La recente decisione di NASA di posticipare ulteriormente la scelta dei vincitori per il contratto CRS2 (Commercial Resupply Services) avrà come risultato quello di estendere a sua volta l’attuale CRS.
L’agenzia spaziale americana ha infatti assegnato due ulteriori missioni di rifornimento alla Orbital ATK con il suo veicolo Cygnus, e con tutta probabilità ne assegnerà altre anche alla Dragon di SpaceX in modo da coprire i fabbisogni di rifornimento (da parte americana) alla Stazione Spaziale Internazionale fino a tutto il 2018.
Con questi ultimi due voli assegnati, la Cygnus effettuerà quindi 10 missioni di rifornimento alla ISS. Due di queste sono già state effettuate, nel gennaio e luglio dello scorso anno. I voli hanno poi subito una brusca interruzione a causa dell’incidente alla terza Cygnus avvenuto lo scorso ottobre, e riprenderanno solo il prossimo dicembre dopo più di un anno di stop.
All’epoca dell’assegnazione del contratto CRS a Orbital ATK (allora Orbital Sciences Corporation) e SpaceX, avvenuta nel 2008, i voli previsti erano 8 per Cygnus e 12 per Dragon per coprire i rifornimenti alla ISS fino a tutto il 2016, portando un totale di 20 tonnellate di carico utile per ognuna delle due compagnie. Malgrado la perdita di una Cygnus nell’ottobre 2014, Orbital ATK ha dichiarato che non avrebbe aggiunto voli per rimpiazzare quello perso e quindi le otto missioni di rifornimento previste sarebbero state ridotte a sette. Le 20 tonnellate di carico totale sarebbero state rispettate pur con un volo in meno grazie all’adozione di una Cygnus con capacità di carico aumentata (la cui introduzione era comunque già stata pianificata a prescindere dall’incidente del 2014), una versione migliorata del proprio razzo Antares dotata di nuovi e più potenti motori (i russi RD-181 che sostituiscono gli AJ-26, anch’essi di derivazione russa e responsabili della perdita della terza Cygnus) e con due lanci da effettuarsi con l’ancora più potente razzo Atlas 5 della società ULA (United Launch Alliance).
Lo scorso marzo NASA ha assegnato un’ulteriore missione ad Orbital ATK (e altre tre a SpaceX) estendendo il contratto CRS fino al 2017. Le missioni di Cygnus sono così ritornate ad essere otto. Ora, con l’estensione di un ulteriore anno del primo contratto CRS (dal 2017 al 2018), i voli di Cygnus passeranno da otto a dieci, mentre anche quelli della Dragon attualmente a quota 15 (i 12 originari più i tre aggiunti a marzo) dei quali sei già effettuati, vedranno con tutta probabilità un ulteriore aumento, sebbene nessuna comunicazione in merito sia al momento avvenuta da parte di NASA. L’agenzia spaziale americana non ha inoltre ancora rivelato l’ammontare economico relativo all’estensione dei voli dell’attuale contratto CRS, che originariamente prevedeva il pagamento di 1,6 miliardi di dollari a SpaceX e 1,9 miliardi a Orbital ATK.
Se non ci saranno ulteriori rinvii (la selezione delle compagnie vincenti era infatti attesa originariamente per maggio), i nuovi contratti per il CRS2 verranno comunicati il 5 novembre, con i primi voli a questo punto previsti nel 2019. Questo secondo contratto di rifornimento dovrà coprire i fabbisogni fino al 2024, cioè l’anno fino al quale NASA si è finora impegnata a fornire il proprio supporto al programma ISS.
Proprio i voli di rifornimento alla Stazione Spaziale hanno subito un forte contraccolpo negli ultimi tempi con ben tre veicoli andati persi a causa di problemi al lancio. Oltre alla Cygnus già citata infatti anche una Progress (il veicolo di rifornimento russo) ed una Dragon non hanno portato il loro carico sulla ISS per dei problemi ai loro rispetti razzi vettori. Curiosamente questi tre incidenti sono tutti accaduti il giorno 28 (28 ottobre 2014 per la Cygnus, 28 aprile e 28 giugno di quest’anno rispettivamente per Progress e Dragon). La Progress è già ritornata a volare lo scorso luglio utilizzando una diversa versione del razzo Sojuz, mentre per la Dragon non è ancora stata stabilita una data per il ritorno in servizio sebbene nel frattempo sia stata individuata la causa che ha portato alla perdita del razzo Falcon 9.
Per quanto riguarda invece Orbital ATK, il ritorno al volo della Cygnus è previsto per il 3 dicembre ma con un razzo diverso dal solito Antares. Per quest’ultimo il ritorno al volo è previsto più avanti in quanto sarà prima necessario testare i nuovi motori con un’accensione di prova sulla rampa di lancio. I primi due RD-181 sono recentemente stati consegnati presso la base di Wallops Island ed hanno iniziato l’integrazione con il primo stadio del razzo. Entro la fine di questo mese tutto l’hardware necessario per far volare Antares con i nuovi motori, fra cui l’intelaiatura che avvolgerà gli RD-181 e i condotti per il propellente, verrà consegnato a Wallops Island permettendo l’assemblaggio finale. La maggior parte di questo hardware è stato progettato e costruito dalla stessa Orbital ATK con il supporto della russa NPO Energomash e dell’ucraina Yuzhmash, rispettivamente costruttori dei motori e del primo stadio del razzo. Entro la fine dell’anno verrà inoltre consegnata un’ulteriore coppia di motori.
Fonte: NASA