Thales Alenia Space realizzerà i satelliti Sentinel 1C e 1D del programma Copernicus
Thales Alenia Space, la joint venture spaziale tra Thales e Finmeccanica (rispettivamente 67% e 33%) realizzerà i satelliti Sentinel 1C e 1D del programma Copernicus. Lo rende noto l’azienda in un comunicato.
La firma del contratto tra il gruppo franco italiano e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è avvenuta oggi a Roma in una cerimonia tenutasi a Palazzo Ferrajoli. La commessa vale 402 milioni di euro.
I due satelliti saranno basati sulla piattaforma PRIMA, sviluppata da Thales Alenia Space per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e osserveranno il nostro pianeta da un’orbita polare di 700 Km con una risoluzione tra i 5 e i 25 metri, a seconda della modalità operativa selezionata. Sentinel 1C e 1D avranno un peso di circa 2300 chilogrammi al momento dei lanci, previsti dal 2021.
Per il programma Copernicus, Thales Alenia Space Italia (TAS-I) ha già realizzato i satelliti Sentinel 1A e 1B: il primo è stato lanciato nell’aprile del 2014, mentre il secondo ha da poco lasciato Roma alla volta di Cannes in attesa del lancio, previsto per la primavera del prossimo anno. TAS, inoltre, è impegnata anche nello sviluppo dei radioaltrimenti per la famiglia Sentinel 6.
I due nuovi satelliti annunciati oggi rappresentano di fatto la generazione successiva a Sentinel 1A e 1B e ne migliorano caratteristiche e specifiche. Come i predecessori, i nuovi spacecraft saranno equipaggiati con radar in apertura sintetica (SAR) in banda C. TAS-I, in qualità di prime contractor europeo, avrà la responsabilità dell’intero processo di produzione: dalla progettazione, allo sviluppo, fino all’ integrazione. Saranno 60 le aziende europee a partecipare al progetto con l’antenna SAR, in particolare, che sarà prodotta da Airbus Defence&Space su specifiche di TAS-I.
Il programma Copernicus (prima noto come GMES) è coordinato dalla Commissione Europea insieme all’ESA, responsabile quest’ultima della componente spaziale. L’obiettivo del programma è strutturare una costellazione di satelliti per l’osservazione della Terra in grado di coprire tutte le necessità operative.
Attualmente il programma è composto da sei famiglie di Sentinelle: le S1 montano la tecnologia SAR, le S2 quella ottica mentre le altre integrano tecnologie e payloads per differenti obiettivi, tra cui quello del controllo dell’inquinamento dell’aria e del mare.
La prossima sentinella ad essere mandata in orbita sarà la 3A, che sarà lanciata tra dicembre e gennaio da un razzo Rockot di Eurockot.
L’Italia e l’ASI hanno un ruolo primario nel programma continentale, grazie anche all’eccellente risultato del programma COSMO-SkyMed (tecnologia SAR sviluppata sempre da TAS-I) che rappresenta la national contributing mission a Copernicus.
«La firma di questo importante contratto ci rende particolarmente orgogliosi, in quanto conferma la lunga e riconosciuta esperienza di Thales Alenia Space nella realizzazione di satelliti per l’osservazione della Terra basati su tecnologie radar», ha affermato Donato Amoroso, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia e Deputy CEO di Thales Alenia Space.
«La nostra azienda è stata premiata ancora una volta, dimostrando le capacità e le competenze necessarie per affrontare le sfide tecnologiche che questo programma rappresenta nonché la perfetta corrispondenza con le strategie europee nell’ambito delle politiche ambientali», ha aggiunto Amoroso.
«I satelliti radar Sentinel 1c e 1D estenderanno la capacità operativa di Copernicus almeno fino alla fine del 2020» ha spiegato al momento della firma il Direttore ESA dei programmi di osservazione della Terra Volker Liebig.
Alla commessa parteciperà anche un’altra azienda del gruppo Finmeccanica: Selex ES, che contribuirà con i sensori d’assetto Autonomous Star Tracker e le unità di potenza CAPS (C-band Antenna Power Supply) e TPSU (Tile Power Supply Unit), indispensabili per il controllo di assetto del satellite e per assicurare la disponibilità continua di immagini radar.
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.