NASA costretta ad estendere il contratto con la Russia per i posti sulla Sojuz
Con una lettera al Congresso l’amministratore Charlie Bolden ha reso noto che NASA ha dovuto estendere il contratto con la Russia, per l’invio dei propri astronauti a bordo della capsula Sojuz verso la Stazione Spaziale Internazionale, fino al 2019.
Bolden ha voluto sottolineare che tale estensione, per un valore di $490 milioni, è stata resa necessaria a causa della continua scarsa fiducia del Congresso verso il Commercial Crew Program che, inizialmente entro quest’anno, doveva permettere agli USA di lanciare i propri equipaggi a bordo di capsule private dal suolo americano.
“Nel 2010, in collaborazione con l’industria nazionale, presentai al Congresso un piano che, se correttamente finanziato, avrebbe garantito il ritorno ai lanci con equipaggio dagli Stati Uniti entro il 2015.
Sfortunatamente il Congresso negli ultimi cinque anni non ha voluto adeguatamente finanziare il Commercial Crew Program, con la conseguenza che ancora oggi dobbiamo dipendere unicamente dalla Sojuz russa per l’invio dei nostri astronauti sulla ISS.”
“Io chiedo di mettere da parte le incomprensioni passate e di supportare con adeguati finanziamenti l’industria privata nazionale, in particolare Boeing e SpaceX, per il completamento e certificazione delle loro rispettive nuove capsule, in modo che dal 2017 potremmo di nuovo essere in grado di lanciare i nostri equipaggi dalla Florida”.
Secondo NASA, se il Congresso continuerà di anno in anno a dimunuire i fondi richiesti dall’amministrazione Obama, come già è stato reso noto per l’anno fiscale 2016, la data del 2017 potrebbe slittare al 2018 o addirittura al 2019.
“In tutti gli Stati Uniti le aziende aerospaziali stanno costruendo una nuova generazione di capsule e razzi che definiranno il moderno volo spaziale.
Queste nuove tecnologie sono sicure, affidabili e convenienti e permetteranno ai nostri astronauti di condurre nuove ricerche a bordo della ISS, favoriranno nuovi posti di lavoro ed assicureranno ancora una volta agli Stati Uniti il ruolo di leader in campo spaziale.
La via più breve per concretizzare tutto questo e terminare la nostra dipendenza dalla Russia, è di finanziare seriamente il Commercial Crew Program nel prossimo anno fiscale.
I nostri partner privati sono attualmente in linea con i programmi, ma l’annunciata riduzione di fondi per il 2016 porterà entrambi a dover rivedere i programmi di sviluppo e test con conseguenti ritardi ed aumento dei costi.
Lo scorso maggio NASA aveva annunciato di aver ordinato a Boeing, con la casula CST-100, la prima missione commerciale con equipaggio verso la ISS.
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