Il 10 Agosto 2015 la crew attualmente presente sulla Stazione Spaziale ha avuto per la prima volta l’opportunità di assaggiare verdura cresciuta in ambiente di microgravità. Come abbiamo visto anche in questo spinoff, infatti, la coltivazione della vegetazione all’interno di veicoli spaziali per missioni di lunga durata è un aspetto in fase di studio, ma un conto è far crescere le piante, un altro è prevenirne l’invecchiamento prematuro a causa di un gas naturalmente emesso dalle stesse che ne accelera la maturazione: l’etilene. Costituito da idrogeno e carbonio (C2H4) questo gas può infatti causare tale effetto se lasciato accumulare nelle vicinanze della vegetazione, scenario altamente plausibile in un ambiente chiuso come un veicolo spaziale. Per evitarlo, negli anni ’90 il Wisconsin Center for Space Automation and Robotics ha sviluppato un dispositivo di riduzione dell’etilene che lo estrae dall’aria per mezzo di tubi ricoperti da biossido di titanio. Quando la superficie viene colpita da una luce ultravioletta integrata nel dispositivo, il gas si converte in tracce d’acqua e anidride carbonica. Il primo utilizzo di questo “scrubber” è avvenuto nel 1995 sullo shuttle Columbia nella missione STS-73, e ne ha provato il funzionamento preservando una coltura di semi di patate.
Ma il dispositivo ha anche provato la sua efficacia nell’uccidere i patogeni! Se esposto alla luce UV, infatti, il materiale produce perossido di idrogeno, gruppi ossidrilici e ioni superossidi, agenti antimicrobici che si trovano anche in natura. Questo ha portato alla messa sul mercato di una linea di purificatori d’aria ecologici per magazzini di stoccaggio delle derrate alimentari, che allo stesso tempo coadiuva i sistemi di decontaminazione. L’azienda Electrolux (ora Aerus Holdings) ha fatto qualcosa di più: l’aria generata dai climatizzatori degli edifici può essere trasformata in modo da prodrre molecole che, disseminate nell’ambiente, eliminano i patogeni nell’area circostante. Si chiama tecnologia ActivePure ed è disponibile dal 2013.
In più, questi “friendly cleaner” sono carichi di ioni negativi che riducono polveri e polline “facendo cadere a terra le particelle 100 volte più velocemente di quanto faccia naturalmente la gravità”, spiega il direttore esecutivo di Air Scrubber Plus Tom Lozano. Test effettuati presso la Kansas State University hanno dimostrato la riduzione del 99,8% del bacillo Staphylococcus aureus e del 98,1% di Escherichia coli. L’utilizzo è ottimale per chi soffre di allergie.
Per approfondire:
Spinoff nel dettaglio [ENG]
Video del primo assaggio di verdura sulla ISS [ENG]
Sito di Air Scrubber Plus [ENG]
Video di Air Scrubber Plus [ENG]
Sito dell’azienda Aerus [ENG]
Presentazione completa powerpoint originale in inglese, traduzione italiana a cura di Veronica Remondini.