Ci sono voluti solo 35 giorni per costruire la struttura principale di un nuovo elemento dello skyline della cosiddetta Space Coast, in Florida. La torre di accesso alta 60 metri servirà per permettere agli astronauti e al personale di terra della base dell’US Air Force di Cape Canaveral di accedere alla capsula Boeing CST-100 Starliner, che verrà presto lanciata dalla rampa di lancio SLC-41 in cima ad un vettore Atlas V della United Launc Alliance, più nota come ULA.
“Abbiamo speso un sacco di tempo in progetti concettuali e soprattutto sugli elementi umani, molto importanti per progetti di questa natura”, ha dichiarato Howard Biegler, capo delle operazioni di lancio per i servizi di lanci abitati per ULA. “Costruire una struttura è una cosa, ma costruirla in maniera che possa anche essere utile, che fornisca una ambiente sicuro per le persone che ci lavoreranno, questa è la parte difficile”.
La struttura presenta aree più grandi rispetto a quelle delle precedenti torri di accesso della NASA, fornendo agli astronauti più spazio e comodità per muoversi con tute pressurizzate e magari con il casco già indossato, oltre che per situazioni di emergenza in cui potranno attraversare “muri d’acqua” azionati automaticamente per estinguere incendi. Verrà inoltre aggiunto un sistema di fuga per i membri dell’equipaggio e del team di terra per evacuare velocemente le persone dalla torre di accesso fino al veicolo di emergenza in meno di un minuto.
Il luogo dove si sta costruendo la torre di accesso è anch’esso particolare. Infatti, a partire dal 1968, tutti gli astronauti sono partiti delle rampe di lancio 39A e 39B alla base confinante della NASA al Kennedy Space Center.
La costruzione della torre è cominciata lo scorso settembre, quando sono stati trasportati sul luogo i primi sette livelli della struttura in acciaio dall’impianto in cui sono stati costruiti a circa sette km di distanza e posati sulle fondamenta in cemento all’SLC-41.
Assemblati con molti elementi già disponibili, come ad esempio le rampe di scale, le canalette per i cavi e gli scudi termici, ogni livello è stato progettato per essere montato al di sopra dell’altro con estrema precisione, per ridurre i tempi di costruzione. Il motivo principale di questa velocità è che ULA ha mantenuto la rampa di lancio operativa in questo periodo, continuando ad utilizzarla per i lanci dell’Atlas V fra una fase della costruzione e l’altra.
“Abbiamo sicuramente cambiato il panorama qui”, ha dichiarato Biegler. “Il giorno che il primo livello ha toccato fisicamente, ed è stato fissato, al cemento ha portato un nuovo senso di concretezza al progetto”.
Altro lavoro sarà necessario per completare la torre di accesso, ma la colonna principale è ormai assemblata. Le sezioni in acciaio che si diramano dalla struttura principale saranno assemblate entro la metà del prossimo gennaio. Successivamente la torre sarà dotata di ascensori, linee dati e altri elementi. La struttura in acciaio peserà circa 44 tonnellate una volta completata, nell’autunno del 2016.
Alla fine di ottobre, il braccio di accesso della torre è stato connesso alla White Room, il locale di accesso che servirà come corridoio per gli astronauti che entreranno nella capsula Starliner, in cima all’Atlas V. I due componenti verranno testati insieme nei minimi dettagli all’esterno della base, prima di venire trasportati al complesso di lancio ed installati la prossima estate.
Boeing prevede di lanciare il primo volo di prova della capsula Starliner con astronauti a bordo nel 2017, ma utilizzerà la torre anche prima di quella data durante il test senza equipaggio.
“Ci vuole il duro lavoro di molte persone per portare in orbita con successo qualunque veicolo, e questo è doppiamente vero per un veicolo costruito per portare esseri umani”, ha dichiarato Mike Burghardt, direttore del Launch Segment Integration per il programma Commercial Crew di Boeing. “Lo Starliner userà componenti moderni e altamente affidabili per incrementare in maniera significativa la sicurezza dell’equipaggio, supportato da un sistema di lancio solido che comprende anche la torre di accesso”.
I progressi sui lavori di costruzione rendono sempre più reale l’inizio di una nuova era di voli commerciali con equipaggio per la NASA e i suoi due partner Boeing e SpaceX, che continuano a sviluppare i sistemi che saranno capaci di trasportare fino a quattro astronauti alla volta sulla stazione spaziale internazionale, raddoppiando in pratica il tempo che l’equipaggio riuscirà a dedicare alla ricerca scientifica sul laboratorio orbitante.
Nel frattempo, mentre Boeing e SpaceX si dedicheranno alle opportunità di trasporto in orbita bassa terrestre, NASA sta lavorando sullo Space Launch System e sulla capsula Orion che decollerà dalla rampa 39B del Kennedy Space Center per missioni di esplorazione dello spazio oltre l’orbita terrestre in preparazione per i viaggi verso Marte.
Fonte: NASA