Inizia lo sviluppo di Ariane 6 e VEGA C

Credit: ESA

ESA ha ufficialmente avviato i programmi di sviluppo per i nuovi vettori Ariane 6, che sostituirà l’Ariane 5 nel mercato dei lanciatori medio pesanti e VEGA C, prima evoluzione dell’attuale vettore VEGA per carichi leggeri.

Lo scorso 12 agosto, nella sede centrale dell’Agenzia Spaziale Europea a Parigi, sono stati firmati i contratti con Airbus Safran Launchers (ASL), l’Agenzia Spaziale Francese CNES ed European Launch Vehicle (ELV), la joint venture tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed Avio Group, per l’inizio della fase operativa che porterà al debutto il VEGA C nel 2018 e l’A6 nel 2020.

Jan Woerner, Direttore Generale di ESA, ha cosi commentato:
“Questi contratti permetteranno lo sviluppo in una nuova famiglia di lanciatori europei molto competitivi nel mercato mondiale che garantiranno ai paesi membri di ESA un accesso molto vantaggioso allo spazio.
Inizia cosi una nuova fase nel settore europeo dei lanciatori, con l’industria privata che si prende piena responsabilità del design, progettazione ed utilizzo dei vettori”.

ESA infatti sovraintenderà l’intero processo mentre le compagnie private ne realizzeranno lo sviluppo, in particolare ASL come prime contractor per l’A6 ed ELV per il VEGA C.
Ci sarà inoltre stretta collaborazione tra le due compagnie in quanto il nuovo primo stadio del VEGA C, il P120 a propellente solido, sarà anche impiegato come booster laterale dell’A6, utilizzandone due nella versione A62 e quattro nella più potente versione A64.

Il CNES francese ha già avviato i lavori di scavo per la costruzione del nuovo sito di lancio ELA-4 per l’A6 presso la base di Kourou nella Guiana francese.
Già a metà dello scorso mese di luglio era stato annunciato che il nuovo A6, contrariamente a tutti i suoi predecessori europei, verrà assemblato orizzontalmente anzichè in verticale.

Nel novembre 2014 l’Ariane 6 venne ufficialmente scelto come sostituto del glorioso A5, che quindi non verrà ulteriormente aggiornato dopo il 2020.
L’A6 avrà un primo stadio criogenico (LH2/LOX) spinto da un propulsore Vulcain 2, a cui saranno agganciati due o quattro boosters a propellente solido P120.
L’upper stage sarà anch’esso criogenico e spinto dal propulsore Vinci.
L’altezza del razzo sarà di 70 metri, con un diametro di 4,5.
la versione A62 sarà in grado di portare fino a 5t in GTO ad un costo di 75 milioni di €, mentre la versione A64 potrà portare due satelliti, fino 11t di massa complessiva, ad un costo di 90 milioni.

Il VEGA C sarà l’evoluzione dell’attuale VEGA versione standard, in cui l’Italia è capocommessa con il 65%, un vettore multi stadio di altezza complessiva di 30 metri e diametro di 3, capace di portare fino a 2,5t in orbita bassa.
Il debutto è avvenuto nel febbraio 2012 e fin’ora sono stati effettuati 5 lanci, tutti coronati da successo, di cui il quarto aveva a bordo il dimostratore di rientro atmosferico IXV.
La nuova versione C, come già detto avrà un nuovo primo stadio P120 che sostituirà l’attuale P80 con un incremento delle prestazione nell’ordine del 50%.
Gli altri tre stadi, Zefiro 23 e Zefiro 9 a propellente solido, e l’upper stage AVUM (ipergolico) rimarranno invariati.

Pierluigi Pirrelli, CEO di ELV, si è detto molto soddisfatto:
“La firma di questo contratto è una grande soddisfazione e garantirà un nuovo sviluppo del nostro vettore che ha già contratti prenotati per i primi dieci lanci. Dopo i due lanci avvenuti quest’anno ci stiamo preparando per il prossimo previsto per novembre”.

Pier Giuliano Lasagni, CEO di AVIO Group ha aggiunto:
“Sono molto soddisfatto, la fiducia riposta nel nostro team e l’impegno dell’Italia in questo programma ha permesso ad AVIO di essere parte, insieme ad ASL, di questo gruppo che costruirà il nuovo lanciatore europeo”.

Fonte: ESA

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.