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A Spinoff a Day – Un dispositivo di sistemazione visiva insegna le tecniche di messa a fuoco

Negli anni 1960 l’Ames Research Center di NASA contattò lo Stanford Research Institute per sviluppare un metodo in grado misurare la capacità dei piloti di adattare la loro visione su diverse distanze, ossia la “sistemazione visiva”. All’epoca l’agenzia non aveva ancora in mente la creazione di un dispositivo di biofeedback che potesse insegnare agli utenti a controllare la messa a fuoco, ma ciò che Hewitt Crane e Thomas Cornsweet realizzarono nel 1968 fu proprio il primo optometro automatico, oggi conosciuto come autorifrattore, ossia quell’apparecchio nel quale si deve guardare durante una visita oculistica, e che mostra una fattoria in lontananza, avete presente? Ogni volta che si mette a fuoco, la macchina determina la potenza ed il range visivo del paziente.

Gli esperimenti sui piloti hanno però dimostrato che spesso essi sono perfettamente in grado di controllare la messa a fuoco dell’occhio, che normalmente non dipende dalla nostra volontà. Per aiutarli a migliorare ulteriormente il controllo focale è stato aggiunto un biofeedback acustico che produceva diversi toni in relazione alla contrazione o al rilassamento del muscolo ciliare, con risultati positivi. Questo strumento avrebbe potuto far superare ai piloti la “miopia da campo vuoto”, ossia la tendenza dell’occhio a rilassarsi in un ambiente bidimensionale come un cielo terso, fattore che può impedire di vedere un aereo a chilometri di distanza.

Dagli anni ’80 NASA non ha più sviluppato il dispositivo, concentrandosi su altri obiettivi, ma l’idea ha ispirato Joseph Trachtman, un dottore in optometria, il quale mentre conseguiva il dottorato in psicologia sperimentale sentì parlare di questa ricerca, la studiò e decise che poteva essere usata per trattare la miopia senza lenti correttive. Nel 1984 Trachtman rilasciò l’Accomotrac Vision Trainer (Spinoff del 1990), che però all’epoca era ancora troppo costoso per poter trovare buon mercato, ma la tecnologia elettro-ottica dei giorni nostri gli ha permesso di sviluppare un prototipo più avanzato e relativamente più economico: il Zone-Trac, lanciato nel 2014.

Il Zone-Trac è in grado di insegnare al paziente a gestire il fuoco visivo: “Il gioco sta nell’imparare a prendere il controllo di un meccanismo che in genere non richiede la nostra concentrazione” afferma Sanford Cohen, uno dei primi medici che l’ha acquistato. “È come entrare in un modo di pensare completamente diverso dal tuo, io non sono mai stato davvero capace di spiegare ad una persona come farlo”. I resoconti degli studi riportano anche effetti collaterali inaspettati, ad esempio l’ampliamento del campo visivo, la capacità di vedere in slow motion, una percezione intensificata dei colori ed una migliore coordinazione mano-occhio, con relativa diminuzione dei tempi di reazione. Non solo, misurando le onde cerebrali si è scoperta un’attiva reazione delle onde alfa, quelle registrate in un soggetto sveglio ma completamente rilassato, quelle emesse in particolare da chi pratica meditazione.

L’apparecchio risulta d’aiuto agli studenti che hanno difficoltà nel concentrarsi, ma viene usato anche per il trattamento dei veterani di guerra con stress post-traumatici, per i quali il dr. Cohen offre sessioni di terapia gratuite. Ad oggi Zone-Trac costa 1.750$, ma Trachtman mira ad un abbattimento dei costi notevole, fino ad arrivare a 300/500$ per unità.

Ora è possibile imparare a mettere a fuoco grazie ad un dispositivo portatile © NASA / Veronica Remondini

Per approfondire:

Spinoff nel dettaglio [ENG]

Che cos’è un autorifrattore [ITA]

La visione durante il volo e la miopia da campo vuoto [ITA]

Il sito di Zone-Trac [ENG]

 

Presentazione completa powerpoint originale in inglese, traduzione italiana a cura di Veronica Remondini.

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