L’ultimo External Tank certificato per il volo, che NASA ha deciso di donare alla California Science Center Foundation, sta per iniziare un lungo viaggio verso Los Angeles dove verrà esposto a partire dal 2018 presso il Samuel Oschin Air and Space Center.
La “Mission 26: ET Comes Home” partirà ad aprile dal NASA Michoud Assembly Facility (MAF) vicino New Orleans in Louisiana, dove gli ET venivano costruiti e come tutti i suoi predecessori, raggiungerà le acque del Golfo del Mexico a bordo di una chiatta.
Qui però dopo un cambio di rimorchiatore non prenderà la via per Port Canaveral come per 30 anni è sempre avvenuto, ma verrà rimorchiato per circa una settimana verso il Canale di Panama attraverso il quale passerà nell’oceano Pacifico.
Una volta nell’oceano il rimorchiatore raggiungerà San Diego in meno di 20 giorni, dovrà essere sottoposto ai controlli doganali e quindi potrà continuare il viaggio fino al Fisherman’s Village di Marina del Rey dove l’arrivo è previsto per il 18 maggio.
All’alba di sabato 21 maggio l’ET-94 inizierà il tragitto di 26,5 km per le strade di L.A. a bordo di un trailer di 42 ruote ed impiegherà poco meno di 18 ore per raggiungere il California Science Center sito al 700 di Exposition Park Drive.
A differenza dell’orbiter Endeavour, che nel 2012 raggiunse il California Science Center partendo dal Los Angeles International Airport, il passaggio dell’ET-94 avrà un minor impatto sulle strutture stradali, alberi, cartellonistica e semafori.
Infatti l’ET è si più lungo ma molto meno largo delle ali dell’orbiter, più basso del timone di coda e della metà più leggero.
Il responsabile capo del viaggio, Nathan Miranda del California Science Center, intervistato dal Los Angeles Times ha dichiarato che dopo aver compiuto personalmente centinaia di volte il tragitto, studiato centinaia di foto satellitari, valutato e mappato ogni cavo, albero e potenziale impedimento, ormai di notte sogna solo il tragitto e che quando viaggia in auto si concentra unicamente su tutto quello che c’è a bordo strada.
Il presidente della California Science Center Foundation Jeffrey Rudolph ha dichiarato che il costo totale del trasferimento è stato stimato in circa 3 milioni di dollari, quasi tutti provenienti da raccolte di fondi.
Nel 2012 il passaggio dell’Endeavour nelle strade di L.A. attirò circa un milione e mezzo di persone distribuite sui 20 km del tragitto.
Quando il Samuel Oschin Air and Space Center riaprirà al pubblico nel 2018, sarà l’unico posto al mondo in cui poter ammirare un originale STS assemblato in configurazione verticale di lancio, con l’Orbiter Endeavour, l’ET-94 ed una coppia di veri Solid Rocket Boosters.
Caratteristiche dell’ET-94 LWT:
– Lunghezza: 46,9 m
– Larghezza: 8,4 m
– Peso a vuoto: 30 t
– Capacità: 550.000 lt di LOX / 1.450.000 lt di LH2
– Struttura: Lega di Alluminio-Litio (AL 2219)
– Copertura termica: Schiuma poliuretanica applicata a spray
– Costruttore: Lockheed Martin
L’ET-94 è un LWT (Light Weight Tank) completato nel 2001 e mai utilizzato in una missione a causa dello stop ai voli dopo la tragedia del Columbia nel 2003.
La serie LWT sostituì la prima serie HWT, fu quella che compì la maggioranza delle missioni shuttle, entrò in servizio a partire da STS-6 e fu utilizzata fino alla sopracitata STS-107 dove un pezzo di schiuma isolante, staccatosi proprio dall’ET 82 secondi dopo il lancio, impattò e danneggiò irreparabilmente un settore dell’ala sinistra del Columbia.
L’ET-94 diventò quindi l’oggetto di studio da parte della Columbia Accident Investigation Board che ne dissezionò varie parti di schiuma isolante per poter arrivare alla conclusione dell’indagine.
Per questo motivo in questi giorni al MAF l’ET-94 è sottoposto ad un intervento di restauro delle parti mancanti e preparazione al viaggio.
Già dal 1998, con la missione STS-91, entrò in servizio la nuova serie SLWT (Super Light Weight Tank) costruita con la nuova lega AL 2195, che venne usata fino all’ultima missioine STS-135, con le uniche eccezioni di STS-99 e 107 appunto).
Se la serie LWT era di 5 tonnellate più leggera della HWT, la SLWT guadagnava ulteriori 3 tonnellate di peso a vuoto, massa utilizzabile come ulteriore carico utile da portare in orbita verso la ISS.
Fonte: California Science Center, L.A. Times, Wikipedia.