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NASA ritarda ancora l’assegnazione del contratto cargo ed esclude Boeing dalla lista dei possibili contraenti

La Dragon CRS-5 che è rimasta attraccata alla ISS fra gennaio e febbraio 2015. Credit: SpaceX

La Dragon CRS-5 che è rimasta attraccata alla ISS fra gennaio e febbraio 2015. Credit: SpaceX

La scelta ufficiale dei fornitori  per il secondo contratto di rifornimento merci tra la Terra e la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) denominato Commercial Resupply Services (CRS-2) era prevista per giovedì 5 novembre ma in questa data NASA ha  invece pubblicato sul sito web ufficiale un aggiornamento in cui dichiara che l’annuncio verrà dato non più tardi del 30 gennaio 2016. Contemporaneamente ha inviato una lettera alle compagnie che avevano sottoposto una proposta per il contratto CRS-2. Nelle parole dell’agenzia spaziale il ritardo è stato deciso per “fornire all’amministrazione tempo addizionale per valutare le proposte”.

NASA si aspetta di scegliere almeno 2 compagnie per l’assegnazione del contratto CRS-2 così da garantirsi fornitori multipli e indipendenti che possano consegnare materiale sulla stazione. Si tratta della stessa strategia utilizzata per il primo contratto di rifornimento (CRS-1) e che si è dimostrata lungimirante alla luce dei problemi al lancio patiti da entrambe le aziende assegnatarie. Originariamente quando nel settembre 2014 era stata resa pubblica la richiesta di proposte, NASA aveva previsto di assegnare i contratti in aprile 2015, spostando poi la data a giugno 2015 e quindi a settembre salvo poi definire il 5 novembre come data ultima prima di questo nuovo aggiornamento.

“CRS-2 è un appalto complesso,” ha detto Dan Huot, un portavoce del Johnson Space Center di NASA a Houston. “La data precedente di assegnazione è stata rivista a non più tardi del 30 gennaio 2016 per permettere una completa valutazione e selezione delle proposte.” Aggiungendo di non poter discutere relativamente all’appalto poiché l’agenzia è in fase di valutazione delle proposte.

Rendering della capsula CST-100. Credit: Boeing.

Kelly Kaplan, un portavoce di Boeing, ha invece confermato che NASA ha informato la compagnia che la sua proposta per le missioni di rifornimento non verrà più presa in considerazione. La compagnia aveva pensato di usare una versione cargo della sua capsula CST-100 Starliner che è uno dei due mezzi commerciali, insieme alla Crew Dragon di SpaceX, attualmente in corso di sviluppo per il trasporto di astronauti da e per la ISS nell’ambito del programma CCDev.

Fonti ufficiali di Orbital ATK e Sierra Nevada affermano invece che le due aziende sono ancora in corsa per il nuovo contratto cargo. “Possiamo confermare che siamo ancora in lizza per il CRS-2, ma non abbiamo nessun commento specifico in merito al rinvio dell’annuncio di assegnazione,” ha detto Sean Wilson, un portavoce di Orbital ATK. “Continueremo a rispondere a ogni nuova richiesta di informazioni da parte di NASA. Nel frattempo siamo concentrati al 100% sulla prossima missione del contratto CRS-1 e sul ritorno al volo di Antares previsto per i primi mesi del 2016.”

Orbital ATK e SpaceX infatti sono le due aziende selezionate nel 2008 da NASA per un contratto multi-miliardario di trasporto materiale. Orbital ATK ha già effettuato nell’ambito del contratto CRS tre voli operativi verso la ISS di cui uno fallito in “modo spettacolare” al lancio. SpaceX invece nell’ambito dello stesso contratto ha effettuato sette missioni di cui una fallita in modo altrettanto spettacolare sempre durante il lancio.

Anche Sierra Nevada ha inviato la propria proposta e, come Boeing, ha riciclato in versione cargo il suo spazioplano Dream Chaser e cioè la sua proposta per il veicolo commerciale di trasporto astronauti che è stata scartata lo scorso anno in favore dei mezzi di Boeing e SpaceX. La compagnia ha ricevuto giovedì una notifica che “l’amministrazione ha deciso di riaprire le discussioni in merito alle offerte per il contratto CRS-2 di NASA,” secondo le parole di Krystal Scordo, una portavoce della divisione spazio dell’azienda del Colorado.

