Il ritorno del Falcon
SpaceX ha selezionato la missione ORBCOMM-2 per il ritorno al volo del proprio razzo Falcon 9. Non è ancora stata specificata la data definitiva, ma ad Hawthorne si spera di lanciare entro 6/8 settimane, ovvero ai primi di dicembre. La missione Orbcomm, destinata alla LEO, permetterà ulteriori verifiche alle prestazioni del secondo stadio in vista della più impegnativa missione SES-9.
Quest’ultima, infatti, prevede di raggiungere la GTO e richiede due accensioni del secondo stadio, contro quella singola di Orbcomm. Il profilo di missione per il ritorno al volo prevede di immettere Orbcomm-2 nella sua orbita, e successivamente riaccendere i propulsori del secondo stadio per effettuare una prova generale della missione SES-9 senza mettere a repentaglio il carico pagante.
Frattanto, la Federal Aviation Administration sta revisionando i risultati dell’inchiesta sull’incidente del volo CRS 7; tutto lascia supporre che il cedimento di uno dei supporti del serbatoio dell’elio verrà indicato come causa definitiva dell’incidente. SpaceX ha sfruttato l’inchiesta per condurre una approfondita revisione delle proprie procedure e disposizioni tecniche, e ciò ha portato ad introdurre alcune migliorie secondarie ad altri particolari del vettore, come le saldature relative al condotto dell’elio. Si tratta di piccole innovazioni, specie se paragonate all’evoluzione subita dal Falcon 9, il cui primo stadio ora volerà in una configurazione definita “a tutta manetta”. Un primo test di accensione di questo stadio, di 15 secondi, è avvenuto ad agosto; pare che nell’occasione uno dei motori abbia sperimentato una lunga accensione residua, imponendo ulteriori affinamenti al progetto. Entro questo mese verrà condotto un nuovo test statico prima di trasferire lo stadio in Florida per il lancio.
SpaceX sta anche lavorando con i manager del programma ISS per trovare una finestra utile per la prossima missione di Dragon, che dovrà seguire quella di Cygnus prevista per il 3 dicembre.
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