Lo storico sorvolo di Plutone da parte della sonda americana New Horizons è stato il protagonista assoluto delle notizie provenienti dal sistema solare nel mese di luglio appena trascorso. Buone notizie anche da Dawn che ha ripreso la sua missione su Cerere, mentre Rosetta, dopo aver brevemente ristabilito i contatti con Philae adesso non riesce più a contattarlo.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
Missioni in fase di preparazione per il lancio: 2
La prossima missione europea diretta verso Marte, Exomars 2016, entra nel vivo della preparazione per il lancio. I due veicoli che verranno lanciati tra il 7 e il 27 gennaio 2016 sono il Trace Gas Orbiter, che studierà l’atmosfera marziana, e Schiaparelli, che servirà a testare tecnologie per l’ingresso in atmosfera e l’atterraggio.
Sempre verso Marte sarà diretta la prossima missione della NASA, Insight. Il lander studierà il terreno marziano utilizzando una trivella in grado di scavare fino a 5 m sotto la superficie, e la fase di asseiblaggio è stata completata alla fine di maggio. La finestra di lancio si aprirà l’8 marzo 2016. La missione vedrà come payload secondario anche due cubesat, denominati Mars Cube One (MarCO). Si tratterà dei primi cubesat a compiere un flyby planetario e verranno utilizzati come dimostratori tecnologici per ritrasmettere segnali da e per il lander.
Missioni Operative: 20
La sonda WIND, di NASA, si trova attualmente in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole; la sua missione di osservazione della nostra stella dura ormai da oltre 20 anni. A farle compagnia in L1 c’è l’orbiter americano ACE (Advanced Composition Explorer), di soli 3 anni più giovane rispetto a Wind, e la missione congiunta ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory (SoHO) che festeggerà i 20 anni alla fine del 2015, e il cui contributo ESA è stato prolungato di due anni, fino alla fine del 2016.
Si è recentemente unita alla compagnia in L1 anche la missione congiunta NASA/NOAA DSCOVR (Deep Space Climate Observatory). Si tratta del primo satellite di osservazione della Terra ad operare in L1 e ha anche funzioni di osservatorio solare. Proprio il mese scorso è stata rilasciata la prima immagine complessiva del globo terrestre ripresa da questo satellite alla distanza di 1,5 milioni di km.
La missione della NASA STEREO (Solar and TErrestrial RElations Observatory) si compone, invece, di due sonde, Stereo A e Stereo B che condividono l’orbita della Terra intorno al Sole, rispettivamente, precedendo (A=Ahead) e seguendo (B=Behind) il nostro pianeta, permettendo così osservazioni stereoscopiche. Dopo un periodo di alcuni mesi in cui la sonda era dalla parte opposta del Sole, Stereo A ha ripreso le comunicazioni con la Terra proprio il mese scorso. Purtroppo ancora non sono stati ripresi i contatti con Stereo B, interrotti per un’anomalia dall’ottobre dello scorso anno.
Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), della NASA, continua la sua missione di mappatura ad alta risoluzione della Luna durante la sua missione estesa. Sempre intorno al nostro satellite, le due sonde della missione Artemis, anch’essa di NASA, stanno silenziosamente studiando il debole campo magnetico lunare per una lunga missione che dovrebbe durare ancora alcuni anni.
Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1061 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover ha percorso poco più di 10 km e continua ad esplorare un’area alle pendici del Monte Sharp. In questi giorni sta analizzando dettagliatamente l’area denominata Marias Pass.
È invece il sol numero 4095 per l’altro rover della NASA Opportunity, sulla superficie di Marte da oltre 11 anni. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite ha concluso lo studio dell’area intorno al cratere Spirit of St.Louis, e si è addentrato nella Marathon Valley, dove probabilmente trascorrerà il suo settimo inverno marziano.
Dopo l’inizio ufficiale della missione scientifica della sonda MAVEN, a novembre, sono saliti a tre i robot della NASA in orbita intorno a Marte. A completare la flotta americana ci sono anche Mars Odyssey, in orbita dal 2001, e Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), in orbita dal 2005. MRO ha recentemente completato una manovra orbitale che gli permetterà di essere in posizione ottimale per l’atterraggio di Insight, a settembre del prossimo anno.
A fare compagnia alle sonde americane ci sono anche Mars Express dell’ESA, in orbita dal 2003, e l’ultima arrivata, la Mars Orbiter Mission indiana.
La sonda europea Rosetta rimane in orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko avvicinandosi sempre di più perielio (punto dell’orbita più vicino al Sole). Nelle settimane passate si sono finalmente ristabiliti, anche se brevemente, i contatti con il lander Philae, che era in ibernazione sulla superficie del nucleo cometario dallo scorso novembre. Purtroppo, dopo alcuni brevi contatti, non si è riusciti più a ricevere dati dal lander. I tentativi continueranno nelle prossime settimane.