Sierra Nevada afferma che lo spazioplano Dream Chaser è un veicolo cargo omnicomprensivo con la capacità di consegnare equipaggiamento sia pressurizzato che non, di eliminare materiale di scarto grazie a un modulo sganciabile e di riportare a terra campioni scientifici e hardware che necessita manutenzione. Il veicolo a corpo portante è progettato per essere lanciato in cima al razzo Atlas V di ULA ma con ritorno a terra mediante atterraggio su una classica pista aeroportuale.

Il portavoce di SpaceX non ha voluto commentare il contratto CRS-2 fino a che NASA non avrà reso pubbliche le assegnazioni.

Una quinta compagnia che ha reso pubblica a suo tempo la propria proposta di trasporto commerciale, Lockheed Martin, ha dichiarato di non voler commentare il proprio stato in un appalto in corso. Fonti dell’industria hanno affermato che il sistema di rifornimento prospettato dall’azienda è stato escluso dalla competizione all’inizio di quest’anno. La proposta di Lockheed Martin era incentrata su un sistema di trasporto merci formato da due parti: un modulo cargo denominato Exoliner e un nuovo modulo di servizio da sviluppare denominato Jupiter. La grossa novità del sistema risiedeva nel riutilizzo, infatti il modulo Jupiter sarebbe rimasto in orbita agganciando di volta in volta un modulo Exoliner a perdere, lo avrebbe portato a destinazione alla stazione spaziale e quindi rilasciato per la distruzione al rientro in atmosfera portandosi in posizione per l’attesa del successivo con la possibilità di eseguire svariate volte la sequenza. In un comunicato una portavoce di Lockheed Martin, Allison Rakes, afferma che il sistema proposto dalla sua azienda offre dei vantaggi immediati con un sistema di rifornimento della stazione conveniente e dall’alta capacità ma anche una strada per il futuro con lo sviluppo di tecnologie che porteranno l’umanità nello spazio profondo poiché queste missioni necessiteranno di spazi abitativi, veicoli di servizio e operazioni autonome robotiche nello spazio e la loro proposta è pensata per gettare le basi di tutte queste importanti capacità.

Né SpaceX né Orbital ATK hanno rilasciato dettagli sulle loro proposte per il contratto CRS-2 e nemmeno su potenziali miglioramenti che potrebbero essere apportati ai loro attuali mezzi Dragon e Cygnus.

In riferimento ai ritardi del contratto CRS-2, i manager del programma ISS all’inizio di quest’anno hanno richiesto delle  missioni extra di rifornimento. Questa possibilità era già prevista nel contratto originale CRS-1 stipulato da Orbital ATK e SpaceX e ha portato il totale dei voli, comprensivo di quelli già effettuati, a 10 e 15 rispettivamente. Il nuovo rinvio ufficializzato giovedì non ha comportato la richiesta di ulteriori missioni da parte di NASA e se tutto procede secondo programma le due compagnie dovrebbero riprendere i lanci prima del nuovo annuncio di assegnazione.

La Cygnus CRS-2 che ha effettuato la sua missione di rifornimento fra luglio e agosto 2014. Credit: NASA

La prossima missione del cargo Cygnus è infatti prevista per il 3 dicembre mediante un razzo Atlas V di ULA dal Kennedy Space Center in Florida, ma Sam Scimemi, direttore del programma ISS al quartier generale di NASA, ha dichiarato che il fornitore del vettore sta valutando la possibilità di posticipare di un giorno il lancio. Anche il lancio seguente previsto indicativamente per marzo utilizzerà un vettore Atlas V poiché Orbital ATK è ancora al lavoro per installare e testare sul proprio vettore Antares i nuovi motori che rimpiazzeranno quelli imputati del fallimento avvenuto a ottobre 2014. Se tutto procede secondo i piani della compagnia a partire da maggio 2016 i restanti voli del contratto CRS-1 verranno effettuati dal vettore Antares dalla base di Wallops Island in Virginia.

Scimemi ha aggiunto che i preparativi per il prossimo volo di rifornimento di Dragon di SpaceX, l’ottava missione operativa, stanno procedendo secondo il calendario previsto con il lancio fissato per il 3 gennaio ma questa data dipende anche dai voli che precedono la missione nella coda di lancio del vettore Falcon 9 di SpaceX. Anche questo vettore ha subito un incidente al lancio il 28 giugno e il suo ritorno al volo è previsto con un carico di 11 satelliti di Orbcomm da lanciare ai primi di dicembre dal KSC. Prima del lancio verso la ISS però è previsto un ulteriore volo verso fine dicembre sempre dal KSC con a bordo il satellite SES9 destinato ai servizi televisivi.

Fonte: SpaceFlightNow

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