“Not so fast”, dicono in questi casi gli americani: non così in fretta. A gennaio Elon Musk, vulcanico proprietario di SpaceX aveva annunciato l’intenzione di realizzare una costellazione di ben 4mila satelliti per portare il segnale internet a banda larga su tutto il pianeta, tanto da aprire una fabbrica di satelliti vicino Seattle.
Non più di una settimana dopo l’annuncio di Musk, SpaceX aveva confermato che Google (per il 90%) e Fidelity Investments avevano investito la somma complessiva di un miliardo di dollari nell’azienda; con questo investimento la valutazione del valore complessivo di SpaceX si attestava intorno agli 11 miliardi di dollari.
La vicinanza dei due avvenimenti aveva generato molte ipotesi sul fatto che Google intendesse usare la costellazione di SpaceX a fianco degli altri suoi progetti per la diffusione di internet (che dovrebbero impiegare droni e/o palloni aerostatici).
Lo scorso 27 ottobre Gwynne Shotwell, che di SpaceX è presidente, ha notevolmente ridimensionato l’impegno dell’azienda di Hawthorne nel progetto, affermando che si tratta di un’idea teorica in attesa di una approfondita valutazione economica e finanziaria. Secondo Shotwell non vi è alcuna connessione diretta fra l’investimento di Google e l’annunciata costellazione satellitare: i nuovi fondi sono stati destinati alle attività generali dell’azienda e non sono in alcun modo vincolati a quella specifica iniziativa. L’impressione degli osservatori è stata che la presidente di SpaceX intendesse rassicurare i mercati sulla totale dedizione della sua azienda al settore dei lanci, che è già molto impegnativo con il ritorno ai voli di Falcon 9 in una versione aggiornata, lo sviluppo di Falcon Heavy ed il progetto della capsula Dragon con equipaggio.
“Direi che al momento è tutto molto ipotetico. Non ci stiamo dedicando molto a questo (progetto) attualmente. Certamente da un punto di vista tecnico si potrebbe fare. Ma possiamo sviluppare la tecnologia e metterla sul mercato con un metodo di abbattimento dei costi, in modo da essere più competitivi di providers esistenti come Comcast, Time Warner ed altri? Non è chiaro se il business case funzionerebbe.”
Nel corso del suo intervento alla convention della CASBAA (Cable & Satellite Broadcasting Association of Asia) ad Hong Kong, Shotwell ha confermato che i lanci spaziali rimangono il nucleo portante delle attività di SpaceX. “Abbiamo imparato molto da quell’evento in particolare (l’esplosione del Falcon 9 in giugno – ndr). Stiamo aumentando la produzione ed ampliando la base di fornitori. Era importante intervenire direttamente nella fase di reperimento dei componenti per i razzi. Basta poco per far cadere un razzo. Infatti è stato un componente economico a far cadere il razzo a giugno. Ma per noi è stata un’importante lezione. Ci stiamo spostando da un ambiente basato sulla “fiducia” ad uno del tipo “fidati, ma controlla”. (…) Queste sono lezioni da imparare prima di mettere persone sui razzi. Abbiamo avuto un fallimento a giugno, ed il nostro lancio successivo sarebbe stato in agosto o settembre, in ogni caso. Abbiamo spostato quel lancio a dicembre, e dunque abbiamo un ritardo di circa tre mesi. Abbiamo un elenco di clienti che devono volare. Credo che per l’inizio del secondo trimestre del prossimo anno ci saremo rimessi in pari.”