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Philae: difficile comunicare

La sonda Rosetta è riuscita a stabilire un contatto momentaneo con il lander Philae nella giornata di giovedì 9 luglio, ma la situazione rimane complicata per questa missione di esplorazione cometaria.
Il contatto, di soli 12 minuti, è l’unico avutosi dopo quello del 24 giugno, e conferma la difficoltà di mantenere aperte le comunicazioni tra la sonda madre ed il lander. L’attività della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko impedisce inoltre a Rosetta di portarsi troppo vicino al nucleo, e questo complica ulteriormente le cose.
Uno dei primi comandi inviati a Philae è stato quello di attivazione di un transponder facente parte dell’esperimento CONSERT. Questo transponder opera su una frequenza radio diversa da quella impiegata per il download della telemetria (che avviene in banda-S), ed effettivamente il transponder avrebbe trasmesso il suo segnale, nella stessa giornata di giovedì 9 durante la quale si è avuto il collegamento di dodici minuti. Nel corso di quest’ultimo i tecnici a terra hanno ricevuto molti dati, e li stanno ora analizzando per cercare di venire a capo dei problemi di trasmissione tra Philae, Rosetta e la base. I dati mostrano che la temperatura interna del lander è vicina agli zero gradi centigradi, e questo lascia sperare che sia possibile caricare le batterie ed iniziare le osservazioni scientifiche. Evidentemente, con l’avvicinarsi della cometa al Sole, il lander è riuscito ad esporre i suoi pannelli solari alla luce diretta, nonostante l’atterraggio fortunoso lo abbia lasciato in un assetto meno che ottimale.

Per ovviare ai problemi di collegamento, i tecnici hanno tentato di avvicinare gradualmente Rosetta allla cometa, con passi di pochi chilometri alla volta. Questo permette di verificare costantemente il corretto funzionamento dello star tracker, che viene spesso tratto in inganno dal materiale solido e gassoso che si allontana dalla superficie della cometa.
Non va però dimenticato che anche la sonda Rosetta deve effettuare delle indagini scientifiche, e la necessità di modificarne l’orbita di continuo per stabilire i contatti con Philae spesso contrasta con questa esigenza. Presto Rosetta dovrà spostarsi verso l’emisfero sud della cometa, che è appena stato esposto alla luce.

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