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Missione compiuta per l’Atlas: ora la Cygnus è in rotta verso la ISS – IL VIDEO e LE IMMAGINI

Si sono conclusi dieci giorni importantissimi per lo spazio italiano: solo una settimana fa, il lancio del razzo VEGA per la missione LISA Pathfinder. Ieri, nella sera italiana, l’Atlas V di Orbital ATK è finalmente decollato per la missione OA-4 da Cape Canaveral verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con a bordo la capsula Cygnus, alla cui costruzione ha avuto un ruolo determinante l’azienda franco-italiana Thales Alenia Space (Thales 67%, Finmeccanica 33%)

Il decollo del razzo era inizialmente previsto per giovedì 3 dicembre, ma il maltempo ha fatto slittare la missione, di giorno in giorno, fino a ieri. La Cygnus porterà sulla ISS rifornimenti e nuovi esperimenti scientifici e verrà attraccata al modulo Unity mercoledì prossimo (qui il nostro profilo completo del lancio).

Ogni paramento del lancio si è svolto nel programma fissato: dopo l’accensione dei motori russi RD-180, l’Atlas si è sganciato da Terra alle 22:44 ora italiana e ha puntato verso il cielo, piegando via via la sua traiettoria verso Est per cogliere la spinta della rotazione terrestre. La separazione della Cygnus dall’upper stage Centaur è avvenuta 250 chilometri sopra l’oceano atlantico 21 minuti dopo il decollo.

La navicella Cygnus, costruita da Orbital insieme a Thales Alenia Space e intitolata all’astronauta Deke Slayton, ha quindi dispiegato i suoi pannelli solari due ore dopo il lancio ed ha iniziato le sue orbite di roundevouz con la ISS. «Tutto sta andato nel modo giusto» ha detto il Presidente di Orbital Frank Culbertson nella conferenza stampa post-lancio.

Quello di ieri è il primo lancio della versione più grande della Cygnus, che può ora trasportare in orbita più di 3 tonnellate di materiale. Inoltre, si è trattato del primo volo di Orbital dopo l’incidente dell’Antares dell’ottobre del 2014. In quell’occasione, il razzo di Orbital era esploso poco dopo il decollo dallo spazioporto di Wallops Island, in Virginia, mentre era diretto verso la ISS.

Per ottemperare al contratto con la NASA da quasi due miliardi di dollari, Orbital ha deciso quindi di acqusitare da United Launch Alliance, la joint venture spaziale tra Boeing e Lockheed Martin, due razzi Atlas V in configurazione 401, che saranno utilizzati dall’azienda di Dulles fino ritorno in volo dell’Antares, previsto in primavera. 

Per la Cygnus si è trattato del quarto lancio mentre per l’Atlas V si è trattato del 60esimo lancio e del 59esimo successo. Per il vettore di ULA si è trattato della nona e ultima missione del 2015. Per la prossima bisognerà attendere il febbraio del prossimo anno, quando il razzo porterà in orbita un satellite della costellazione GPS.

A bordo del quarto cargo Cygnus ci sono oltre tre tonnellate di carico per la Stazione spaziale Internazionale tra equipaggiamenti scientifici, materiale per le passeggiate spaziali e rifornimenti. Ed esperimenti, tra i quali anche la Portable On-Board Printer progettata e realizzata in Italia: una stampante che sperimenterà la tecnologia 3D printing in assenza di gravità. Obiettivo: creare pezzi di ricambio e strumenti di lavoro direttamente nello spazio, riducendo notevolmente il costo delle future missioni spaziali.

L’esperimento della stampante 3D, ideato da Altran Italia, nel 2013 ha vinto il bando di “Volo Umano Spaziale per Ricerche e Dimostrazioni Tecnologiche sulla Stazione Spaziale Internazionale” promosso dall’ASI. Il progetto ha visto la collaborazione di Altran Italia come prime contractor e responsabile del concept meccanico e di sistema, Thales Alenia Space per gli aspetti di PA/Safety e di integrazione alla ISS e IIT per la caratterizzazione e l’analisi post-flight.

A bordo della Cygnus anche l’esperimento Burning And Suppression of Solids – Milliken (BASS-M), che permette di testare il comportamento di materiali tessili durante il processo di combustione in condizioni di microgravità; lo Space Automated Bioproduct Lab (SABL), dedicato alle scienze della vita e il Packed Bed Reactor Experiment (PBRE), che ha lo scopo di studiare il comportamento dei gas e dei liquidi quando si trovano nella condizione in cui fluttuano contemporaneamente in una colonna riempita con materiale poroso.

«Pochi giorni fa – ha commentato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Roberto Battiston – da Kourou abbiamo assistito al sesto, perfetto, lancio del vettore Vega per mettere in orbita LISA Pathfinder. Adesso da Cape Canaveral è finalmente partito il razzo Atlas V con il Cygnus 4».

«Nel primo caso – ha sottolineato Battiston – un vettore voluto dal nostro paese e costruito in gran parte in Italia e dall’Italia; nel secondo caso un cargo per la ISS costruito da Thales Alenia Space Italia a Torino, con bordo la Portable On-Board Printer progettata e realizzata in Italia. Tutto questo – ha concluso – è frutto di grandi capacità di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico, sostenute da un patrimonio industriale incomparabile. Due lanci importantissimi per l’Italia, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro».

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