L’azienda spaziale americana Orbital ATK sarà il fornitore unico dei booster a propellente solido per i razzi Atlas V e Vulcan di United Launch Alliance (ULA), la joint venture paritetica tra Boeing e Lockheed Martin. Attualmente Orbital sta lavorando anche alla realizzazione dei booster per il Space Launch System (STS), il nuovo razzo della NASA
«Ci affideremo a Orbital per decenni, l’azienda è l’ideale per sostenere i piani d’espansione per i nostri razzi», ha commentato il numero uno di ULA Tory Bruno.
«Con questa partnership strategica, ULA e Orbital ATK offriranno ai loro clienti un più affidabile accesso allo spazio», ha spiegato il Presidente e CEO di Orbital David Thompson.
I nuovi booster saranno montati sull’Atlas V entro il 2018 e sul Vulcan, il cui volo inaugurale è previsto nel 2019. Il nuovo razzo, in particolare, potrà montare fino a 6 booster aggiuntivi.
L’accordo rafforza i rapporti tra le due aziende: Orbital ATK fornisce ad ULA già alcuni elementi per i suoi razzi, come i booster per il Delta IV (nella foto), gli ugelli e i serbatoi di propellente.
Inoltre, viste le difficoltà che sta incontrando Orbital per la ripresa dei voli del suo lanciatore Antares, esploso nell’ottobre dello scorso, l’azienda ha comprato dalla joint venture di Boeing e Lockheed Martin due Atlas V, che verranno utilizzati per le missioni di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale con la capsula Cygnus previste per la fine dell’anno e l’inizio del 2016.
Per ULA, l’accordo con Orbital segue quello arrivato una settimana fa con la Blue Origin di Jeff Bezos (fondatore di Amazon) per lo sviluppo dei nuovi motori a metano BE-4, che potrebbero equipaggiare proprio il razzo Vulcan a seguito del bando dei motori russi RD-180, attualmente montati sull’Atlas. Ancora non è chiaro quali motori verranno utilizzati dal Vulcan: per ULA rimane ancora sul tavolo l’ipotesi di utilizzare i motori AR-1 di Aerojet Rocketdyne, l’azienda che solo poche settimane aveva offerto due miliardi di dollari a Boeing e Lockheed Martin per la loro joint venture.
Nel frattempo, ULA continua a centellinare le informazioni sul Vulcan. Secondo i video e i documenti pubblicati dall’azienda, il nuovo razzo sarà in grado di effettuare un Distributed Launch: in sostanza verranno lanciati due razzi, di cui uno equipaggiato solo con un serbatoio di propellente. In questo molto, una volta in orbita, il razzo con a bordo il carburante può agganciarsi all’altro e permettergli di effettuare missioni verso le orbite più lontane.