Un problema recentemente riscontrato in due sensori del sistema di propulsione del modulo dimostratore di entry, descent & landing ha costretto lo slittamento del lancio della missione europea ExoMars da Gennaio a Marzo 2016; quindi sempre all’interno della finestra di lancio di inizio 2016. Il modulo dimostratore, dedicato a Schiaparelli, testerà delle tecnologie fondamentali che permetteranno all’agenzia spaziale europea di condurre un atterraggio controllato su Marte.
ExoMars è un progetto congiunto fra l’ESA e l’agenzia spaziale russa Roscosmos. La decisione sullo spostamento del lancio è stata presa in coordinazione fra le due agenzie e verrà quindi ratificata durante un consiglio direttivo congiunto che si terrà il 24 Settembre.
Don McCoy, Project Manager di ExoMars per l’ESA, ha spiegato che il difetto in questione è stato rilevato in due trasduttori di pressione montati nel sistema propulsivo e che esso avrebbe potuto portare a delle perdite mettendo a rischio l’atterraggio su Marte.
Questi sensori non fanno parte del circuito di controllo necessario per l’atterraggio, ma sarebbero piuttosto serviti per raccogliere dati al fine di monitorare il sistema. pertanto anziché sostituirli, si è optato per la loro rimozione.
“L’ESA ha ritenuto eccessivo il rischio ed ha deciso di eliminare entrambe le unità dal modulo di atterraggio causando di conseguenza il rinvio alla finestra di lancio di Marzo 2016.” “Siamo contenti di aver riscontrato il problema in tempo ed ora stiamo concentrando i nostri sforzi per lanciare il 14 Marzo.”
L’ultima finestra di lancio disponibile si estende dal 14 al 25 Marzo e, grazie alle posizioni orbitali relative fra la Terra e Marte, la missione giungerà sul Pianeta Rosso sempre in Ottobre, come se venisse lanciata ugualmente in Gennaio.
Schiaparelli, del peso di 600 kg, raggiungerà Marte viaggiando sul Trace Gas Orbiter, che di seguito entrerà in orbita marziana per dare inizio alla sua missione quinquennale di studio dei gas atmosferici potenzialmente legati alle attuali attività biologiche o geologiche.
Il lander si separerà dall’orbiter tre giorni prima che i due veicoli raggiungano il Pianeta Rosso, entrando nella sua atmosfera ad una velocità di 21.000 km/h. Dopo l’aerofrenata che avverrà negli strati superiori dell’atmosfera ed un’ulteriore frenata a mezzo di paracadute, un sistema propulsivo a propellente liquido rallenterà ulteriormente il modulo fino ad una velocità di 5 km/h per raggiungere una distanza di 2 m dalla superficie. A questo punto i motori verranno spenti ed il lander “cadrà “ al suolo, dove l’impatto verrà attutito da una struttura deformabile integrata nel modulo.
Dall’ingresso di Schiaparelli nell’atmosfera, al suo atterraggio su Marte, in una regione nota come Meridiani Planum, trascorreranno meno di 8 minuti.
Essendo principalmente un dimostratore tecnologico volto a testare soluzioni per le missioni del futuro, Schiaparelli svolgerà una missione scientifica relativamente limitata. Esso disporrà di un set di sensori scientifici che raccoglieranno dati durante l’ingresso in atmosfera e durante la discesa, oltre che caratterizzare il sito di atterraggio. Il tutto però limitatamente alla durata delle batterie del suo sistema di alimentazione anche se, disponendo di un apposito riflettore, il lander sarà utile anche dopo la sua “morte”, rendendo possibili delle misurazioni laser.
Il supporto alle comunicazioni durante la discesa e durante l’attività al suolo, verrà garantito dal Trace Gas Orbiter e dalle altre missioni dell’ESA e della NASA in orbita attorno a Marte.
Di seguito, l’orbiter darà inizio al suo programma di osservazioni scientifiche fungendo inoltre da ripetitore per le trasmissioni dati delle missioni future, fra cui ExoMars 2018, che collocherà un rover ed una piattaforma scientifica sul suolo marziano.
Entrambe le missioni ExoMars verranno lanciate dal cosmodromo di Bajkonur con un vettore Proton russo.
Fonte: ESA