Un certo malcontento sembra serpeggiare nelle ultime settimane tra i clienti di SpaceX, preoccupati dal fitto calendario dei lanci visto alla luce degli importanti, continui ritardi nello sviluppo del Falcon 9 “Upgrade” e del Falcon Heavy.
Se da un lato il grande successo ottenuto lo scorso dicembre, con il rientro ed il perfetto atterraggio del primo stadio del Falcon 9 alla sua piazzola presso la base di Cape Canaveral aveva dato una grande iniezione di fiducia, dall’altro le forze a dispoisizione di Elon Musk sembrano essere troppo limitate per conciliare la puntualità richiesta dai contraenti con lo sviluppo continuo dei razzi vettori.
Mutuando un parallelo dal mondo del software, non sembra esserci una chiara divisione tra il design “commerciale” del Falcon 9 e le versioni di sviluppo, come se il progetto dell’innovativo vettore di Elon Musk stesse seguendo una logica da “rolling release”. La dinamicità garantita da quest’ultimo approccio sembra fare a pugni con la necessità di avere una configurazione stabile, performante ed affidabile da consegnare al mercato, ed ogni battuta di arresto nel programma di sviluppo sembra avere ripercussioni sul proseguo delle missioni.
I ritardi del Falcon 9 v1.2
La versione “Upgrade” di Falcon 9, conosciuta anche come Falcon 9 1.2, è in grado di fornire il 30% in più di potenza del precedente modello, un incremento necessario per portare in orbita geostazionaria carichi più pesanti (principalmente satelliti per le telecomunicazioni) e conservare al contempo una quantità di propellente sufficiente al ritorno a terra del primo stadio.
Il prossimo lancio del Falcon 9 1.2 è dedicato al satellite per telecomunicazioni SES-9. La missione era originariamente prevista per settembre 2015 ma è stata più volte rimandata, tanto che l’azienda lussemburghese ha più volte rassicurato i suoi investitori annunciando la partenza prima per ottobre, poi per novembre, ed infine a tardo dicembre. Nessuna di queste scadenze è stata in realtà rispettata, e rinvio dopo rinvio il lancio è stato ulteriormente fatto scivolare a gennaio 2016 solo per vederlo nuovamente spostato al marzo di quest’anno.
Questi mesi di attesa potrebbero iniziare ad avere conseguenze sul bilancio 2016 di SES, che aveva previsto una consistente quota di introiti dalla vendita dei servizi tramite il suo SES-9.
Un’attenta lettura del manifesto dei lanci di SpaceX per il 2016 lascia piuttosto interdetti, visto che con il passare delle settimane sarà sempre più difficile, se non impossibile, sostenere il ritmo delle partenze imposto dalla quantità di contratti in essere. Dal sito di SpaceX non si riescono a desumere ulteriori informazioni, visto che la lista delle prossime missioni è ordinata alfabeticamente. Secondo gli ultimi rumor (che in quanto tali potrebbero cambiare in ogni momento) queste sono le missioni di Falcon 9 v1.2 in partenza nelle prossime settimane:
- Marzo 2016 – Lancio di SES-9 con Falcon 9 1.2
- Marzo 2016 – Lancio di Eutelsat 117 West B e ABS 3A
- Aprile 2016 – Probabile lancio della capsula Dragon verso la ISS
- Maggio 2016 – Lancio di Amos-6
Il lancio inaugurale di Falcon Heavy
Tra aprile e maggio 2016, secondo alcune fonti stampa, SpaceX dovrebbe inaugurare la versione Heavy del razzo Falcon, con una missione di qualificazione senza carico pagante. Subito dopo, salvo sorprese, il vettore dovrebbe arrivare sul mercato, dove ad oggi SpaceX si è già assicurata cinque contratti con US Air Force, Arabsat, Inmarsat, Intelsat, Viasat. L’Aeronautica Militare degli Stati Uniti sarà il primissimo vero cliente del lanciatore pesante, il cui volo d’esordio è prenotato per il satellite STP-2.
SpaceX al netto del marketing
Gli straordinari risultati tecnici raggiunti da SpaceX sono sotto gli occhi di tutti: la capacità di riportare a terra il primo stadio del Falcon 9 è un traguardo storico e potenzialmente rivoluzionario, ma avrebbe poco valore se non si inserisse nel medio/lungo periodo in una strategia di mercato redditizia.
Certamente l’eccellente reparto marketing dell’azienda californiana sa il fatto suo, riuscendo a diffondere un hype ed un’affezione per SpaceX che difficilmente trova eguali nell’industria aerospaziale, e che spesso fa passare in secondo piano i ritardi accumulati sul calendario dei lanci. Rimane da vedere se marketing e innovazione saranno argomenti sufficienti a convincere nuovi investitori a preferire, in futuro, SpaceX rispetto ad aziende aerospaziali forse più convenzionali e meno “vincenti”, ma a conti fatti più affidabili e puntuali nel rispetto dei contratti.
Fonti