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A Spinoff a Day – DataTurbine, l’iniziativa open source di raccolta e trasmissione di dati scientifici

Immaginiamo di essere ricercatori con una base operativa molto lontana dal luogo che vogliamo monitorare, ad esempio un campo di cui vogliamo conoscere composizione del terreno, temperatura dell’aria e fare fotografie. Per prima cosa dovremmo installare i sensori più adatti sul luogo e poi dovremmo fare in modo di ricevere i loro segnali attraverso la rete, visto che noi ci troviamo a chilometri di distanza. Ovviamente vorremmo che quei dati ci pervenissero in tempo reale, e con la più alta affidabilità perché non possiamo andare a controllare spesso la loro operatività. Qui sorgono i primi problemi: può capitare che i sensori siano creati da aziende diverse, pertanto non è così semplice ricevere dati univoci; bisogna poi trovare il modo di far trasmettere i dati ad un unico apparato ricevente, ma può anche succedere che la nostra stessa rete abbia problemi di performance, soprattutto se l’esperimento si estende nel lungo termine.

Queste sono le difficoltà che hanno affrontato, tra gli altri, anche i ricercatori del Dryden Flight Research Center, ossia il centro di ricerca primario di NASA per quanto riguarda ogni aspetto del volo atmosferico, e dal quale sono passati i più avanzati aeromobili del mondo.

Tony Fountain, direttore del Cyberinfrastructure Lab for Environmental Observing Systems e Matthew Miller, ingegnere dell’azienda Creare Inc., si sono uniti in una partnership per risolvere una volta per tutte queste difficoltà. Come spesso accade, un team di persone con background diversi ma complementari possono riuscire in imprese ardue, e così è stato anche questa volta.

I due hanno progettato un software in grado di prelevare dati diversi da un luogo, farli viaggiare in tempo reale attraverso un network e ricomporli in vari dispositivi di ricezione in maniera affidabile, continuativa e con un formato univoco, anche quando la rete di sensori diviene poco affidabile. Venne chiamato “Ring Buffered Network Bus” (RBNB). Dopo averne provato l’efficacia e aver rivisitato la tecnologia anche per l’Air Force, il National Institute of Health e la National Science Foundation, Miller cercò di inserirlo nel mercato, ma si rese conto che non era facile come sembrava. La sua peculiarità, infatti, era l’apertura a moltissimi tipi di dati, e a diversi sistemi ricettivi, esattamente il contrario di ciò che generalmente desiderano le aziende, ossia sistemi dedicati e creati appositamente per una determinata sfida, e non software così generici.

Con il passare degli anni Miller e Fountain videro la soluzione: renderlo open source avrebbe esteso il bacino di utilizzatori che, anziché comprarlo, avrebbero potuto usarlo liberamente e piuttosto avrebbero richiesto servizi di consulenza. Nel 2007 il software venne rinominato “Open Source DataTurbine Initiative”, fu creato un sito apposito e fu reso utilizzabile da chiunque, con la possibilità di incrementarlo, personalizzarlo e migliorarlo con servizi complementari. Negli ultimi anni è stato portato su piattaforma Android rendendolo tablet- e smartphone-friendly.

Ad oggi viene utilizzato soprattutto da ricercatori nell’ambito delle scienze della terra e ambientali che hanno installato sensori in barriere coralline, laghi, forreste e siti agricoli, ma DataTurbine gioca anche un ruolo chiave in progetti di simulazione di attività sismiche su infrastrutture civili.

DataTurbine, un sistema di raccolta e trasmissione dati affidabile e open source © NASA / Veronica Remondini

Per approfondire:

Spinoff nel dettaglio [ENG]

Piattaforma DataTurbine [ENG]

Sito di Creare Inc. [ENG]

Presentazione completa in pdf originale in inglese, traduzione italiana a cura di Veronica Remondini.

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