La Cina ha lanciato nella notte tra sabato e domenica il razzo Lunga Marcia 6 (Chang Zheng, CZ): si tratta del primo volo della nuova famiglia di lanciatori cinesi, composta dalla serie 5 (pesante, in grado di competere con il Falcon 9 di SpaceX, l’Ariane 5 dell’ESA e l’Atlas V di United Launch Alliance) la serie 7, di media grandezza, e la serie 6, la più piccola delle tre. La nuova famiglia sostituirà progressivamente i razzi precedenti, i CZ 2, 3 e 4, che si avviano verso l’obsolescenza tecnologica.
Il primo Lunga Marcia 6 è decollato dal cosmodromo di Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, alle 7:01 a.m. GMT del 19 e, dopo quindici minuti, ha lasciato in orbita eliosincrona a 524 chilometri d’altezza inclinata a 97° venti micro satelliti scientifici costruiti dalle università e dai centri di ricerca cinesi. Per la Cina si è trattato del terzo lancio spaziale in poco più di una settimana.
In dettaglio, il nuovo Lunga Marcia 6 è un lanciatore leggero, in grado di portare in orbita fino a 1080 chilogrammi di payload: sviluppato dalla Shanghai Academy of Spaceflight Technology (SAST) potrà, similmente a quanto avverrà con il Vega C e l’Ariane 6, essere utilizzato anche come booster per il Lunga Marcia 5.
Alto quasi 30 metri, il CZ 6 è composto da 3 stadi: il core stage è equipaggiato con i motori YF-100, basati sui russi RD-120, così come i propulsori YF-115 del secondo stadio. I primi due stadi sono alimentati a kerosene e ossigeno liquido e, almeno secondo i media cinesi, saranno i primi motori green friendly della famiglia Lunga Marcia, finora alimentata con l’idrazina, un composto altamente tossico e inquinante. L’upper stage, infine, è spinto da 4 motori YF-85 da 4 Kilonewton alimentati a kerosene e perossido di idrogeno.
Rispetto alla precedente famiglia di razzi, i Lunga Marcia 5/6/7 avranno una maggiore vocazione commerciale, e cercheranno di competere con i razzi americani, russi ed europei puntando soprattutto sui minori costi di lancio. «Usando un nuovo tipo di propellente possiamo ridurre di molto i costi», ha spiegato Gao Xinhui della China Aerospace Science and Technology Corporation, che ha aggiunto: «il nuovo razzo accresce di molto la competitività dei vettori cinesi nel mercato internazionale, e migliora in maniera significativa la nostra capacità di accedere allo spazio».
Il volo del Lunga Marcia 6 è stato il settimo lancio cinese del 2015, il numero 210 dall’inizio delle missioni spaziali di Pechino. Per la fine dell’anno il paese asiatico ha annunciato già 14 lanci, a cui vanno aggiunte le missioni militari, che vengono comunicate solo all’ultimo minuto. Nei prossimi giorni è già attesa una nuova missione: il 25 settembre Pechino lancerà il primo CZ 11, un booster a propellente solido pensato per lanci d’emergenza.