ExoMars è pronto al lancio
La sonda ExoMars composta dall’orbiter TGO e dal lander EDM Schiaparelli, lo scorso 5 marzo è stata chiusa nel fairing ed unita all’upper stage Breeze-M che a sua volta è stato unito al vettore Proton-M, in vista del lancio che avverrà il 14 marzo da Baikonour.
Con questa operazione, supervisionata dai tecnici russi della Khrunichev e da quelli italiani di Thales Alenia Space che hanno anche effettuato una verifica elettrica sullo stato della sonda, la missione russo/europea entra quindi nelle fasi finali. TGO e Schiaparelli erano stati precedentemente uniti già a metà dello scorso mese di febbraio.
Il video dell’incapsulamento nel fairing.
Venerdi 11 avverrà il roll-out, con il Proton che raggiugerà la rampa di lancio tramite il consueto viaggio su rotaia in posizione orizzontale, eretto in posizione verticale e quindi chiuso dai bracci della torre di servizio.
Il lancio avverrà lunedì 14 marzo alle 10.31 CET, con una finestra quotidiana di lancio di 12 ore per 11 giorni consecutivi.
Inizialmente il complesso Breeze-M/ExoMars verrà posto in un’orbita di parcheggio intorno alla Terra quindi, con 4 accensioni successive dell’upper stage, l’orbita verrà alzata sempre di più fino a raggiungere la velocità di fuga dal campo gravitazionale terrestre (40.320 Km/h) ed iniziare il viaggio di 7 mesi verso Marte.
Per il Proton-M sarà la prima missione interplanetaria dopo il fallimento della sonda Mars-96 del novembre 1996.
Se il lancio avverrà in orario, la separazione di ExoMars dal Breeze-M avverrà alle 21.12 CET.
L’arrivo in orbita marziana è previsto per il prossimo 19 ottobre, ma già tre giorni prima il lander Schiaparelli si sarà separato dalla sonda madre TGO che, con una serie di manovre di aerobraking, si immetterà in un orbita circolare di 400 km.
La missione di TGO (Trace Gas Orbiter), sarà quella di analizzare i gas presenti in atmosfera, identificarne le fonti e mappare la superficie. La vita operativa dovrebbe essere di ameno 6 anni.
Schiaparelli invece entrerà diretto nell’atmosfera marziana e tenterà un atterraggio controllato nella regione di Meridiani Planum, la stessa del rover NASA Opportunity, diventando così la prima piattaforma europea operativa sulla superficie di Marte.
Essendo un dimostratore di atterraggio, la sigla EDM significa infatti Entry, Descent and Landing Demonstrator Module, Schiaparelli non avrà a bordo videocamere ma solo strumenti per la raccolta di dati riguardanti le condizioni ambientali.
La sua missione è quella di testare nuove tecnologie quali scudo termico, paracadute supersonico, radar doppler e controllo dell’assetto, in vista di una seconda missione con rover prevista per il 2018 o il 2020.
Alimentato solo da batterie, la sua vita operativa sarà di circa 8 giorni.
ESA trasmetterà il lancio a questo link:
Gli aggiornamenti in tempo reali saranno disponibili qui:
http://exploration.esa.int
Aggiornamenti su Twitter:
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Fonte: ESA
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