Il satellite FLEX misurerà il processo di fotosintesi clorofilliana
In seguito ad un rigoroso processo di selezione, ESA ha deciso quale sarà l’ottavo satellite del programma Earth Explorers.
Il progetto si propone di rilevare dati sulla salute del pianeta con strumenti che monitorano diversi valori, come ad esempio il campo geomagnetico, il moto dei venti, la salinità degli oceani o lo spessore dei ghiacci. Ad oggi tre satelliti sono in orbita ed operativi (SMOS, CryoSat e Swarm), uno ha concluso la sua missione (GOCE) ed altri tre sono previsti per il futuro (ADM-Aeolus nel 2016, Earthcare nel 2018 e Biomass nel 2020). In questi giorni è stato scelto l’ottavo satellite, che partirà nel 2022 e si chiamerà FLEX, FLuorescence EXplorer.
La peculiarità di questo satellite sta nel fatto che, oltre ad inviare dati sui cicli del carbonio rilevati tra piante ed atmosfera, esso verificherà l’impatto della fotosintesi sul ciclo dell’acqua. La conversione di anidride carbonica e luce in energia tramite la fotosintesi è uno dei processi fondamentali esistenti sulla Terra, dal quale dipendiamo tutti noi, ma fino ad ora non è mai stato possibile misurarne l’impatto dallo spazio. L’attività delle piante rilascia una fluorescenza quasi impercettibile che cambia in funzione delle condizioni ambientali e della salute della pianta. FLEX avrà strumenti scientifici in grado di rilevarla e misurarla.
Secondo il report compilato per scegliere la missione, il satellite porterà a bordo il Fluorescence Imaging Spectrometer (FLORIS), uno spettrometro in grado di acquisire dati nel range dello spettro che va dai 500 ai 780 nm, dove potrà rilevare la clorofilla, e lavorerà in una missione tandem con due satelliti della costellazione Sentinel-3 che gli permetteranno di calibrare i dati e completarli con quelli dei loro strumenti termici e ottici, l’Ocean and Land Colour Instrument ed il Sea and Land Surface Temperature Radiometer.
Il Direttore Generale di ESA Joe Woerner afferma che “FLEX ci fornirà nuove informazioni sull’effettiva produttività della vegetazione, e queste potranno essere usate per supportare la gestione agricola e lo sviluppo di una bioeconomia sostenibile. Ci aiuterà a capire meglio il nostro ecosistema”. Volker Liebig, Direttore dei programmi di osservazione terrestri, aggiunge che “FLEX darà anche un contributo nel capire qualcosa in più sulla nutrizione di una popolazione mondiale in crescita” e, di contro, l’impatto antropico sull’ecosistema.
È di questi giorni anche la notizia della preparazione del satellite Sentinel-3A per il lancio, che avverrà con un vettore Rockot verso la fine di Dicembre 2015.
Fonte: ESA
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