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Intervista al capo progettista dell’Angara

Angara 1.2PP durante l'assemblaggio prima del trasporto. (c) Khrunichev

Alexander Medvedev, general designer presso il Khrunichev State Research and Production Space Center di Mosca impresa statale costruttrice sia del Proton che dell’Angara, questa settimana ha rilasciato una lunga intervista all’agenzia di stampa TASS parlando del futuro della nuova famiglia di lanciatori modulari.

Ecco gli argomenti più interessanti:

Test fino al 2020 – Dopo il debutto suborbitale con la versione leggera A1.2 del luglio 2014  e quello geostazionario del dicembre successivo con la versione medio/pesante A5, la famiglia Angara continuerà lo sviluppo fino al 2020 con una decina di test per l’A5 e 4 per l’A1.2.

Costi – Attualmente il costo di produzione di un vettore Angara si aggira tra il 30 ed il 40% in più rispetto al Proton. Con l’inizio della produzione in serie i costi di produzione eguaglieranno quelli del Proton entro il 2020 e nel 2025 saranno inferiori del 20%.

Cosmodromo – Finché non saranno completate le strutture di servizio e lancio nel nuovo cosmodromo orientale di Vostochny, previste non prima del 2021, tutti i lanci verranno effettuati dal cosmodromo militare di Plesetsk.

Primo payload – Medvedev ha voluto sottolineare che tutti questi lanci di certificazione avranno comunque a bordo dei carichi paganti, partendo già dal 2016 quando il secondo A5 porterà in orbita geostazionaria il satellite per le comunicazioni AngoSat per lo stato africano dell’Angola.

Riutilizzabile – Il Khrunichev State Research and Production Space Center, seguendo l’attuale scelta di SpaceX e di ULA, ha già avviato degli studi preliminari per rendere riutilizzabili i boosters URM (Universalniy Raketniy Modul).
Ottimisticamente Medvedev ha parlato del 2025 per l’inizio dei voli, con una riduzione dei costi di lancio fino al 50% .

Versione manned – Lo sviluppo dell’Angara A5P (Pilotiruemaya, cioè con pilota) potrebbe costare intorno ai 10 miliardi di rubli (150 milioni di euro).
Il primo volo senza equipaggio con la nuova capsula PTK-NP, in corso di sviluppo, è attualmente fissato per il 2021 da Vostochny.
Ricordiamo che l’A5P, della capacità di 18t, per ragioni di sicurezza sarà composto da 5 URM-1 tra primo stadio e boosters e senza il secondo stadio. Questo perchè, come già avvenne per i lanci Shuttle e per l’unico lancio Energia-Buran, tutti i propulsori vengono accesi contemporaneamente in rampa e nessuno in volo, come invece avviene con i vettori multistadio.

Nuova rampa in Brasile – La Russia ha avviato le trattative con il Brasile per poter costruire una rampa per il vettore Angara nel centro di lancio di Alcantara nello stato del Maranhao.
Quello di Alcantara è il sito di lancio spaziale più prossimo all’equatore (2°22′23″S) e quindi una soluzione molto competitiva per poter aumentare la capacità di carico grazie all’effetto della rotazione terrestre.

Sea Launch – L’Angara nella versione media A3, quindi con 3 URM-1, potrebbe sostituire il vettore russo-ucraino Zenith per i lanci dalla piattaforma oceanica al largo della California.
Medvedev ha parlato di due possibilità attualmente al vaglio, modificare le attuali strutture di servizio e lancio per adattarle all’A3 o modificare il vettore per adattarlo alle strutture dello Zenith.
Sea Launch è una joint venture internazionale, con sede in Svizzera, nata nel 1995 tra Boeing (USA), RKK Energia (Russia), Kvaerner (Norvegia), Yuzhnoye e Yuzhmash (Ucraina).
Dal 2010, dopo la bancarotta del 2009, il controllo di maggioranza è passato ad Energia e dallo scorso anno tutti i lanci sono stati sospesi.
Nei mesi scorsi il nuovo presidente di Roscosmos aveva ventilato l’ipotesi di rilanciare la compagnia privata spostando la piattaforma di lancio oceanica dalle coste della California a quelle del Brasile.
Questo annuncio per utilizzare il vettore governativo Angara, da parte di un’azienda privata, segue quello della scorsa settimana di ILS che dal 2017 affiancherà al Proton l’Angara A1.2.

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