Aerojet vuole ULA: presentata un’offerta da 2 mld di dollari per la joint venture spaziale tra Boeing e Lockheed
Il produttore di motori per razzi Aerojet Rocketdyne (AR) avrebbe presentato un’offerta da due miliardi di dollari per l’acquisizione di United Launch Alliance (ULA), la joint venture per i lanci spaziali di Boeing e Lockheed Martin. Lo riporta la Reuters, che ha ricevuto la notizia da fonti vicine al dossier. ULA costruisce e gestisce i lanci dei razzi Atlas V e Delta IV.
Secondo la Reuters, le aziende sarebbero in trattativa dall’inizio di agosto, quando si sarebbero incontrati i dirigenti di AR, Boeing e Lockheed Martin. Per adesso non è giunto nessun commento dai vertici delle tre società.
Il mondo dei lanciatori negli Stati Uniti è in fermento nell’ultimo anno soprattutto a causa dei problemi legati alla provenienza dei motori. Il razzo Atlas V di ULA utilizza infatti i russi RD-180, banditi dal congresso americano (solo dal 2019) dopo l’invasione della Crimea. ULA sta lavorando ad un nuovo razzo, il Vulcan, atteso proprio per il 2019, che utilizzerà i motori sviluppati dalla Blue Origin (che potrebbe anch’essa entrare nel mercato dei lanciatori commerciali) di Jeff Bezos di Amazon. In passato AR aveva proposto ad ULA di utilizzare i suoi motori AR-1 per l’Atlas, ma si era vista rifiutare l’offerta.
Questa volta, secondo le stesse fonti, ULA potrebbe accettare la proposta di AR: negli ultimi anni SpaceX è stato un concorrente duro per la joint venture dei due colossi, che ha perso diverse quote di mercato. Soprattutto SpaceX sta di fatto togliendo ad ULA il monopolio nel settore dei lanci militari: il Falcon 9 dell’azienda di Elon Musk è stato già certificato, mentre il secondo volo, atteso nel 2016, del più pesante Falcon Heavy sarà proprio per l’esercito americano.
Fin ad oggi per ULA i lanci militari sono stati la principale forma di finanziamento: con le forze armate americane l’azienda ha siglato un contratto da 11 miliardi di dollari per 36 lanci. Inoltre, nelle settimane scorse alcuni membri del congresso americano hanno accusato la NASA di aver favorito SpaceX dopo l’incidente del 28 giugno. La risposta della NASA non si è fatta attendere e il suo numero uno Charles F. Bolden ha spiegato in dettaglio il funzionamento interno dell’agenzia. Secondo numerosi osservatori, i membri del congresso che hanno accusato la NASA e SpaceX sono particolarmente vicini, politicamente ed elettoralmente, ad ULA, Boeing e Lockheed Martin.
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