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Il modulo di servizio di Orion pronto per i test

La sezione di propulsione del Orion ESM Structural Test Model Credits: Airbus Defence and Space SAS

La sezione di propulsione del Orion ESM Structural Test Model Credits: Airbus Defence and Space SAS

Il modulo di servizio destinato alla capsula Orion di NASA (European Service Module o ESM) verrà fornito all’agenzia statunitense dalla controparte europea ESA nell’ambito di accordi bilaterali finalizzati all’esplorazione umana dello spazio. Con questi accordi l’agenzia europea si è impegnata a fornire anche un prototipo per i test strutturali da effettuare prima del volo ed è proprio questo che è partito il 9 novembre alla volta degli Stati Uniti dallo stabilimento di assemblaggio in Italia.

Lo Structural Test Article del Modulo di Servizio Euopeo giunto al centro Plum Brook Station di Sandusky in Ohio.
Credits: NASA

Il componente europeo è il risultato di una rivisitazione del modulo utilizzato sul più grande mezzo spaziale europeo costruito sino a ora, l’Automated Transfer Vehicle (ATV), che ha concluso con successo la sua ultima missione lo scorso febbraio. Il progetto europeo, frutto della collaborazione di più di 20 aziende sparse sul territorio del vecchio continente, ha dimostrato di essere affidabile portando a compimento senza problemi tutte e cinque le missioni programmate in cui oltre a portare materiale sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ne ha anche innalzato periodicamente l’orbita fra il 2009 e il 2015. A soli nove mesi dalla conclusione del programma, l’appaltatore principale, Airbus Defence & Space con sede a Brema in Germania, è riuscito a fornire anche lo Structural Test Model, come viene definito in gergo ingegneristico, all’agenzia statunitense.

Costruito dalla Thales Alenia Space nei suoi impianti di Torino in Italia, è stato sottoposto a test preliminari nel centro ESA European Space Research and Technology Centre (ESTEC) in Noordwijk in Olanda prima di essere spedito al centro NASA Plum Brook Station di Sandusky in Ohio dove è stato accolto con una cerimonia ufficiale trasmessa in diretta da NASA TV il 30 novembre. Nel centro NASA il modulo di servizio verrà sottoposto a una lunga e intensa serie di test per verificare che la struttura e i suoi componenti riescano a passare indenni le condizioni estreme di un lancio verso lo spazio.

Un rendering artistico di Orion con in evidenza il modulo di servizio e i suoi caratteristici pannelli solari
Credits: ESA

“Questo è il primo elemento di una certa importanza del European Service Module che viene consegnato negli Stati Uniti,” ha fatto notare Philippe Deloo, il manager del programma di ESA, “dimostrando l’impegno di ESA in questo sforzo di esplorazione umana.”

Il primo lancio, senza equipaggio, del veicolo Orion completo del primo European Service Module è pianificato per il 2018. Orbiterà attorno alla Luna e farà ritorno sulla Terra alla velocità più alta mai raggiunta da ogni altro mezzo spaziale. Il modulo durante le missioni sarà posizionato direttamente dietro la sezione abitata della capsula Orion e fornirà la propulsione, l’energia elettrica, il controllo termico, l’acqua e l’aria per i 4 astronauti dell’equipaggio. I pannelli solari di cui è dotato e dalla caratteristica forma a X, si allungano per 19 metri e generano abbastanza potenza per soddisfare i bisogni energetici di due abitazioni medie. Con un diametro di poco più di 5 metri e un altezza di 4, il modulo pesa 13,5 tonnellate di cui 8,6 tonnellate sono di propellenti e servono ad alimentare il motore principale e i 32 più piccoli destinati alla manovra e alle correzioni di assetto. Alla fine della missione, il modulo si staccherà dal resto di Orion appena prima di entrare nell’atmosfera della Terra.

Fonte: ESA, NASA

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