SpaceShipTwo ritorna al combustibile in gomma
Virgin Galactic sta svolgendo una serie di test di accensione sul motore ibrido destinato al suo veicolo suborbitale SpaceShipTwo e dai risultati scaturiti sta pensando di ritornare a un combustibile simile alla gomma quando riprenderà i test di volo con motore.
L’amministratore delegato dell’azienda, George Whitesides, parlando all’International Symposium for Personal and Commercial Spaceflight tenutosi giovedì 8 ottobre, ha dichiarato che la compagnia ha recentemente condotto una serie di test sul motore con accensioni lunghe fino alla durata prevista per la missione tipica. In questi test è stato utilizzato un combustibile di tipo gommoso ufficialmente conosciuto come polibutadiene con radicali ossidrilici terminali (hydroxyl-terminated polybutadiene oppure HTPB). Durante il suo intervento alla manifestazione, mentre alle sue spalle venivano mostrati i video (della durata di circa 60 secondi ciascuno) relativi agli ultimi 2 test sul motore, il dirigente si felicitava dei grandissimi progressi ottenuti sul sistema propulsivo testimoniati dalla “buona qualità di combustione che si è avuta in queste accensioni”.
Come detto in altre occasioni, originariamente Virgin Galactic per alimentare il motore a razzo del suo veicolo suborbitale aveva pianificato di utilizzare l’HTPB come carburante e ossido di diazoto liquido come comburente. Tuttavia nel maggio dello scorso anno la compagnia aveva annunciato che sarebbe passata a un diverso combustibile di tipo poliammidico, simile al nylon, giustificando questo cambio con un aumento delle prestazioni.
Questo nuovo motore alimentato a nylon è quello che era installato sull’ultimo volo della SpaceShipTwo a ottobre dello scorso anno quando il velivolo è andato distrutto proprio a qualche secondo dall’accensione del motore. Alla fine però a luglio di quest’anno un’indagine condotta dalla National Transportation Safety Board ha concluso che il motore non era implicato in nessun modo nella catastrofica sequenza degli eventi con la causa dell’incidente da attribuirsi al prematuro sblocco del sistema di gestione delle ali: il veicolo di Virgin Galactic per stabilizzarsi durante la discesa dalla parabola nello spazio utilizza un sistema che modifica la disposizione delle ali denominato feathering system.
Durante la conferenza Whitesides non ha fatto trapelare nessun indizio su quale tra gomma e nylon sarà il combustibile che il secondo esemplare di SpaceShipTwo utilizzerà alla ripresa dei test con voli propulsi. Anche un altro dirigente della compagnia, Will Pomerantz, all’inizio di quest’anno ha affermato molto candidamente che, nonostante siano passati svariati anni dall’inizio del progetto, all’interno dell’azienda è in corso “un gara di cavalli” tra i due motori, e che ovviamente dovrebbe volare quello che risulterà il migliore. In una mail di qualche giorno dopo (14 ottobre) Whitesides si è però sbilanciato, lasciandosi sfuggire che la configurazione attuale del motore si basa sull’uso di combustibile HTPB ma che una decisione che verrà resa definitiva solo dopo una serie di test di qualificazione. “Ora ci stiamo concentrando sulle qualificazioni di questo sistema, e assumendo che i test rispecchino le aspettative, useremo questa configurazione per riprendere i test con voli propulsi,” ha scritto.
Durante la conferenza Whitesides ha anche fatto il punto sul completamento del secondo veicolo SpaceShipTwo e ha reso noto che Virgin Galactic sta facendo grandi progressi. Recentemente infatti il serbatoio dell’ossidante del sistema propulsivo ha passato una prova di installazione all’interno della fusoliera per verificare gli ingombri e dei nuovi sedili per i piloti sono stati installati in cabina. Il secondo SpaceShipTwo è molto simile al primo, ha aggiunto Whitesides, poiché la configurazione generale del veicolo non era implicata nell’incidente. “La cellula in se crediamo sia ottima e anche il sistema propulsivo è ottimo,” ha affermato esplicitamente. L’amministrato ha anche precisato che in seguito all’incidente durante il volo di test sono state richieste poche modifiche al costruttore; va ricordato infatti che Virgin Galactic non costruisce in prima persona il veicolo ma affida questo compito a Scaled Composites.
Whitesides ha evitato di definire una data per la ripresa dei voli, dicendo di non voler mettere fretta al team che sta costruendo il velivolo. “Riprenderemo i voli quando saremo pronti a farlo,” ha detto. “Ci stiamo avvicinando molto, facendo dei grossi progressi. Ma non voglio metterli sotto pressione dandogli una scadenza artificiale.” La tranquillità dell’amministratore sui calendari deriva dal fatto che questo secondo esemplare passerà certamente attraverso un programma di test molto simile al primo, inclusa una serie di “voli al guinzaglio” in cui rimarrà appesa al WhiteKnightTwo, alcune planate senza motore e quidi dei voli propulsi. Tuttavia ci potrebbero essere meno test in volo poiché ci si può basare sull’esperienza e sui dati accumulati durante il programma di test originale. “Invece di fare 5 o 10 test per gradualmente raggiungere un particolare obiettivo, potrebbe succedere che ci si arrivi con solo 2 o 3 voli,” ha infatti rivelato Whitesides. “Questo significa che ci potremmo muovere più velocemente del primo ciclo del programma di test.”
Virgin Galactic, che attualmente ha più di 500 impiegati al lavoro su SpaceShipTwo e sul suo sistema di lancio per piccoli satelliti LauncherOne, si è ripresa dall’incidente che lo scorso anno ha ucciso il co-pilota Michael Alsbury e ferito il pilota Peter Siebold. “L’incidente è stato un duro colpo per Galactic, ma è stato un colpo che non ha distrutto la compagnia,” ha detto Whitesides. “E’ un colpo che dobbiamo lasciarci alle spalle e che ci stiamo lasciando alle spalle con determinazione e grande animo.”
Fonte: Virgin Galactic
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