portando avanti i numerosi esperimenti di cui abbiamo parlato in un precedente articolo e anzi sta ancora proseguendo visto che dopo il distacco del modulo di rientro, il modulo orbitale sta continuando a orbitare con al proprio interno alcuni degli esperimenti facenti parte del programma.

Gi embrioni di topo al decollo e dopo circa 80 ore di permanenza in orbita.
Credit: China Daily

La missione, gestita dalla Chinese Academy of Science (CAS), aveva il suo punto di forza nello studio dell’evoluzione degli embrioni di mammiferi in microgravità. Infatti uno dei principali esperimenti riguardava il monitoraggio di 6000 embrioni di topo immagazzinati in una camera delle dimensioni di un forno a microonde. Il monitoraggio è stato eseguito tramite una camera ad alta risoluzione le cui foto sono state inviate direttamente a terra e alcune di queste sono state anche già pubblicate.

Secondo quanto dichiarato dai ricercatori della CAS gli embrioni sono stati lanciati quando erano in uno stadio bi-cellulare (uno dei primi stadi di sviluppo) e fotografati ogni 4 ore evidenziando che già dopo 72 ore si trovavano allo stadio di blastocisti, uno stadio in cui avviene già una differenziazione cellulare apprezzabile. La tempistica, secondo quanto dichiarato, è del tutto simile a quella seguita dalle stesse cellule sulla Terra. Questi risultati hanno portato i ricercatori della CAS ad affermare che si tratta del primo esperimento che dimostra la possibilità per gli embrioni di mammiferi di svilupparsi completamente nello spazio, un passo fondamentale per la colonizzazione umana del Sistema Solare e dello spazio.

Duan Enkui, professore presso l’Istituto di Zoologia della CAS, ha affermato al giornale statale cinese China Daily: “La razza umana ha una lunga strada da percorrere per colonizzare lo spazio, ma per prima cosa dobbiamo capire se ci è possibile sopravvivere e riprodurci nell’ambiente rappresentato dallo spazio profondo. Ora abbiamo finalmente provato il passo più critico relativamente alla nostra riproduzione, ossia che lo sviluppo embrionale iniziale è possibile nello spazio.”

Ora gli embrioni recuperati dalla capsula di rientro Shijian 10 verranno trasportati nei laboratori di Pechino per analisi più approfondite e per stabilire quanto velocemente si stanno sviluppando e quali mutamenti sono intervenuti eventualmente nei geni e nell’espressione di questi in proteine.

La missione è stata valutata un pieno successo con tutti gli esperimenti, compreso quello fornito da ESA, che sono stati recuperati in buone condizioni dopo l’atterraggio.

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