La sonda americana Dawn ha completato la seconda fase della sua missione sul pianeta nano Cerere, la cosiddetta “Survey orbit”, continuando a offrirci immagini spettacolari dell’oggetto più grande della fascia degli asteroidi. Dopo un breve ritardo, dovuto a un problema meccanico inaspettato a uno dei propulsori a ioni, i tecnici NASA hanno potuto riprendere le manovre che porteranno la sonda nella fase successiva, la High Altitude Mapping Orbit (HAMO) alla quota di circa 1500 km. Ad agosto, una volta raggiunta la quota prevista, Dawn ricomincerà la propria missione scientifica. Nel frattempo è stata rilasciata una mappa completa del pianeta nano elaborata nelle orbite precedenti, con una lista di nomi appena approvati dall’International Astronomical Union. Tra questi c’è il cratere Occator, che contiene le più famose zone brillanti di questo strano mondo.
La missione NASA/ESA/ASI Cassini, da oltre 10 anni intorno a Saturno, sta completando la sua orbita Rev 219 nell’ambito della nuova fase “equatoriale” della Solstice Mission. L’orbita Rev 220 comincerà invece il 7 agosto, e l’evento principale sarà il flyby di Dione (D-5, 474 km di quota) che avverrà il giorno 17. La missione terminerà nel 2017.
La sonda americana New Horizons ce l’ha fatta. Lo scorso 14 luglio ha sorvolato da vicino Plutone, Caronte e le altre piccole lune. A soli 85 anni dalla sua scoperta, le prime immagini di questo pianeta nano ci hanno riservato grosse sorprese. Dopo aver rivolto gli strumenti verso Plutone dopo l’incontro, la sonda è ora in viaggio all’interno della cosiddetta fascia di Kuiper, dove molto probabilmente effettuerà un altro sorvolo di un corpo più piccolo. Nel frattempo passerà i prossimi mesi ad inviare a Terra l’enorme mole di dati e immagini accumulate, di cui abbiamo ricevuto solo un piccolo assaggio.
Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 ha ormai lasciato l’eliosfera e si trova attualmente a circa 132 UA dalla Terra (18 ore e 15 minuti-luce), mentre Voyager 2 è a circa 108 UA dalla Terra e 14 ore e 57 minuti-luce.
Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3
La sonda giapponese Akatsuki è in orbita eliocentrica in attesa di incontrare Venere per la seconda volta, dopo la fallita inserzione in orbita nel 2010. Il prossimo tentativo avverrà l’8 di dicembre di quest’anno. Dati i problemi di propulsione che la sonda ha, il team della JAXA ha dovuto ridefinire gli obiettivi della missione.
Il 3 dicembre 2014 è partita da Tanegashima Hayabusa 2, dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), in una missione verso l’asteroide 1999 JU3 per riportarne a terra un campione. La missione prevede l’arrivo sull’asteroide nel luglio del 2018 dopo un flyby della Terra nel dicembre del 2015, con ripartenza verso il nostro pianeta nel dicembre del 2019. Se tutto va bene, i campioni prelevati torneranno a Terra nel dicembre del 2020. La missione giapponese si è portata dietro anche numerosi payload secondari, alcuni dei quali condivideranno la missione di Hayabusa 2 su 1999 JU3: MINERVA II, sempre di JAXA, e MASCOT dell’agenzia spaziale tedesca (DLR) in collaborazione con il CNES francese. MINERVA II è un minilander (peserà solo circa 500 g) mobile (“hopper”) che tenterà l’atterraggio sull’asteroide, dopo il tentativo fallito della prima versione di MINERVA su Hayabusa 1. MASCOT (Mobile Asteroid Surface Scout) avrà una missione simile, ma è anche di dimensioni maggiori, con una massa di circa 10 kg.
La sonda della NASA, Juno, è in viaggio verso il gigante del sistema solare, Giove. L’arrivo a destinazione è previsto tra un anno, il 4 luglio del 2016. Il team della NASA ha recentemente rivisto i piani della missione, scegliendo di inserire la sonda in un’orbita leggermente più alta rispetto a quella prevista inizialmente, allungando anche la durata della missione da 15 a 20 mesi.
Sonde operative senza una missione: 2
Non è ben chiaro lo stato del lander Chang’e 3 e il rover Yutu, che fino a qualche mese fa erano ancora attivi sulla superficie lunare, anche se il rover era ormai immobile da circa un anno e mezzo.
Dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, la sonda cinese Chang’e 2 continua il suo allontanamento dalla Terra nella sua orbita eliocentrica. La sonda ha ormai passato il traguardo dei 100 milioni di km di distanza dalla Terra e attualmente viene utilizzata dagli ingegneri cinesi per testare le comunicazioni spaziali di lunga distanza nello spazio profondo.