Aggiornamenti dal sistema solare: ottobre 2015
È l’acqua la protagonista del sistema solare in questi mesi. Cassini conferma la presenza di un oceano globale, quindi sull’intero globo del satellite, sotto la crosta ghiacciata di Encelado, luna di Saturno, mentre si conferma acqua salata la sostanza che è stata osservata da qualche anno sulla superficie di Marte dalle sonde in orbita. Gli scienziati al lavoro sui dati provenienti da Cerere, intanto, azzardano la prima ipotesi sull’origine delle macchie chiare sulla superficie del pianeta nano: sale.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
Missioni in fase di preparazione per il lancio: 2
La prossima missione europea diretta verso Marte, Exomars 2016, entra nel vivo della preparazione per il lancio. La missione comprende due veicoli, il Trace Gas Orbiter, che studierà l’atmosfera marziana, e Schiaparelli, che servirà a testare tecnologie per l’ingresso in atmosfera e l’atterraggio. Il lancio, inizialmente previsto il prossimo gennaio, è stato recentemente spostato al 14 marzo a causa di un piccolo problema riscontrato su Schiaparelli.
Sempre verso Marte sarà diretta la prossima missione della NASA, Insight. Il lander studierà il terreno marziano utilizzando una trivella in grado di scavare fino a 5 m sotto la superficie. La finestra di lancio si aprirà l’8 marzo 2016. La missione vedrà come payload secondario anche due cubesat, denominati Mars Cube One (MarCO). Si tratterà dei primi cubesat a compiere un flyby planetario e verranno utilizzati come dimostratori tecnologici per ritrasmettere segnali da e per il lander.
Missioni Operative: 20
La sonda WIND, di NASA, si trova attualmente in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole; la sua missione di osservazione della nostra stella dura ormai da oltre 20 anni. A farle compagnia in L1 c’è l’orbiter americano ACE (Advanced Composition Explorer), di soli 3 anni più giovane rispetto a Wind.
Sempre in L1, la missione congiunta ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory (SoHO) festeggerà i 20 anni alla fine del 2015. La sonda ha recentemente festeggiato la 3000-ima cometa scoperta ed osservata dall’orbita solare.
Si è recentemente unita alla compagnia in L1 anche la missione congiunta NASA/NOAA DSCOVR (Deep Space Climate Observatory). Si tratta del primo satellite di osservazione della Terra ad operare in L1 e ha anche funzioni di osservatorio solare. Dopo aver inviato a luglio la prima immagine complessiva del globo terrestre dalla distanza di 1,5 milioni di km, la sonda è riuscita anche a riprendere questa magnifica sequenza della Luna che transita di fronte al nostro pianeta.
La missione della NASA STEREO (Solar and TErrestrial RElations Observatory) si compone, invece, di due sonde, Stereo A e Stereo B che condividono l’orbita della Terra intorno al Sole, rispettivamente, precedendo (A=Ahead) e seguendo (B=Behind) il nostro pianeta, permettendo così osservazioni stereoscopiche. Dopo un periodo di alcuni mesi in cui la sonda era dalla parte opposta del Sole, Stereo A ha ripreso le comunicazioni con la Terra proprio il mese scorso. Purtroppo ancora non sono stati ripresi i contatti con Stereo B, interrotti per un’anomalia da ormai più di un anno.
Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), della NASA, continua la sua missione di mappatura ad alta risoluzione della Luna durante la sua missione estesa. Alla fine di settembre ha fatto fronte con successo all’ennesima eclissi lunare ibernando la maggior parte dei propri strumenti per la durata dell’evento astronomico.
Sempre intorno al nostro satellite, le due sonde della missione Artemis, anch’essa di NASA, stanno silenziosamente studiando il debole campo magnetico lunare per una lunga missione che dovrebbe durare ancora alcuni anni.
Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1130 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover ha percorso poco più di 11 km e continua ad esplorare un’area alle pendici del Monte Sharp. Curiosity sta spendendo queste settimane studiando l’area denominata “Greenhorn”, eseguendo anche campionamenti ed analisi delle rocce in zona.
È invece il sol numero 4164 per l’altro rover della NASA Opportunity, sulla superficie di Marte da oltre 11 anni. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite ha concluso lo studio dell’area intorno al cratere Spirit of St.Louis, e si è addentrato nella Marathon Valley, dove probabilmente trascorrerà il suo settimo inverno marziano.
Tre orbiter americani sono invece in orbita intorno a Marte. La sonda MAVEN, arrivata lo scorso novembre, sta studiando l’atmosfera superiore marziana, mentre meteorologia, topografia e geologia sono gli obiettivi principali di Mars Odyssey, in orbita dal 2001.
Il terzo orbiter, Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), è invece in orbita dal 2005, ed a settembre è salito alla ribalta delle news con la conferma dell’osservazione periodica di acqua salata e liquida sulla superficie di Marte.
A fare compagnia alle sonde americane ci sono anche Mars Express dell’ESA, in orbita dal 2003, e l’ultima arrivata, la Mars Orbiter Mission indiana, su Marte dall’anno scorso.
