L’ESA di Woerner guarda alla Luna

«L’Agenzia spaziale europea sta lavorando duramente per portare gli uomini nell’orbita bassa terrestre e oltre, nel cosmo. La prossima destinazione del nostro viaggio è la Luna». È un video pubblicato ieri sul sito dell’ESA ad annunciare la nuova strategia dell’Agenzia europea, che prevede di raggiungere il satellite naturale del nostro pianeta con missioni umane dai primi anni del prossimo decennio.

Se in America si pensa a Marte (con la NASA che con SpaceX), in Europa si guarda quindi alla Luna, sulla scia di cinesi, russi e indiani. «Il ritorno sulla Luna prevede una serie di missioni umane, in cui gli astronauti interagirebbero con i robot sulla superficie del satellite», afferma il comunicato che accompagna il video, intitolato “The Moon Awakes” (che testimonia una volta in più la passione dell’agenzia per Star Wars).

«La nostro visione è internazionale – continua il comunicato -, Agenzie spaziali, settore privato e industria stanno lavorando verso il comune obiettivo dell’esplorazione umana della Luna. L’Europa arriverà per la prima volta sulla superficie lunare nel 2020, grazie alla missione Luna 27 (insieme con Roscosmos, ndr), in cui fornisce il sistema d’atterraggio chiamato PILOT».

L’aspetto internazionale del progetto è sottolineato anche nel video, che dopo un breve excursus sulla storia dell’esplorazione lunare, si sofferma sulle prossime missione russe e cinesi. Proprio per questo, dunque, aggiunge, «possiamo mettere in pratica la lezione della Stazione Spaziale Internazionale […]. In futuro la Luna può diventare un luogo in cui le nazioni del mondo lavorano insieme». In sostanza, continua il video, «la nuova esplorazione lunare non sarà una gara come in passato, ma sarà una pacifica collaborazione internazionale».

Dal punto di vista scientifico la missione ESA si concentrerebbe sul lato oscuro della Luna, mai toccato dalle precedenti missioni, e sui poli del satellite, dove è stato ritrovato del ghiaccio di acqua.

Il pallino di Woerner

Il video, il realtà, oltre ad un programma di massima, non scende nei dettagli. Certo, nei primi di dicembre l’ESA aveva mostrato nel corso dell’International Symposium on Moon 2020-2030 i progetti per costruire una base lunare grazie alle stampanti 3D, il Moon Village, progettato dallo studio d’architetti Foster + Partners. Ma anche in quel caso, i particolari erano veramente pochi.

Inoltre, per adesso, nessuno degli Stati che compongono l’ESA si è sbilanciato sulla missione lunare, che a questo punto sarà probabilmente al centro della prossima ministeriale dell’agenzia, attesa nel prossimo dicembre. Finora l’unico ad essersi esposto riguardo all’esplorazione del satellite è solo il numero uno dell’ESA, il tedesco Johann-Dietrich Woerner, in carica da luglio.

Credits: ESA/Foster + Partners

Credits: ESA/Foster + Partners

La Luna è un vecchio pallino di Woerner fin da quanto era Direttore Generale dell’Agenzia spaziale tedesca (DLR). Nel 2007 (e poi di nuovo nel 2012) Woerner propose una missione robotica lunare a guida tedesca, accolta freddamente dagli altri Stati, interessati più a Marte e alla missione ExoMars, ormai arrivata vicino alla partenza.

Adesso però, in qualità di Direttore Generale dell’ESA, Woerner ha la possibilità di rinfinanziare progetti ormai arenati o di convincere i governi nazionali a rivedere la scala delle loro priorità.

«Jan Woerner considera parte del suo lavoro far emergere idee che non sono state necessariamente discusse dagli Stati membri (dell’ESA) – ha detto il numero dell’Agenzia spaziale francese CNES Jean-Yves Le Galle al sito SpaceNews.com – e non credo però che questo sia un male. Ci sono idee su numerosi argomenti. Ed è buona cosa avere un dibattito aperto».

In ogni caso, ha aggiunto Le Galle, «la Luna è certamente più facile di Marte, questo è il punto. Non ci sono finestre di lancio ed è molto meno costosa». Tuttavia, ha concluso, «è anche chiaro che c’è meno interesse scientifico».

La decisione degli Stati membri emergerà in ogni caso solo a dicembre, ma è chiaro che senza l’appoggio di uno dei quattro principali finanziatori dell’ESA (in ordine Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna), l’obiettivo lunare potrebbe sfumare facilmente.

La posizione francese, per quanto non ufficiale, è arrivata dalla parole di Le Galle, mente l’Italia è concentrata sulle missioni verso Marte. Rimangono il Regno Unito e la Germania. Gli inglesi non hanno così tanta forza politica per imprimere una tale svolta all’ESA, mentre i secondi, sponsor naturali di Woerner, nel 2016 probabilmente non aumenteranno la loro quota di finanziamento dell’agenzia, ferma a circa 800 milioni di euro (il 24% del budget totale). 

Una cifra importante certo, ma che forse non basta per arrivare sulla Luna.

(Foto: NASA)

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