Nei giorni scorsi SpaceX ha eseguito una prova di funzionamento in volo del sistema di paracadute che verrà utilizzato per l’ammaraggio della versione “manned” della capsula Dragon di ritorno dalle missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Il test si è svolto nei cieli sopra il deserto dell’Arizona, nei pressi di Coolidge. La simulazione in questo caso ha coinvolto solo i quattro paracadute principali; i paracadute di guida, che normalmente si aprirebbero per primi durante la fase finale del rientro, non sono stati messi in prova.
Una massa inerte è stata collegata ai quattro grandi paracadute, dai classici colori rosso e bianco, al posto della capsula Dragon; l’apparato di prova è stata sganciato in quota da un C-130.
Questa simulazione fa parte dell’intensa campagna di prove per lo sviluppo e le certificazioni dei sistemi di Dragon V2 che SpaceX sta svolgendo in partnership con NASA. Le prove e le simulazioni sono fondamentali per testare l’hardware e garantire l’affidabilità di tutti i componenti coinvolti. Man mano che lo sviluppo avanza i test diventeranno sempre più completi e realistici in modo da simulare più fedelmente le condizioni operative di una missione.
Inizialmente Dargon V2 ammarerà nell’Oceano sotto la guida dei paracadute, SpaceX tuttavia sta lavorando per poter far atterrare la capsula autonomamente sul terreno grazie all’utilizzo di otto propulsori di frenata SuperDraco. Un serie di test in questa configurazione è stata svolta lo scorso novembre nella base di McGregor, in Texas.
Fonte: NASA, SpaceX.