La sonda europea Rosetta è sempre in orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko la quale ha superato ad agosto il perielio (punto dell’orbita più vicino al Sole) e quindi sta tornando ad allontanarsi da sole. La sonda è stata portata a distanza di sicurezza in un periodo in cui la vicinanza al sole rende la cometa particolarmente attiva, effettuando anche alcune escursioni a 1500 km di distanza. Dopo alcuni brevi contatti a giugno e luglio non è stato più possibile comunicare col lander Philae. L’orbita corrente non permette tentativi di contatto, ma gli ingegneri ESA sono al lavoro per tentare di ristabilire i contatti prima della fine dall’anno, quando la lontananza dal sole renderà di fatto impossibile risvegliare Philae.
La sonda americana Dawn ha cominciato ad agosto la terza fase della sua missione sul pianeta nano Cerere, la cosiddetta High Altitude Mapping Orbit (HAMO), alla quota di circa 1500 km. Da ormai otto anni nello spazio, la sonda continua a svelarci i misteri dell’oggetto più grande della fascia degli asteroidi, come ad esempio le famose macchie chiare sulla sua superficie che sembrerebbero essere dei depositi di sale.
La missione NASA/ESA/ASI Cassini, da oltre 10 anni intorno a Saturno, sta compiendo la sua orbita Rev 223 nell’ambito della nuova fase “equatoriale” della Solstice Mission. Lo scorso agosto la sonda ha sorvolato il satellite Dione. Le magnifiche immagini di questo flyby (D-5), alla quota di 474 km dalla superficie del satellite, saranno purtroppo anche le ultime della missione. Dopa aver sorvolato il 24 settembre il satellite Titano (T-113, quota 1035 km), Cassini dedicherà il mese di ottobre a due flyby di Encelado (14 e 28 ottobre, E-20 ed E-21). Proprio Encelado è stato al centro delle news dal sistema di Saturno il mese scorso, con la conferma – grazie ai dati raccolti da Cassini – che l’oceano sotto la superficie del satellite si estende probabilmente per l’intero globo di Encelado. La missione terminerà nel 2017.
La sonda americana New Horizons, dopo aver sorvolato il sistema di Plutone lo scorso 14 luglio, è ora in viaggio all’interno della cosiddetta fascia di Kuiper. Dopo le prime fantastiche – e inedite – immagini del pianeta nano e di Caronte, insieme ad alcune delle lune più piccole, la sonda ha cominciato il mese scorso periodo di trasmissione dei dati a terra, inviando la gran parte delle immagini e dei dati accumulati durante il flyby. Una volta completata la trasmissione dei dati del sorvolo del sistema di Plutone, New Horizon comincerà a prepararsi per l’obiettivo successivo della propria missione, l’oggetto della fascia di Kuiper denominato 2014 MU69.
Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 ha ormai lasciato l’eliosfera e si trova attualmente a circa 133 UA dalla Terra (18 ore e 28 minuti-luce), mentre Voyager 2 è a circa 109 UA dalla Terra e 15 ore e 9 minuti-luce.
Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3
La sonda giapponese Akatsuki è in orbita eliocentrica in attesa di incontrare Venere per la seconda volta, dopo la fallita inserzione in orbita nel 2010. La sonda ha effettuato nelle scorse settimane due delle tre piccole manovre correttive per il prossimo tentativo di immissione in orbita che avverrà il 7 dicembre. Dati i problemi di propulsione di Akatsuki, il team della JAXA ha dovuto ridefinire gli obiettivi della missione.
Hayabusa 2, anch’essa dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), è in viaggio verso l’asteroide 1999 JU3, recentemente battezzato “Ryugu”, per riportarne a terra un campione. La missione prevede l’arrivo sull’asteroide nel luglio del 2018 dopo un flyby della Terra nel dicembre del 2015, con ripartenza verso il nostro pianeta nel dicembre del 2019. Se tutto va bene, i campioni prelevati torneranno a Terra nel dicembre del 2020. La missione giapponese si è portata dietro anche numerosi payload secondari, alcuni dei quali condivideranno la missione di Hayabusa 2 su 1999 JU3: MINERVA II, sempre di JAXA, e MASCOT dell’agenzia spaziale tedesca (DLR) in collaborazione con il CNES francese. MINERVA II è un minilander (peserà solo circa 500 g) mobile (“hopper”) che tenterà l’atterraggio sull’asteroide, dopo il tentativo fallito della prima versione di MINERVA su Hayabusa 1. MASCOT (Mobile Asteroid Surface Scout) avrà una missione simile, ma è anche di dimensioni maggiori, con una massa di circa 10 kg.
La sonda della NASA, Juno, è in viaggio verso il gigante del sistema solare, Giove. L’arrivo a destinazione è previsto tra un anno, il 4 luglio del 2016. Il team della NASA ha recentemente rivisto i piani della missione, scegliendo di inserire la sonda in un’orbita leggermente più alta rispetto a quella prevista inizialmente, allungando anche la durata della missione da 15 a 20 mesi.
Sonde operative senza una missione: 2
Non è ben chiaro lo stato del lander cinese Chang’e 3 e del rover Yutu sulla superficie lunare. Prima dell’eclisse lunare dello scorso settembre, comunque, i radioamatori sono incredibilmente riusciti a ricevere il segnale dal rover, a quasi due anni dall’atterraggio sulla Luna.
Dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, la sonda cinese Chang’e 2 continua il suo allontanamento dalla Terra nella sua orbita eliocentrica. La sonda ha ormai passato il traguardo dei 100 milioni di km di distanza dalla Terra e attualmente viene utilizzata dagli ingegneri cinesi per testare le comunicazioni spaziali di lunga distanza nello spazio profondo.
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